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IL PAESELLO DI LINU U LATRU DA GURNA NIGRA AFFILIATO AL LOCALE E ASPIRANTE BECCHINO E' IMMUNE?

Post n°504 pubblicato il 04 Marzo 2015 da policaretto
 

QUANTI PAESANELLI HANNO AVUTO IN OMAGGIO CASE POPOLARI, CHE NON OCCUPANO, PUR ESSENDO PROPRIETARI DI IMMOBILI DI PREGIO E ADDIRITTURA NON PIU' RESIDENTI O CON RESIDENZE ESTERE.

SINDACHELLO SI DIA UNA MOSSA E REQUISISCA QUESTI IMMOBILI. 

Bovalino (RC), controlli su case popolari: 14 indebitamente “cedute” e 25 disabitate.
 
Con il supporto dei militari Compagnia Speciale del Gruppo Operativo Calabria di stanza in
Vibo Valentia, i Carabinieri del Gruppo di Locri hanno sottoposto a un'approfondita azione di verifica la situazione alloggiativa dell'edilizia residenziale pubblica del comune di Bovalino. Nel volgere di un solo giorno, i militari dell'Arma hanno controllato 108 alloggi popolari, in cui sono state identificate quasi 300 persone, trovate all'interno degli appartamenti al momento dell'attività ispettiva. I nominativi di questi soggetti sono stati incrociati con gli elenchi forniti dal Comune di Bovalino e dall'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica (ATERP) di Reggio Calabria, al fine di riscontrarne la coincidenza. All'esito dell'ampio servizio, i Carabinieri hanno accertato che 14 alloggi sarebbero stati indebitamente ceduti dagli assegnatari, anche a titolo oneroso, a terzi non aventi alcun titolo ad occuparli, mentre in altri 25 appartamenti non è stata riscontrata la presenza di alcuno (sono tuttora in corso ulteriori accertamenti tesi a individuare dove i legittimi assegnatari, qualora ancora in vita, abbiano trasferito il proprio domicilio ovvero la dimora, posto che hanno mantenuto la residenza presso tali case popolari). Durante le ispezioni, i Carabinieri hanno anche censito un appartamento ammobiliato ma ormai, e da tanto tempo, in evidente stato di abbandono e un altro completamente devastato con all'interno escrementi di animale da allevamento, verosimilmente utilizzato come pollaio. I controlli effettuati sono stati altresì volti a verificare se fossero stati realizzati allacci abusivi alla rete pubblica dell'energia elettrica ovvero dell'erogazione dell'acqua: all'esito, una 42enne è stata denunciata a piede libero per furto di energia elettrica in quanto ha "bypassato" il contatore, allacciando l'impianto elettrico domiciliare alla rete pubblica.

Il risultato dei controlli è stato ora trasmesso all'ATERP di Reggio Calabria per i conseguenti provvedimenti di competenza.

