Squilla il telefono.
Un invito a cena casa sua.
"Aiutami ad organizzare il party vieni con me a scegliere i dischi, ti
aspetto a cena da me..."
Ok, pensavo:devo fare la brava.
La guardavo di fronte a me,mangiavo.Accavallava le gambe.Le divaricava.Le
stendeva.Le incrociava.
Si toccava i capelli.Mi leccavo le labbra. Si leccava le dita sporche di
mousse .Bevevo.
La guardavo. Me la godevo con gli occhi. Calda, bollente.
La musica la sento nel cervello io e lei di fronte la consolle.
In mano un bicchiere,in testa le cuffie, nel cervello la musica e sotto i
vestiti un calore insopportabile.
Balliamo, agitandoci vicine. Cambiando un disco dopo l´altro. Guardandoci
negli occhi di sfuggita, tra un tiro e l´altro di maria.
Tra un sì e un no, sulla scelta dei dischi.
Ma io la sentivo la sua presenza i nostri corpi vibravano anche senza la
potenza della musica.
Girava, girava camminava piccoli passi alle mie spalle e io continuando a
guardare e cambiare dischi rimanevo faccia al muro.
Ma ero così tranquilla, sicura di me. Sapevo perfettamente.
Mentre il suo corpo rimaneva alle mie spalle.La sentivo
muoversi,sentivo strusciare i suoi seni sulle mie scapole.
Nude ormai.Sentivo le mani lungo i fianchi fin sotto le ascelle.
Sentivo scorrere una calda lingua lungo tutte le vertebre. Dal fondo della
schiena fino alla nuca.
Scorre velocissima lungo la mia schiena inarcata e il suo leccarmi fino
alla nuca fino a mordermi il collo e infilarmi la lingua
nell´orecchio. Rabbrividivo e sentivo quel odore di saliva sulla mia
pelle, la mia pelle che scivolava sul suo seno.
Ma Dio se mi piaceva.
Lasciavo andare la testa indietro fino a prendere la sua lingua nella
mia gola
La musica forte nelle nostre cuffie. I battiti del cuore sempre più veloci.
La sua lingua nella mia bocca.Le sue mani dirette lì. In mezzo alle mie gambe
socchiuse. Di colpo aperte. Pensavo volesse strapparmela, pensavo volesse
averla solo per lei.
Mi massaggiava con forza.
Respiravo. Respiravo quell´odore di sesso.
Avevo una voglia incontenibile di lei. Di poterla sentire. Di poter
sfogare quel desiderio. Di amarla.
Non volevo voltarmi. Volevo toccarla,
Volevo sentire il suo respiro, veloce,
profondo,desideroso,dentro l´orecchio.
Le mie mani di colpo contro la parete, oltre la
consolle, mi dava un appiglio.
Le cuffie si staccano e la musica parte fortissima nelle casse.
Credevo di amarla. Cademmo in terra.
”Non ti chiedo se posso, io lo voglio. Guardami negli occhi!" Gli ordinai
di farlo.. Sentivo i battiti della musica nello stomaco.
Inviato da: grizzly67
il 08/09/2013 alle 18:39
Inviato da: nota_laa
il 07/04/2011 alle 11:21
Inviato da: mr_gallagher
il 05/04/2011 alle 12:26
Inviato da: nota_laa
il 01/04/2011 alle 16:04
Inviato da: mr_gallagher
il 01/04/2011 alle 15:33