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Clandestino o migrante?

Post n°97 pubblicato il 20 Luglio 2015 da dizetap
 

Girovagando su Facebook mi sono imbattuto in questo post che condivido volentieri:

"Questo post lo dedico a chi ce l'ha con i clandestini. Ci dicono che è meglio respingerli invece che accoglierli nonostante la maggioranza di noi è cristiana cattolica non professante, come me, perché è più comodo modificare la propria religione secondo le nostre necessità invece che rispettarne i dogmi. Ci hanno raccontato che ci avrebbero infettato con la scabbia (1 caso di un poliziotto), poi che ci avrebbero portato l'ebola (anche se i focolai di questa malattia erano in un'altra parte di Africa), poi di nuovo la scabbia visto che l'ebola non ci ha portato nulla. Ci hanno pure suggerito che le carceri straboccano di stranieri quando le statistiche ci evidenziano il contrario. Ci hanno detto che ogni migrante ci costava 40, 50 euro al giorno quando invece il costo è inferiore e i soldi (fondi Europei) non vengono dati al migrante ma alle associazioni che si occupano di fornirgli alloggio e vitto (un tetto che talvolta è una tenda da campeggio e del cibo che talvolta non rispetta le loro religioni). Ci hanno detto che ci rubano il lavoro quando invece sappiamo benissimo che i clandestini non possono lavorare e diversi italiani li sfruttano in nero a produrre prodotti Made in Italy (vedasi in agricoltura). Insorgiamo se vengono ammassati più di 3 per appartamenti sfitti da 42 mq quando i nostri figli frequentano le università fuori residenza in camere affittate da 10-14 mq al costo di 500-1.000 euro al mese. Dicono che ci stiamo africanizzando quando il limite imposto è del 18,5% per Comune che li ospita. Ci dicono che dobbiamo difendere l'identità italiana e ci dimentichiamo che grazie agli immigrati (non i clandestini) l'Italia non è un paese a crescita sottozero (più decessi che nascite) e l'Inps non ha più il bilancio in rosso. Li chiamano clandestini perché migranti (che darebbe un maggior valore all'idea che desiderano spostarsi e non rimanere in Italia) è un termine "buonista". Praticamente il semplice fatto di essere nati in Siria dove c'è la guerra che nessuno (Usa, UE, Russia, Nato, Nazioni Unite) si è mai preoccupato di fermare, in Africa subsahariana dove la povertà e la siccità è legata a tassi di mortalità spaventosi, in Africa orientale dove esistono ancora regimi "democratici" che torturano chi vogliono, piuttosto che essere nati in Australia, in Svezia o in Italia sia la discriminante che giustifica il fatto che loro sono condannati a vivere una vita di inferno per sempre. Come se il semplice fatto che un cittadino italiano nato da un genitore assassino o spacciatore, o da un impiegato o da uno sportivo determini per il figlio stesso un futuro da assassino, spacciatore, impiegato o sportivo. Credevo ci stessimo civilizzando, mi sono sbagliato. Cosa voglio dire? Usate la vostra testa, leggete, documentatevi, informatevi, ponetevi delle domande invece di seguire le indicazioni di leader politici di partiti o di movimenti prendendo tutto per oro colato. Nemmeno questo post è oro colato: mettetelo in dubbio e andate a verificare!"

 
 
 

La Legge non è mai stata uguale per tutti

Post n°96 pubblicato il 03 Luglio 2015 da dizetap
 
Foto di dizetap

La Legge non è mai stata uguale per tutti e sarà sempre così.

Questa è una di quelle poche frasi dove gli avverbi mai e sempre si possono utilizzare senza timore di smentite.

La faccenda riguardante il neo presidente della regione Campania (ma chi ha inventato il termine Governatore?) è di una tristezza infinita e scredita enormemente il partito di maggioranza in Italia: il PD.

Non si poteva candidare una persona che secondo una Legge recente (famosa legge Severino) condivisa anche dal PD in Parlamento, non poteva essere eletto causa una condanna in primo grado per abuso di ufficio.

