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« LA LAGANA' NON SARA' P...PIU' SPREGEVOLE DEL P.I... »

REGGIO, L'ATTESA E' FINITA: IL CONSIGLIO DEI MINISTRI SCIOGLIE IL COMUNE PER INFILTRAZIONI MAFIOSE.

Reggio, l'attesa è finita: il Consiglio dei ministri scioglie il Comune per infiltrazioni mafiose.

LA GIUNTA DEL PAESELLO DI LINU DA GURNA NIGRA ANCORA IN PIEDI, IN PROPORZIONE A QUELLO DI REGGIO CI SONO INFILTRAZIONI DELLA MAFIA E DELLA 'NDRANGHETA DA FAR TREMARE I POLSI. CI SONO INTERCETTAZIONI E PENTITI CHE CANTANO, IL PAESELLO ORMAI RIDOTTO ALLO STREMO DA ANNI E ANNI A GUIDA BARO.. PER ADESSO  RESISTE ALL'ATTACCO. EPPURE BASTEREBBE CONTROLLARE I MOVIMENTI DI DENARO DI ALCUNI PERSONAGGI IMPARENTATI CON FUNZIONARI DELLO STATO, OPPURE CONTROLLARE I BENI ACCUMULATI IN POCHI ANNI DAI COMPAGNI DI MERENDE, OPPURE GUARDARE I CONTRATTI DI APPALTO E FORNITURE. CONTROLLARE CHI IN QUESTI ULTIMI 30 ANNI SI E' ARRICCHITO CON I TERRENI AGRICOLI DIVENTATI MAGICAMENTE EDIFICATORI. BASTEREBBE LEGGERE NELLE LICENZE DI COSTRUZIONE. QUANTO DOVRA' TRIBOLARE IL CITTADINO DEL PAESELLO DI LINU DA GURNA NIGRA.  
 

REGGIO CALABRIA – L’attesa decisione del Consiglio dei ministri sul futuro del consiglio comunale della città dello Stretto è arrivata. Scioglimento per presunte infiltrazioni della criminalità organizzata nell’attività amministrativa. Un macigno sulla politica reggina e sulla città che incassa una decisione che in più occasioni il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri ha definito «sofferta».

Lo scioglimento del civico consesso - con conseguente commissariamento per un periodo di almeno 18 mesi prorogabili a 24 - del Comune trae la sua origine soprattutto dalla vicenda della Multiservizi, la società partecipata del comune finita al centro di una serie di inchieste della Dda in quanto ritenuta fortemente infiltrata dalla cosca Tegano e successivamente sciolta dalla giunta Arena. Ma non solo: solo almeno tre le vicende personali direttamente collegate all’attività di esponenti di primo piano del consiglio comunale o della giunta eletti appena lo scorso anno. In particolare, emergono la posizione del consigliere Giuseppe Plutino, le intercettazioni riguardanti l’assessore Pasquale Morisani e la presenza al funerale del boss Domenico Serraino del presidente del consiglio comunale Sebi Vecchio.

Giuseppe Plutino fu arrestato lo scorso 21 dicembre con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito dell’operazione condotta dalla squadra mobile di Reggio, in quanto ritenuto «concorrente esterno della cosca Caridi» avendo fornito «un concreto, specifico, consapevole  e volontario – recita il capo di accusa – contributo alla stessa come referente politico del sodalizio, destinatario delle preferenze elettorali ricevute sia dagli affiliati, sia da parte di terzi ma raccolti in suo favore dagli esponenti della cosca con particolare riferimento a quelle per l’elezione del consiglio comunale di Reggio Calabria del maggio 2011».

La figura dell’assessore Pasquale Morisani appare, invece, probabilmente correlata allo scioglimento in relazione ai contatti che dell’esponente politico sorpreso con il boss Santo Crucitti. Morisani risulta essere stato intercettato presso l’impresa del boss dove si è recato nel corso della campagna elettorale.

