PRESENZA

LO STUPORE CONTINUA


Non c'è stato nessun impedimento per accogliere lo stupore di fronte al mistero della tenerezza di Dio a me. Niente ci ha impedito di abbracciare un Evento unico. Nemmeno quegli auguri bofonchiati per strada e per i luoghi di lavoro. Nemmeno i messaggini in serie. Nemmeno le difficoltà economiche, i problemi di salute e i volti di tanti amici e parenti provati dal dolore. Nulla ci ha impedito di poter gustare l'unico avvenimento storico che vale la pena ricordare, fermare, gustare, amare, trattenere nella propria vita. Nulla ci ha impedito di cantare "Tu scendi dalle stelle" e provare la stessa commozione di quando eravamo piccoli dietro l'organo suonato da Amedeo. Tu scendi dalle stelle e vieni a trovare ognuno di noi per abbracciare la nostra umanità ferita. Abbiamo provato la tenerezza dei piccoli abbracciati ai genitori. La nostra stanchezza è stata lavata dalle lacrime provocate dallo stupore. Tenerezza non è il compiacimento nel sentimento che proviamo, ma l'abbandonarsi, il sentirsi presi da questa grande Presenza, il sentirsi presi da ciò che è accaduto e riaccade misteriosamente in ogni momento della storia. Siamo stati con gli occhi sgranati davanti alla nascita di Chi abbraccia gli affaticati, i cercatori d'oro, i camminatori verso l'infinito. Siamo stati con gli occhi sgranati verso Colui che non ha pretese verso nessuno. La tenerezza di Dio è entrata nella storia e sollecita la libertà di ognuno ad aderire totalmente al Mistero della vita. Ci alziamo per bramare questa tenerezza, viviamo per bramare questa tenerezza, questa gioiosa tenerezza. Ci apprestiamo a ricominciare il nuovo anno tenendo presente questa gioiosa tenerezza. Ci basta per la vita. Ci basta per tutta la vita fino all'eternità.