E' stato ingiusto e scorretto, sperando poi che un Tribunale potesse accogliere il ricorso di sospensiva di questa Legge che, a prescindere dagli attacchi di Forza Italia che si limitano a ricordare come fu efficacemente applicata a Berlusconi, è applicata a decine e decine di altri amministratori pubblici in Italia.

Il problema è che i media (tv, radio, giornali ma anche internet) riportano e ricordano solo i casi eclatanti di De Magistris e De Luca mentre ce ne sono altri che ne hanno subito le conseguenze.

Io non sono in grado di giudicare se una Legge è giusta o sbagliata, posso eprimere un parere, ad esempio la Legge Fornero che incide sul pensionamento la considero sbagliata nei tempi e nei modi.

Però parto comunque dal presupposto che dal momento che viene approvata e fintanto che non decade, bisogna rispettarla.

Affidare ad un Tribunale il potere di sospendere gli effetti di una Legge nazionale, è un corto circuito pericolosissimo in democrazia.

Mi auguro che il PD ne tragga le giuste disanime e le corrette conseguenze.

 
 
 

Il Calcio grande ammalato

Post n°95 pubblicato il 01 Luglio 2015 da dizetap
 
Foto di dizetap

Il Calcio è purtroppo lo sport nazionale in Italia e molto spesso rispecchia i vizi e le virtù del Paese stesso anche se a mio parere sarebbe bello che lo sport, in quanto tale, fosse molto più distante da politica, scandali, corruzione, eccessi, tifo violento e quant'altro.

In questi giorni stiamo rasentando un nuovo limite in cui il Presidente Federale, già squalificato in sede internazionale per sei mesi per razzismo, difende l'Allenatore della Nazionale, già squalificato in sede nazionale per omessa denuncia, ed ora rinviato a giudizio per frode sportiva.

Non solo ma usa pure metafore di chiara matrice evangelica (cacciare i mercanti dal Tempio) come se lui fosse un cattolico (bello l'ossimoro: cattolico razzista).

Infine ricordiamo che l'ex Presidente della Lega Dilettanti, che raggruppa anche il calcio femminile, si è dimostrato sessista, e uno dei massimi dirigenti della Federazione è indagato per illecito sempre nell'ambito del calcio scommesse.

Sigh!

Io sono sempre stato un grande amante (oltre che ex giocatore ed ora allenatore) della pallacanestro, che comunque non è scevra da problemi giudiziari legati soprattutto alla vicenda Monte dei Paschi di Siena.

 
 
 

Immigrazione, recessione e nazionalsocialismo

Post n°94 pubblicato il 24 Giugno 2015 da dizetap
 

Discorsi da bar continuano a smuovere le nostre giornate di chi sta continuando a lavorare e di chi, da mesi se non da anni, è in cerca di un posto di lavoro anche a tempo determinato.

La crisi strutturale dei migranti, rifugiati e non, che dall'Africa e dall'Asia Minore cercano di entrare ma soprattutto circolare in Europa, come pure dall'Asia peninsulare cercano di spostarsi in Australia e nei paesi confinanti meglio "equipaggiati", sta mettendo a dura prova i nervi degli italiani.

Non si comprende come partiti che si tacciano difensori della cristianità si mettano a litigare con il Papa e dimentichino i precetti cattolici. Non si comprende come un ex paese di emigranti ora che ha raggiunto il benessere (siamo tra i sette paesi più industrilizzati del mondo, lo dice anche l'appartenenza al G8 senza la Russia), non tolleri più le migrazioni. Non si comprende come degli imprenditori, degli affaristi, dei proprietari di immobili che continuano a tenere i loro negozi, case, condomini sfitti a causa della recente crisi che dura da circa sette anni, preferiscano lucrare sugli studenti affittando stanze di apaprtamenti condivisi a 600 euro al mese, a tenere chiusi immobili ad uso abitativo, a spopolare intere città, piuttosto che offrirsi per risolvere questo problema epocale.