Infine, per quanto concerne il presidente del consiglio comunale Sebi Vecchio “l’imbarazzo” nasce dalla presenza nelle carte del processo contro i Serraino di una relazione di servizio relativa ai funerali del boss Domenico Serraino. Secondo quanto si apprende nella informativa, alle esequie di don “Mico era presente l’allora assessore comunale di Reggio Calabria Vecchio, agente in aspettativa della Polizia di Stato e, appunto, attuale presidente del Consiglio comunale della Città dello Stretto. Il funerale balzò agli onori della cronaca perché nonostante il divieto di funerali pubblici ordinati dall’allora questore Carmelo Casabona davanti alla chiesa si presentarono a migliaia. Domenico Serraino, di 65 anni era ai domiciliari da quando in carcere gli era stata diagnosticata una malattia incurabile. In precedenza era stato condannato a 30 anni di reclusione per associazione mafiosa ed omicidio reati risalenti tra la fine degli anni ‘80 e i primi anni ‘90.

09 ottobre 2012 19:18

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Commenti al Post:
rossella.amata
rossella.amata il 10/10/12 alle 12:43 via WEB
E' LECITO CHIEDERE ALLA CRICCA DEL PAESELLO DI LINU DA GURNA NIGRA QUALI SONO IRISULTATI POSITIVI CHE HANNO RAGGIUNTO I DIRIGENTI PER MERITARE MIGLIAIA E MIGLIAIA DI EURO EXTRA. E' LECITO SAPERE PERCHE' LE LUCI DEL LUNGOMARE DEL PIANTO RESTANO ACCESE TUTTO IL GIORNO. E' LECITO CHE VOI DELLA CRICCA SAPPIATE CHE IL GIORNO CHE UNO SOLO DI VOI SARA' RIVIATO A GIUDIZIO, LA DARO' ALLA PRIMA PERSONA CHE PASSA SOTTO LA MIA CASA, ESCLUSA LA CRICCA.
 
mafiapolitica
mafiapolitica il 10/10/12 alle 13:34 via WEB
NON E' ANCORA FINITO CON REGGIO!? La A3, nella PRIMA PAGINA DEL NY Times. Un quatidiano con una circolazione in millioni e in tutto il mondo, dichiara la A3, il "SIMBOLO FALLIMENTARE DELLO STATO"! "frutto marcio di una CULTURA che promuove lo scambio tra VOTI e POSTI DI LAVORO". Nel frattempo MONASTERACE e' in prima fila contro questo sistema, e in fatti iniziera' il progetto della DIFFERENZIATA. ROCCELLA, fa lo stesso. Caulonia invece la spazzatura non la ricicla. Si fa' pagare dai cittadini i servizi a peso d'ORO, pero' la plastica la BRUCIA, LA CARTA LA BRUCIA E IL VETRO? Non si puo' bruciare, ma la nostra Amministrazione lo fa'! ROTTAMIAMOLI TUTTI!!! Cominciamo col SINDACO/MEDICO!!
 
caro.gnone
caro.gnone il 10/10/12 alle 16:31 via WEB
IN LOMBARDIA A "SPESE PROPRIE" L'ASSESSORE ALLA CASA DELLA REGIONE HA COMPRATO 4.000 VOTI A CARO PREZZO E GIUSTAMENTE E' FINITO SOTTO INCHIESTA E ARRESTATO. NEL PAESELLO DI LINU DA GURNA NIGRA L'ASSESSORE ALLA COLTURA CON I SOLDI DEI PAESANELLI PROCURANDO UN NOTEVOLE DANNO ERARIALE AL COMUNE CON LA DISTRUZIONE DI OLTRE 400 CARTELLE DI RUOLI PER TRIBUTI NON PAGATI RICEVENDONE IN CAMBIO I VOTI NECESSARI PER ESSERE IL PRIMO DEGLI ELETTI. L'ASSESSORE E' PROPRIETARIO DI DIVERSI IMMOBILI ALCUNI DEI QUALI NELLA CAPITALE. CI SONO I VOTI DELLA LOCALE 'NDRINA RACCOLTI PER L'AFFILIATO LINU DA GURNA NIGRA. C'E' TANTO MATERIALE PER CUI INDAGARE.
 
