LA DOLCE VITA
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SETE DI TE M'INCALZA...PABLO NERUDA
Sete di te m'incalza nelle notti affamate.
Tremula mano rossa che si leva fino alla tua vita.
Ebbra di sete, pazza di sete, sete di selva riarsa.
Sete di metallo ardente, sete di radici avide.
Verso dove, nelle sere in cui i tuoi occhi non vadano
in viaggio verso i miei occhi, attendendoti allora.
Sei piena di tutte le ombre che mi spiano.
Mi segui come gli astri seguono la notte.
Mia madre mi partorì pieno di domande sottili.
Tu a tutte rispondi. Sei piena di voci.
Ancora bianca che cadi sul mare che attraversiamo.
Solco per il torbido seme del mio nome.
Esista una terra mia che non copra la tua orma.
Senza i tuoi occhi erranti, nella notte, verso dove.
Per questo sei la sete e ciò che deve saziarla.
Come poter non amarti se per questo devo amarti.
Se questo è il legame come poterlo tagliare, come.
Come, se persino le mie ossa hanno sete delle tue ossa.
Sete di te, sete di te, ghirlanda arroce e dolce.
Sete di te, che nelle notti mi morde come un cane.
Gli occhi hanno sete, perchè esistono i tuoi occhi.
La bocca ha sete, perchè esistono i tuoi baci.
L'anima è accesa di queste braccia che ti amano.
Il corpo, incendio vivo che brucerà il tuo corpo.
Di sete. Sete infinita. Sete che cerca la tua sete.
E in essa si distrugge come l'acqua nel fuoco
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Post n°59 pubblicato il 17 Giugno 2010 da drusillamartatepes
la pioggia scendeva forte stamattina... bagnava il finestrino mentre, in silenzio guardavo fuori... nemmeno un ciao, quando sei arrivata... volevo farti il caffè, ma hai rifiutato con un secco no... siamo partite subito... pochi chilometri, che sembravano però eterni... il mio piccolo, che tentava di farci parlare... come se volesse, che riallacciassimo vecchi rapporti persi... lui ancora non sa che vuol dire... e non lo saprà mai, cosa si prova ad avere una madre, che ti odia... si,perchè tu mi odi... per 27 anni, mi hai detto che ero ribelle, che non stavo alle regole... quali regole mamma!... regole imposte dal tuo ego religioso... quando era semplicemente voglia, di essere adolescente... volevo solo un fidanzatino alle medie, come tutte le ragazzine... volevo solo uscire con ragazze della mia età, divertirmi... ma tu vedevi il male in tutto questo... uscivo solo con chi decidevi tu... andava bene sai mamma, andava bene pur che tu mi amassi... facevo tutto ciò che dicevi, pur che fossi apprezzata... andava tutto bene... non rinfaccio ciò che non hai potuto darmi, perchè so bene che problemi c'erano... rimpiango solo un ti voglio bene, una carezza... per una religione ho accettato, sposare un uomo che non amavo nemmeno... perchè volevo fuggire... avevo provato a dirtelo, ma c'era sempre un muro... sempre mille ostacoli, per poter parlare da madre a figlia, da amiche... ma mi dicevi che una madre non può, essere amica di sua figlia... me l'hai sempre detto... e io invidiavo chi invece aveva una mamma amica... so che mi hai dato tutto ciò che potevi... ma non puoi ora odiarmi così, per aver preso delle scelte differenti, dal tuo modo di pensare... non puoi odiarmi così... una madre ama un figlio nonostante tutto... il mio bimbo non saprà mai che vuol dire, avere una madre che odia... piuttosto mi farò odiare da lui.. ma io non potrei mai giudicare una scelta con l'odio... perchè... perchè ti chiedo... non voglio che tu gioisca delle mie scelte, non l'ho mai chiesto... ma almeno non odiarmi... invece eccomi qui, in una sala d'attesa, ad aspettare il mio turno, con una madre seduta di fronte, a capo chino, incapace di guardarmi in faccia... muta, gelida... come se ci separasse un eternità... insieme a quella pioggia, cadono anche i miei dubbi... se avevo anche un solo dubbio, se stavo prendendo la decisione giusta, ora non ho più nemmeno quello... forse devo ringraziarti anche, perchè ho capito... ho capito che quell'amore che provavi, era dettato dal mio dare incondizionato, dal mio fare sempre a testa bassa, tutto ciò che volevi tu, perchè volevo davvero che fossi fiera di me... ma ho rinnegato me stessa per farlo, e tu non lo capisci... mi dispiace mamma, non sono mai stata, la figlia che volevi, non lo sarò mai... ti ringrazio comunque, per avermi dato la vita... perchè se non l'avessi fatto, io ora non sarei quello che sono... non avrei deciso ora, di riprendere in mano un'intera esistenza... però più di tutto, devo ringraziare tre angeli... tu non capirai mai di chi o cosa parlo... ma per loro è marta ciò che conta, la vera marta... senza giustificazioni, senza chiedere che sia diversa... vogliono che sia me stessa... e sono libera dopo 27 anni... perdonami mamma, per non essere ciò che volevi... ti chiedo scusa... non leggerai mai questa poesia, l'ho scritta per te... ma spero che un giorno, penserai a me senza odiarmi così... io ora so quello che voglio... massimo è il mio futuro... ayesha la mia anima... janine l'angelo che mi guida ora... mamma, è con le lacrime agli occhi che ti dico addio... mi mancherai... tua figlia marta! |
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