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Gli zoccoletti rossi

Post n°40 pubblicato il 21 Agosto 2012 da pensieridellanima

Rosella era una bambina timida e schiva, a cinque anni aveva già lo sguardo serio di un'adulta.
Raramente si univa ai giochi dei compagni, preferiva starsene in disparte ... si sedeva sotto il grande albero del cortile della scuola materna, dove stava quando la mamma andava a lavorare, e osservava gli altri bambini correre e schiamazzare nel grande cortile.
I suoi occhi sembravano cercare qualcosa ...
Si ... lei cercava l'azzurro del suo mare, rincorreva piccoli ricordi di giorni felici.
Viveva da poco in questa nuova città. Lei, la mamma e la nonna ci si erano trasferite da pochi mesi, da quando il suo papà aveva deciso che lei non doveva più fare parte della sua vita.
Era sempre stato un papà assente, non aveva mai vissuto con loro e Rosella non ne aveva mai capito il perché.
Nella sua testolina di bimba si domandava perché gli altri bambini avessero un papà sempre con loro mentre il suo arrivava ogni tanto ... si fermava qualche giorno e poi spariva di nuovo.
La mamma le aveva detto che lui lavorava lontano ma lei sapeva che non era così ... lo aveva visto in quella grande casa che la mamma chiamava Hotel.
Anche se la mamma l'aveva trascinata via in fretta lei lo aveva visto ... con quel suo vestito elegante.
Per un attimo lo aveva sentito parlare con alcuni signori in una lingua per lei sconosciuta.
Solo molti anni dopo avrebbe saputo che quello era proprio il suo lavoro ... era un interprete e in quella grande casa lui si occupava del rapporto con i clienti stranieri.
Non aveva detto nulla quel giorno e nemmeno tutte le altre volte in cui lo aveva rivisto in lontananza, lo sguardo triste della mamma le aveva fatto capire che non doveva dire nulla, doveva fingere di non sapere.
Aveva continuato a tacere ... non aveva mai chiesto perché aveva dovuto lasciare il suo mare ... e nemmeno perché la mamma la lasciava sola in quella scuola per andare a lavorare.
La nonna le aveva vagamente spiegato che in casa occorrevano tanti soldi, per questo la mamma doveva lavorare e per questo lei doveva essere molto buona e non fare tanti capricci, non chiedere sempre giochi nuovi.

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Un blog di: pensieridellanima
Data di creazione: 20/05/2012
 

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