i.camerieri
i.camerieri il 10/10/12 alle 19:54 via WEB
Cronache dal paesello di linu da gurna nigra: I nodi arrivano sempre al pettine... è proprio così. Il pregiudicato Pino di focà dovra' restituire un po di euro indebitamente percepiti, dopo il grasso dirigente dovrebbero restituire il mal tolto ai paesanelli anche le altre dirigenti. La Royal Van Zanten finisce nelle mani del cassiere della 'ndrangheta di marina di gioiosa ionica e del cavaliere del lavoro il famoso briatore della torre del paesello di linu da gurna nigra. I due si sono gia' presentati alle maestranze facendosi conoscere già per i modi poco ortodossi, in particolare l'ex paron del parco dei pisciaturi, con atteggiamenti e ghigno da mafioso cerca di tirarsi fuori dalle responsabilità per il pagamento dei salari arretrati. I terreni per chi non lo sapesse sono stati dati in comodato dal comune di monasterace... attenta sindaca antimafia, ai due imbroglioni fanno gola sola i terreni. Dott. Gratteri questo è lavoro per Lei.
 
difensoredelcomune
difensoredelcomune il 10/10/12 alle 20:20 via WEB
BOTTA DA CENTINAIA DI MIGLIAIA DI EURO SULLE SPALLE DEI CAULONIATI, IL TUTTO SI E' CONSUMATO IN POCHI MINUTI NEL TRIBUNALE SEZIONE STACCATA DI SIDERNO. I CAULONIATI SARANNO COSTRETTI A PAGARE PER L'INEFFICIENZA DI UNA GIUNTA IGNORANTE SU TUTTI I CAMPI. LA MINORANZA TACE. CHI HA VINTO GONGOLA E BRINDA ALLA FACCIA DEI CAULONIATI. LA CRICCA AVRA' LA FACCIA TOSTA DI SOSTENERE IL CONTRARIO?
 
caro.gnone
caro.gnone il 11/10/12 alle 05:16 via WEB
COLPO GROSSO DELLA BENEMERITA A REGGIO CALABRIA. 'Ndrangheta,arrestato Domenico Condello. Era ricercato dal 1992, deve scontare condanna per omicidio. 10 ottobre, 23:44 (ANSA) - ROMA, 10 OTT - Il latitante di 'ndrangheta Domenico Condello, di 56 anni, detto Micu 'u pazzu', ricercato dal 1992, e' stato arrestato stasera dai carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria e del Ros. Il suo nome era nell'elenco dei 30 ricercati piu' pericolosi d'Italia. Condello, bloccato a Rosali' di Reggio Calabria, deve scontare una condanna all'ergastolo per omicidio, passata in giudicato,ma era ricercato anche per associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni ed altri reati.
 
caro.gnone
caro.gnone il 11/10/12 alle 06:03 via WEB
Il brutto fattaccio della causa pendente al Tibunale di Siderno (è sempre troppo tardi per la sua chiusura) tra il paesello di linu da gurna nigra e un potentissimo personaggio non è altro che dolo!!! Do ut des, la manina del baro.. è ben visibile dietro questo affaire che mettera' ancora più in rosso i conti del comune. Gli autori di questo inqualificabile fatto sono i super professionisti voluti, fortemente voluti da linu da gurna nigra. A pagare al posto dei paesanelli dovra' essere questo squallido personaggio, che tanti danni ha già portato al paesello, con i beni "personali" che non si è capito con che soldi li ha comprati. Giustissimo controllare tutti i terreni che negli anni sono diventati edificabili per mano della cricca. Sarebbe altrettanto interessante sapere i proprietari sulla carta e quelli occulti delle migliaia di immobili sparsi per marina di caulonia.
 
