Post n°3702 pubblicato il
13 Febbraio 2010 da
ilmigliore666
Giro inedito quello proposto dal Radu oggi che ci porta a scorpire il territorio dei monti Berici, percorso completamente inedito per me e che mi è piaciuto particolarmente specialmente nel lungo tratto “vallonato” che ci ha portato prima a salire alla Madonna dei Monti Berici appunto e poi ci ha portato fino al passo del San Gottardo, passo dove vi era pure la neve.
Al via da Bareta siamo in sette io, il Radu, Matteo, Alberto, Simone e i lontanissimi Walter e Marco Tenuti, per loro i km diventano veramente tanti visto che per noi partiti da Colognola il tachimetro si ferma a 128.
Partiamo direzione Lonigo e qui raccogliamo strada facendo Pauletto Edoardo, ha visto le nostre intenzioni sul web e si è gettato all’inseguimento.
La prima ora tra Lonigo e la pianura vicentina è terribile, nebbia gelo e freddo, siamo veramente ricoperti di ghiaccio e le foto delle mia maniche lo testimoniano ampiamente, finalmente ad Orgiano dove comincia l’anello che faremo cominciamo ad uscire dalla nebbie e il clima migliora e con esso la pedalata, il paesaggio tutto il contorno.
Da qui pedaliamo in direzione Spiazzo, Brendola, per poi arrivare a Vicenza, a Vicenza saliamo alla Madonna di Monte Berico e qui un lungo vallonato prevalentemente in salita ci porta fino al passo San Gottardo, scendiamo poi per Barbarano Vicentino e poi poco dopo Sossaso chiudiamo l’anello e prendiamo la via di casa ripassando per Orgiano ,Lonigo e San Bonifacio.
(foto al Santuario della Madonna di Monte Berico)
Il tratto pedalato dell’anello descritto è molto bello, poco traffico, un paio di salite significative e poi si chiude con un bel tratto in discesa, il dramma di oggi è stato tutto nel tratto di pianura di collegamento che come detto era immerso nel gelo.
Nel corso del ritorno molti serbatoi si vanno vuotando, sicuramente non quello del Radu che oggi assieme ad Edoardo era il più in palla; sono contento io della mia condizione, soffro tantissimo la prima ora per cattiva digestione poi carburo sulla prima salita e poi trovo un grande ritmo per tutto il resto della pedalata proponendomi in più occasioni in testa al gruppo a tentare di limare secondi al rientro a casa ampiamente oltre il tempo consentito.
Bellissimo tracciato che meritava miglior tempo, va sicuramente rifatto magari eliminando la pianura, per fare così si deve però prima scavalcare il Monte Calvarina, magari in una primavera già avviata se ne può parlare.
Fare un giro del genere partendo da Verona è decisamente dispendioso, ne sarà di sicuro qualcosa il Walter che penso che oggi abbia portato a casa almeno 160km.
Per i partiti da Bareta i km sono stati 128 come detto pedalati a 29 orari di media.
Chiudo portando i migliori auguri al Giando che oggi a Bussolengo è caduto per evitare un pedone, attendiamo l’esito del pronto soccorso per un polso dolorante e per le botte patite, auguri Giando
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