Non si comprende come il popolo italiano bue, come altri popoli europei, al momento di seguire un'idea politica si lasci convincere da chi agita spettri apocalittici, ricalcando indegnamente la Storia che molti di noi non hanno studiato o hanno evidentemente dimenticato.

negli ultimi due mesi mi sono dilettato a leggere la biografia di Hitler che si è poi rivelata più la biografia del Nazionalsocialismo e i riferimenti e le similitudini all'attualità sono straordinarie almeno fino al 1930 circa.

Sono veramente curioso di verificare se la Storia si ripeterà e se davvero non abbiamo imparato nulla (vero Presidente dell'Ungheria sig. Orban?).

 
 
 

SERVIZI PUBBLICI: un test negativo

Post n°93 pubblicato il 27 Maggio 2015 da dizetap
 

A mente fredda, a distanza di qualche giorno desidero riepilogarvi le mie avventure con i servizi pubblici.

Tutto è nato venerdì intorno alle ore 15 quando la mia auto ha avuto un problema elettrico con conseguenze sul motore e, trovandomi a Treviso per motivi di lavoro, ho contattato il servizio SOS incluso nella garanzia dell'auto.

Il servizio SOS con sede a Milano, mi ha individuato una officina convenzionata a Quarto di Altino (VE) a circa 30 minuti di distanza che è sopraggiunta con il carro attrezzi per recuperare la mia auto.

Pur avendo subito segnalato l'esigenza di una auto sostitutiva, una volta dato seguito a tutta la procedura: rientro in officina, primo controllo, elaborazione di un preventivo di massima, invio via fax alla sede di Milano; ho scoperto che avendo superato le ore 18 l'ufficio tecnico non poteva più procedere con la mia pratica e quindi non potevo avere diritto all'auto sostitutiva costringendo a rivolgermi ai famigerati servizi pubblici per rientrare a casa nella bassa padovana.

Accompagnato gentilmente alla piccola stazione dei treni di Quarto di Altino, ho cercato di acquistare dalla macchina apposita il biglietto ma era possibile pagarlo, per motivi tecnici, solo con monete!!!

Costo del biglietto 2,50 euro mentre io in tasca ne avevo 2,49 (talaltro le monetine più piccole di 5 centesimi non venivano accettate. Aiutato da una gentile signora, acquisto il biglietto (intanto ho perso il primo treno utile) e salgo sul primo treno disponibile verso Venezia Mestre: 16 chilometri da compiere in 19 minuti.

Ritardo all'arrivo di 4 minuti!!!

Non trovo coincidenze utili per giungere nel mio luogo di residenza (talaltro non servito da Trenitalia ma da una compagnia minore) e attendo che passi a recuperarmi mia moglie.

Lunedì mi riaffaccio ai treni per andare a lavoro, al mattino complice un collega risolvo brillantemente il tutto ma al ritorno...

Treno da Treviso che arriva in ritardo di 3 minuti facendomi perdere la coincidenza effettivamente molto stringata con il treno della piccola compagnia minore (che non compare sui tabelloni degli orari di Trenitalia ovviamente). Per non volere attendere un'ora mi affido ai bus. Esco dalla stazione che conosco abbastanza bene (manco da Mestre da 10 anni circa) e vado verso il nuovo punto di vendita biglietti del servizio pubblico: 2 sportelli entrambi chiusi alle ore 18.40 circa.

Vado alla biglietteria automatica che mi chiede di ricaricare il biglietto che ovviamente non ho e di cui non conosco nemmeno la tariffa da acquistare, quindi tristemente vado nel primo bar utile gestito da cinesi con cui intavolo una simpatica chiacchierata per farmi comprendere sul nome del paesino che devo raggiungere: sigh!

Ultima nota: mi avvicino alla fermata da dove salirò sull'autobus pubblico in direzione Chioggia ma sul tabellone non è riportato il numero di questa linea, quindi mi assale un dubbio che sia stata spostata ad un'altra fermata e dopo dieci minuti di vana ricerca, scopro che invece la fermata era quella giusta.

Domanda finale: se fossi stato un turista straniero, che cosa sarebbe accaduto?

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: dizetap
Data di creazione: 02/01/2013
 
 

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