sifaw
sifaw il 11/10/12 alle 08:37 via WEB
SIAMO CIRCOSCRITTI DALLA DELINQUENZA PIU'BECERA ED INVOLUTA CHE LA CALABRIA PUO' ESPRIMERE.E'QUELLA PARTE DI 'NDRANGHETA ASSERVITA AI CLUBS DEI COMUNI VICINIORI A CAULONIA.IL CAPO,DOBBIAMO RICONOSCERLO,ANCHE PERCHE' SI E' DICHIARATO CON TANTE AZIONI QUASI DELITTUOSE E' NIENTEPOCODIMENO CHE: L I N U DA GURNA NIGRA I SANTUNICOLA.DIETRO L'OPERAZIONE PORTATO AVANTI DAI DUE COMPARI CHE DILIGENTEMENTE METTEVA IN EVIDENZA "I CAMERIERI" SONO QUELLI CHE HANNO ESPROPRIATO A CAULONIA CON IL B.B. DIVERSE CASE CON I SOLDI DELLA REGIONE,C'E' LUI..DIETRO LA VAN ZANTEN C'E' LUI,CON LA MONACHELLA E GIGETTO,ANCHE LUI IN MERCEDES DELLA CHIANA...C'E' LUI ANCHE NELLA OPPOSIZIONE DEL BRIATORE PER I TRE MILIONI DI EURONI DELLE CASE INCOMPIUTE A MARINA.C'E' SEMPRE LUI PER LA CAUSA CHE IL COMUNE HA PERSO NEI CONFRONTI DEL SOCIO DEL BRIATOR...
 
sifaw
sifaw il 11/10/12 alle 08:48 via WEB
....C'E' SEMPRE LUI,CHE RAPPRESENTA TUTTE LE FAMIGLIE..C'E' ANCORA LUI CHE BLOCCA I PIANO REGOLATORE PER TRASFORMARRE I TERRENI AGRICOLI O PSEUDO ARANGETI..C'E' PURTROPPO LUI CHE HA FATTO FALLIRE E PREGIUDICARE IL RISULTATO ELETTORALE DEL MAGGIO C.A.,ACCORDANDOSI CON IL SUO PAESANELLO DOTTOR 118...E' SEMPRE ED ANCORA LUI CHE PROMUOVE CON 118 E IL REVISORE L'APERTURA DELLE LOGGE...ERA FORTISSIMAMENTE LUI DIETRO LA VENDITA DEI B O S C HI DEL COMUNE DI CAULONIA ,APPOGGIATO DELL'ALTRO DR.TUCCI... E COSTANTEMENTE LUI CHE VOLEVA L'APERTURA DEL CENTRO COMMERCIALE,SOSTENUTO DAI PREGIUDICATI LARIU E PINU CON LA FAMIGLIA DI SANTA DOMEINICA..BOCCASSINI E GRATTERI VOI SAPETE..ANCHE SUI DIRIGENTI COMPAGNI...!!!!!!
 
difensoredelcomune
difensoredelcomune il 11/10/12 alle 17:38 via WEB
Scoperta piantagione canapa indiana. Indagini del corpo forestale per individuare autori coltivazione. 11 ottobre, 15:02 ANCORA UNA VOLTA IL PAESELLO DI LINU DA GURNA NIGRA, IL FAMOSO LINU AFFILIATO ALLA LOCALE 'NDRANGHETA, E' AGLI ONORI DELLA CRONACA QUALE CROCEVIA DI SPACCIO E PRODUZIONE DI OGNI GENERE DI DROGA. L'ORGOGLIO DEL PRIMO PAESANELLO E DI TUTTA LA CRICCA. (ANSA) - CAULONIA (REGGIO CALABRIA), 11 OTT - Una piantagione di canapa indiana e' stata scoperta dal personale del corpo forestale dello stato a Caulonia. La coltivazione era composta da 140 piante la cui altezza variava da i 2 ai 3 metri. Il tutto era irrigato con un impianto di irrigazione a goccia assistito da un serbatoio in materiale plastico. Le indagini del corpo forestale proseguono per individuare coloro che hanno realizzato la piantagione.
 
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Non è facile vivere in Calabria, non è facile scrivere di ‘ndrangheta, denunciare. Ma bisogna sacrificarsi per la libertà di informare. Ci hanno detto ‘siediti’ e ci siamo alzati, ci hanno detto ‘non fare questo, non fare quello’ e noi l’abbiamo fatto… Ci hanno detto ‘non scrivere’ e noi abbiamo scritto e continueremo a farlo. Non saranno proiettili, buste gialle, lettere minatorie a fermarci. Non sarà una macchina bruciata a fermare il nostro ardore, a frenare la nostra rabbia.

 

 

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