E' uno strano caso che proprio nel momento in cui decido di parlare di te, di posare la mia borsa con le armi, di provare a calmare i miei pensieri intrusivi, di trovare finalmente una quadra...succeda questo.
Ti ho risposto con la testa, come se fossi -solo- la tua migliore amica, -solo- una persona che crede tantissimo in te, nei valori che hai, nella tua perseveranza, nella tua dedizione in tutto quello che fai. Ti ho detto che è un'occasione, che te la meriti, che ti fai un culo così, che raccomandazioni non ne hai avute mai, che non fai nulla con superficialità, e poco importa se sei giovane.
Sto mettendo a tacere la pancia, il cuore. Mi chiedo se sia giusto mettere a tacere quella parte di me che ti raggiungerebbe il mese prossimo, che farebbe subito pacchi e valigia, che organizzerebbe cose da fare, curricula da mandare, che metterebbe da parte tutta l'inerzia, che si immagina un po' di guai tra te e il felino, che non vede l'ora di avere una casa con qualche pianta grassa e la monstera, e un minipimer e una stampante. Lo scrivo qui, dove non mi vergogno dei miei sogni romantici.
Chissà cosa pensi tu, a parte l'esserne incredulo, a parte il non meritarlo abbastanza. Alcune tue risposte mi hanno spiazzata, mi hanno fatto pensare "ma allora a me ci tieni" come se, come dice qualcun altro, non mi meritassi una persona che mi ama. Forse cercavi solo il mio appoggio.
E in fondo, un mese fa mi hai dato le stesse risposte. Adesso mi chiedo se anche tu hai messo a tacere qualcosa.