PRESENZA

LA VITA E LA MORTE


C'è odore di mosto per le strade che portano al Castello di Crecchio. Le  distese di vigna hanno già dato. I colori di Novembre si stampano nei volti dei viandanti.C'è odore di vita mentre otto braccia portano il corpo per ora muto di nonna Anna. Un corpo chiuso in una cassa in attesa che la vita vinca definitivamente. C'è odore di vita di fronte alla Maiella muta e incappucciata di bianco. Madre Maiella, madre creativa come nonna Anna. Madri e quindi fattori di bellezza. La banda suona "A mia madre" di Puccini quasi a voler consolare i volti spaesati dei parenti e degli amici. Si aggiungono le note della "Marcia funebre" di Chopin che arrivano dove i discorsi non possono. Note di vita dentro la morte.Note di bellezza per l'atteggiamento di compostezza che generano. Note di domande e di adesione al Mistero dell'Essere. Occorre affezione per seguire una bara. Occorre affezione per star dietro il dolore e rinfrancare il cuore. La Maiella, la banda, il coro in Chiesa, le parole di un giovane poeta declamate sull'altare e la presenza discreta di un castello importante che risale al XII secolo. Tutto cospira alla vita nonostante la morte. Te ne vai in silenzio affidando gli istanti all'Eterno.Te ne vai con la consapevolezza che l'uomo è una libertà, cioè qualcosa fatto per la felicità. La felicità cercata, desiderata, amata, scelta, perseguita. E' illusorio vivere per gli idoli. E' fondamentale attaccarsi all'unica cosa necessaria. Ci hanno disabituati a pensare e ad amare l'istante in funzione dell'Eterno.Uomini impagliati. Ci hanno disabituati a camminare in funzione del Destino.