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PARERI (Giovanni Riggi di Numana): IL TIMBRO POSTALE ITALIANO IN IRAQ

Post n°206 pubblicato il 03 Dicembre 2006 da antonello16477
Foto di antonello16477

Cari Amici-Collezionisti quest'oggi allego al presente articolo un altro Parere sull'anomalia del Timbro Postale Italiano in Iraq.

Il Parere che ho l'onore ed il piacere di pubblicare è quello
di un "grande" del nostro settore (a mio giudizio il più grande) e mi riferisco al Dott. Giovanni RIGGI DI NUMANA, autore di diversi libri sulla tematica, tra cui ricordo:
-
"L'Italia nella Guerra del Golfo";
-
 "Le Missioni Militari di Pace dell'Italia 1991-1995";
- "La Posta Militare Italiana delle Missioni di Pace dal 1978 al 2000".

Ringrazio infinitamente il Dott. Riggi di Numana per avermi consentito di pubblicare il suo Parere e per aver onorato il presente Blog con il suo autorevole intervento.

Ecco il Parere del Dott. Giovanni RIGGI DI NUMANA:
A mio parere la Sua definizione "2° tipo di Timbro postale" o è assolutamente perfetta o è mal definita perchè non si comprende se Lei intenda un nuovo strumento per realizzare i bolli o una nuova impronta ottenuta anche con lo stesso strumento parzialmente modificato. (Bisogna confrontare i caratteri delle cifre, con forti ingrandimenti, di molti bolli col datario diritto e di molti bolli col datario capovolto). La questione dipende dal tipo di timbro che è stato assegnato originariamente all'ufficio postale militare. Per non farla lunga penso che il timbro sia sempre lo stesso ma che sia stato manipolato per qualche motivo ignoto (guasto? rottura? aggiornamento? ecc.). Se il meccanismo permetteva di ruotare o di modificare l'impronta del datario per evitare di buttarlo via quando ci sono da effettuare riparazioni o sostituzioni di sue parti, il timbro potrebbe essere sempre lo stesso e utilizzare gli stessi caratteri soltanto diversamente posizionati. Se fosse così, non si tratterebbe di un 2° timbro, e quindi di un 2° tipo di impronta, ma solo di un cambio di posizione del datario, cosa che merita un'annotazione ma non la definizione di "2° tipo".
Insisto nel dire che ho molti dubbi e perplessità per definire l'impronta di un 2° tipo perchè a me pare che l'impronta sia la stessa con la posizione della data modificata. In filatelia a mio parere per definire qualsiasi cosa come "TIPO" (che in genere corrisponde ad un numero di classificazione) è necessario che ci sia qualcosa di fondamentalmente diverso da qualcosa d'altro. Se accetta un mio consiglio, come le ho già detto, in primo luogo cercherei di capire se i caratteri della data siano per qualche piccola differenza diversi dai precedenti e in secondo luogo, se non esistono differenze, direi semplicemente che il bollo è rimasto lo stesso e che è stato, per qualche ignoto motivo manipolato e presenta "solo" e "semplicemente" un aspetto esteriore diverso. Non mi sentirei di definirlo come un "secondo tipo".
                     Cordiali saluti e buone ricerche.
                         Giovanni Riggi di Numana

 
 
 
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