    Creato Mercoledì, 04 Marzo 2015 09:12

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nella.merda
nella.merda il 04/03/15 alle 15:14 via WEB
Roccella addio: lamentele e mugugni mettono in fuga l'Ombligo de la Luna Dom, 01/03/2015 - 15:35 Come è possibile che u briaturi da turri tutta l'estate rompe i timpani a tutti e nessuno si preoccupa... Una volante dei carabinieri interrompe l’ennesimo spettacolo all’Ombligo de la Luna, a Roccella. Dopo mezzanotte la musica e gli avventori dei locali non sono graditi. Il messaggio del vicinato arriva forte e chiaro a Carla e Paolo, i due giovani proprietari di questo spazio, che però non possono accettare una restrizione del genere. Quell’ultima volta è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Basta, chiudiamo con Roccella e con questo stress insopportabile, ci trasferiamo. Carla e Paolo dopo un anno e mezzo chiuderanno il locale che hanno curato e perfezionato in questo periodo e se ne torneranno a Caulonia dove apriranno un nuovo posto, sul lungomare, con un giardino. Ma soprattutto senza vicini che possano essere infastiditi da musica e chiacchiere fino a tarda notte. Quando hanno scelto lo spazio in cui riaprire l’Ombligo hanno fatto attenzione principalmente a questo aspetto. Faranno l’inaugurazione il 14 marzo portando gli Eugenio in via di Gioia, un gruppo di Torino molto apprezzato dalle riviste specializzate, una band sulla falsa riga di Elio e le Storie Tese. E questi artisti potranno suonare senza l’ansia per Carla e Paolo di vedersi piombare la solita volante a sbaraccare. Eppure Roccella doveva essere un’isola felice, è uno dei paesi con una maggiore vocazione turistica naturale, per il modo in cui è strutturato il paese, per il porto. Evidentemente però questo luogo, che dovrebbe essere la punta di diamante del turismo della Locride, trova un ostacolo nella sacrosanta voglia di dormire dei propri cittadini. L’Ombligo, a quanto pare, non è l’unica attività che ha avuto una vita difficile nel centro di Roccella. I vicini dal 112 tra le chiamate rapide sono diversi e i carabinieri devono spesso intervenire per le lamentele di questo o di quello per la musica troppo alta e la gente che parla o ride in strada. «Il problema per noi è stato stare nel posto giusto ma con il vicino sbagliato», scherza Paolo. Sdrammatizza, ma la questione è seria. In tanti si lamentano della scarsa offerta della Locride, sia a livello culturale che di locali in cui potersi divertire. Quando invece ci sono bisognerebbe costruirli nel deserto? Lontano dai centri in modo che ciascuno possa godere del suo riposo di bellezza? «La gente si lamenta quando non c’è nulla e si lamenta due volte quando si tenta di fare qualcosa. La verità è che ci piace lamentarci e che siamo apatici e pantofolai». Guai a interrompere la quotidianità quindi. Il locale va bene, ma a mezzanotte tutto chiuso. La musica va bene, ma a volume basso. La gente che spende soldi nel locale e fa girare l’economia va bene, purché non stia accanto a casa mia. «Un locale come il nostro che vive di spettacoli teatrali e di musica dal vivo non poteva sopportare questa limitazione. Era inevitabile arrivare a prendere questa decisione, anche se dispiace. Abbiamo clienti che per seguire le rappresentazioni o i concerti che proponiamo si spostano da Brancaleone o da Chiaravalle, se poi a mezzanotte arriva la volante e siamo costretti a chiudere tutto li perdiamo. È non possiamo permettercelo». Non gli si può dare torto, ma gli altri gestori non hanno il vostro stesso problema? «Certo, in tanti. C’è ad esempio questo bar che si trova nello stesso palazzo di un’ex educatrice. Bene, ti posso dire che lei fa di tutto per distruggere la clientela di questo posto». Da quanto ci hanno raccontato quindi solo bar, ristorante e un bel circolo delle bocce possono resistere nella città con il maggiore appeal della Locride. Turismo per la terza età. A questo punto prende la parola Karla, moglie, socia e anima di Paolo e dell’Ombligo. Lei in Calabria vive solo da quattro anni, ma all’Ombligo e nella Locride ha portato il suo sorriso e la vivacità messicana che la contraddistinguono. «Non essendo cresciuta qui, ho avvertito tantissimo la mancanza di libertà e di scelta in questa zona. Ed è per questo che abbiamo deciso di aprire un luogo diverso che offrisse cose nuove. Credo che più cose belle facciamo più aiutiamo questo posto a crescere». Il nuovo Ombligo sarà solo una copia del vecchio locale o avete qualche sorpresa? «Daremo sicuramente più spazio alla cucina», interviene a questo punto anche Karla, la colonna del locale e di Paolo. Parla poco ma è un elemento fondamentale del successo dell’Ombligo, porta il suo sorriso e la vivacità messicana nel grigiore della Locride. «All’inizio avevamo sottovalutato quanto potesse essere importante per un locale come il nostro la cucina, invece ci siamo dovuti ricredere. I piatti tex-mex che abbiamo proposto sono diventati una particolare ulteriore per il locale. Inoltre grazie al nuovo giardino potremmo restare aperti anche nel periodo estivo». «E vista la vicinanza con l’Ushuaia sicuramente saremmo l’ultimo dei problemi», chiude con questa battuta sui vicini scomodi Paolo. Il sorriso in questo caso però è amaro.
 
generazioneottanta
generazioneottanta il 15/07/16 alle 14:47 via WEB
molto bello questo articolo complimenti. Ciao da

kepago

 
ambrosiadossi88
ambrosiadossi88 il 24/08/16 alle 23:49 via WEB
che post fantastico! Ciao da

Mobiletech

 
sexydamilleeunanotte
sexydamilleeunanotte il 26/08/16 alle 12:35 via WEB
articolo veramente ben fatto complimenti. Ciao da

cr-edilizia

 
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