PRESENZA

IL CAMMINO DELLA PACE


Ci si abitua alla guerra e alla prepotenza. Ci si abitua al terrorismo. Ci si abitua alla prepotenza di chi in nome della religione vuole cancellare l'identitą di un popolo. Ci si abitua alla prepotenza di chi attacca Israele per cancellarla dalla carta geografica. Ci si abitua alle manifestazioni di questi giorni di fronte a San Petronio a Bologna e nei pressi del Duomo di Milano. Hanno parlato di culto e di preghiera , ma sono state bruciate bandiere israeliane. L'odio spesso contraddistingue chi vuole l'annientamento del popolo ebraico. L'antisemitismo č sempre in agguato con forme diverse. La lezione dei lager spesso viene dimenticata con accostamenti grotteschi tra Israele e il Nazismo. E' naturale che le risposte di Israele diventano cruente fino a coinvolgere i civili. Non č naturale che i civili vivano una situazione di disagio e di sofferenza. Bisogna sperare nelle prove tecniche di pace attraverso la proposta Sarkņ-Mubarak. Il piano presentato ha incassato finora pareri positivi, anche se non proprio il pieno assenso di Israele e Anp. Si prevede un piano di sicurezza per le frontiere, chiesto dagli israeliani, e l'apertura di punti di accesso sulla linea di confine e la fine dell'assedio della Striscia di Gaza, come chiedono i palestinesi. Il piano di sicurezza per le frontiere impedirebbe l'ingresso delle armi attraverso i tunnel sottostanti alla linea di frontiera. Non dimentichiamo che l'Iran foraggia i terroristi di Hamas con i missili. A far la guardia al confine  verrebbe mandato un contingente internazionale coordinato dalla Turchia. Un passo in avanti per il "diritto all'autoderminazione dei palestinesi". Questo č un diritto che appartiene sia agli ebrei che agli arabi residenti in Palestina, sia a Est che a Ovest del Giordano. Bisogna abbattere i luoghi comuni e permettere la convivenza tra due stati.