PRESENZA

DIARIO DI SCUOLA


Ho appena finito di leggere "Diario di scuola" di Daniel Pennac  che affronta il grande tema della scuola dal punto di vista degli alunni , anzi degli asini . Mi ha fatto ripercorrere l'esperienza , anzi le esperienze di insuccesso scolastico vissute in una maniera drammatica . Refrattario all'aritmetica , poi alla matematica ed infine alla lingua italiana : un disastro . Per me l'italiano era una lingua straniera . La scuola per me era un luogo ostile . Una sola cosa ricordo con tenerezza : le letture del maestro prima del suono della campanella. Quella voce che ci inchiodava sulle sedie trasportandoci in mondi lontani . Per il resto dominava la "solitudine" e la "vergogna" di chi non capisce ,  perso in un  mondo in cui gli altri capiscono ."Tu , andrai a lavorare con tuo padre e non avrai nemmeno il diploma di terza media!"La paura di non farcela e quella continua umiliazione mi spezzava quotidianamente il desiderio di entrare nel mondo stupendo dell'apprendimento significativo .Dice Pennac : "Se non riusciamo a collocare i nostri studenti nell'indicativo presente della nostra lezione  , se il nostro sapere e il piacere di servirsene non atteschiscono su quei ragazzini e quelle ragazzine  , nel senso botanico del termine  , la loro esistenza vacillerà sopra vuoti infiniti ".Quel ragazzino che rifiuta la scuola , che non è coinvolto nell'avventura educativa rischia di diventare carne da macello .Ho avuto in seguito i miei fortunati imprevisti che mi hanno fatto assaggiare e gustare l'avventura della conoscenza . Forse per questo ho guardato in seguito con grande attenzione chi incontra difficoltà nella scuola . Il mal di scuola dentro l'emergenza educativa attanaglia la nostra società . C'è bisogno di maestri , di educatori che trasmettono con passione e amore la nostra tradizione . C'è bisogno di qualcuno che ti faccia vibrare l'umano  e ti metta in gioco .