PRESENZA

UN METRO E CINQUE MINUTI


Può capitarti di andare a cena da una persona che ti contagia per la simpatia e non sai più dove cacciare gli occhi e il cuore. Anche le cene aspettano l'io per ritrovarsi e ci chiedono di esserci,di alzare lo sguardo e di renderci conto della promessa con cui viviamo il metro e i cinque minuti. Può capitarti di andare a cena con la solita stanchezza e il banale per non disturbare si accomoda fuori dalla porta.Può accadere di andare a cena da una persona che conosci poco e ti ritrovi dentro la sua vita,dentro la tua vita,dentro la sua promessa,dentro la tua promessa.Le storie autentiche si intrecciano fino ad arrivare alle stelle. La stanchezza e la estraneità a te stesso viene subito rotta non dalla solita goliardia ma da un grande affare:l'affare della vita.In una casa casa le parole acquistano peso fino a ripercorrere tutti i tuoi anni,tutta la tua memoria,tutti i tuoi affetti,quello che ti è più caro. I piatti e le parole si compongono fino ad arrivare alle tue esigenze.Niente è censurato.La gioia degli inizi,il dolore dell'incomprensione, le identità capovolte,l'io ingabbiato,lo studio affannoso,la ricerca di una consistenza.Può capitare di andare a cena e di andare via portandoti dietro non un fascio di emozioni ma la carne e il sangue di una esperienza vera. Può capitarti di andare a cena e guardare Silvi alta ed accorgerti che non vuoi un po' di più, ma infinitamente di più.Che cosa può mai bastare al cuore dell'uomo? Che cosa può mai bastare all'io? Si accontenta solo chi è vecchio anzitempo.Si desidera guardare nei tuoi cinque minuti e nel tuo metro per un di più. Può capitare di andare a cena e tornare a casa con la realtà che non è più scontata,con la vita che non ti puoi organizzare,con lo stupore che non ti puoi dare,con la felicità che devi chiedere.