Questo pomeriggio ho riletto diverse volte una pagina del libro Riflessioni sulla condotta umana di Alexis Carrel:"Nello snervante comodo della vita moderna la massa delle regole che danno consistenza alla vita si è spappolata;(...) la maggior parte delle fatiche che imponeva il mondo cosmico sono scomparse e con esso è scomparso anche lo sforzo creativo della personalità (...) La frontiera del bene e del male è svanita, (...) la divisione regna ovunque (...).Poca osservazione e molto ragionamento conducono all'errore.Molta osservazione e poco ragionamento conducono alla verità".Questo giovanissimo premio Nobel per la medicina ci offre uno spaccato significativo sulla situazione odierna.Lo snervante comodo della vita moderna che ci ammalia fino a condizionare la nostra libertà.Sembra che ci faccia bastare le cose che possediamo.Interessante quando dice che con la scomparsa delle regole è scomparso anche lo sforzo creativo della personalità.L'omologazione di cui parlava Pasolini è sotto gli occhi di tutti e soprattutto l'appiattimento personale.Il molto ragionamento potrebbe essere sostituito dalla parola"ideologia o "analisi". Il dramma che invece di imparare dalla realtà si cerca di manipolare la realtà secondo le coerenze di un nostro schema. Tutto il rapporto con la realtà così è viziato.Dopo anni di illusioni ideologiche oggi si corre il rischio di continuare ad affidarci a delle analisi dell'ultimo potente di turno.Peggio ancora rischiamo di pensare come il potere ci vuole con i suoi potenti strumenti comunicativi.Le mode stravolgono il nostro cuore e la nostra ragione fino a ridurci a cadaveri ambulanti.La scomparsa dell'io delinea un panorama grigio. Si vive come se la verità non esistesse,come se il desiderio di felicità di cui è fatto il cuore dell'uomo fosse destinato a rimanere senza risposta. E' stata negata la realtà,la speranza di un significato positivo della vita, e per questo rischia di crescere una generazione orfana,senza padri e senza maestri,costretti a camminare come sulle sabbie mobili,bloccati di fronte alla vita,annoiati e a volte violenti,comunque in balia delle mode e del potere.
REALISMO
Questo pomeriggio ho riletto diverse volte una pagina del libro Riflessioni sulla condotta umana di Alexis Carrel:"Nello snervante comodo della vita moderna la massa delle regole che danno consistenza alla vita si è spappolata;(...) la maggior parte delle fatiche che imponeva il mondo cosmico sono scomparse e con esso è scomparso anche lo sforzo creativo della personalità (...) La frontiera del bene e del male è svanita, (...) la divisione regna ovunque (...).Poca osservazione e molto ragionamento conducono all'errore.Molta osservazione e poco ragionamento conducono alla verità".Questo giovanissimo premio Nobel per la medicina ci offre uno spaccato significativo sulla situazione odierna.Lo snervante comodo della vita moderna che ci ammalia fino a condizionare la nostra libertà.Sembra che ci faccia bastare le cose che possediamo.Interessante quando dice che con la scomparsa delle regole è scomparso anche lo sforzo creativo della personalità.L'omologazione di cui parlava Pasolini è sotto gli occhi di tutti e soprattutto l'appiattimento personale.Il molto ragionamento potrebbe essere sostituito dalla parola"ideologia o "analisi". Il dramma che invece di imparare dalla realtà si cerca di manipolare la realtà secondo le coerenze di un nostro schema. Tutto il rapporto con la realtà così è viziato.Dopo anni di illusioni ideologiche oggi si corre il rischio di continuare ad affidarci a delle analisi dell'ultimo potente di turno.Peggio ancora rischiamo di pensare come il potere ci vuole con i suoi potenti strumenti comunicativi.Le mode stravolgono il nostro cuore e la nostra ragione fino a ridurci a cadaveri ambulanti.La scomparsa dell'io delinea un panorama grigio. Si vive come se la verità non esistesse,come se il desiderio di felicità di cui è fatto il cuore dell'uomo fosse destinato a rimanere senza risposta. E' stata negata la realtà,la speranza di un significato positivo della vita, e per questo rischia di crescere una generazione orfana,senza padri e senza maestri,costretti a camminare come sulle sabbie mobili,bloccati di fronte alla vita,annoiati e a volte violenti,comunque in balia delle mode e del potere.