PENSIERI 51

il canale ed il ruscello

Accanto alla casa è più sicuro avere un canale dalle sponde solide che un ruscello che scorre, si ingrossa, a volte canta ed altre ruggisce.

Ma vuoi mettere.... il canale ha acque scure, non ti parla e scorre immobile per tutta la tua età; il ruscello ti sveglia al mattino con un richiamo di vita ed anche quando si spande oltre la riva, sino ai muri di casa, ti spinge comunque  a fare la tua parte.

Oggi mi pare più vero perchè ho scacciato le mie paure e so che lei mi vuole vicino; un amore vivace come l'umore di un ruscello, che non esclude ma raccoglie e compone tutti gli altri miei e suoi affetti.

A volte è difficile da accettare ma è sempre una ricchezza, come un composto di minerali indispensabili alla vita del bosco.

i colori

In un paesaggio piatto inserisci i colori.. è la sola magia che rende accettabile camminarci sopra.

Così in ogni passo della vita il colore è l'ottimismo, saper vedere oltre l'angolo una cosa nuova, una sorpresa. Così in ogni amore..  oltre l'ultimo bacio, il rapido arrivederci, la leggera vertigine di non essere stato adeguato...

Pensare che ogni nuovo incontro sarà un'altra occasione.

La gioia

La gioia è un appuntamento rubato all'ora di cena, trovare l'abbraccio sospeso tra desiderio e tenerezza, il suo odore ed un bacio dolcissimo...

Un aperitivo distratto e parlare di lavoro, del mondo e dei figli; le coccole e le sue mani di donna che lava eppure bellissime.

La  preoccupazione per il suo prossimo esame, le sue rabbie ed i suoi entusiasmi..le sue domande e la sua preoccupazione per la mia telefonata poco spigliata.

Rubarle il tempo nell'ultima telefonata e scoprire che ha voglia di ridere.

La gioia è sapere che c'è ed anche lei accetta di avere bisogno di me. E' avere deciso il prossimo appuntamento sapendo che cosa farne, anche senza guardare oltre  al giorno che viene domani.

un pensiero sul bordo della notte

Parlare in uno spazio dove non vedi chi ascolta o dove forse nessuno ascolta.. momento di viltà od impotenza.

D'altra parte che mi aspettavo a lasciarmi andare quando ho camminato abbastanza per sapere che i prati fioriti sono più in basso, nei luoghi che ho già lasciato e dove non posso tornare.

Eppure è stato bello, così bello da pensare a frutta e fiori nuovi da cogliere. Stupido da perdere anche quelli già stipati nella vecchia cesta, ormai quasi insipidi e scoloriti ma ancora miei.

Ma sono testardo ed indietro non torno. Adesso mi rimetto le scarpe e riprendo a camminare. Nessuno mi può rubare i sogni, anche a questa età che trascina una valigia piena di assegni scaduti.

Ora prendo il telefono e lascio un messaggio a chi mi deve rispondere.

la stagione che torna

E' tornata la primavera, la luce e i colori che mi piacciono. Una primavera strana però, senza pioggia, con viole appena abbozzate e senza foglie.

Oggi ho potato e pulito la siepe malata; ora è rimasta un tratto indeciso ma sono certo che ricrescerà e sono curioso di vedere se sarà come l'avevo immaginata quando l'ho piantata, tanti anni fa.

Così sto curando la mia vita. Non voglio abbandonare le poche cose che ritengo indispensabili ed accontentarmi del pane e delle scarpe comode.

Certo, anche il mio animo è come il prato in questa primavera senza pioggia, fiori in abbozzo ed erba che stenta. Ci sono però anche colori, aria chiara ed ore luminose.

Persino la stanchezza, dopo un lavoro ben fatto, ha un sapore gradevole.