PRESENZA

LA RIVOLUZIONE A NAPOLI NEL QUARTIERE SANITA'


IL sole tra i vicoli nel Quartiere Sanità a Napoli. Ieri l'ho sperimentato: provo a raccontarlo. Siamo partiti da Pescara con un pulman per incontrare i protagonisti di una rivoluzione silenziosa dentro una città straordinaria. Prima di tutto abbiamo incontrato una storia. All'inizio ci hanno aiutati a ricostruire la storia del quartiere.Il quartiere oggi detto "Sanità" era, fino al IX secolo luogo di sepoltura, posto com'era fuori le mura della città sia in età Greca che Romana. Dopo il IV secolo la presenza di sepolture cristiane conduce qui pellegrinaggi verso la tomba dei grandi vescovi Severo e Gennaro, personaggi significativi per il popolo. Nel XII secolo troviamo segni di arte gotica. Fino al XV secolo la zona rimase un punto di riferimento per le sepolture, gli ospedali e case di contadini che iniziano ad affollare le contrade della zona. nel 1577 un avvenimento cambierà per qualche secolo il volto del quartiere, facendolo diventare zona sacra, meta di pellegrinaggi per far rinascere e sviluppare la speranza. Viene scoperto un affresco della Madonna che diventa un punto di riferimento per tutta la città. Per questo nasce la basilica di Santa Maria della Sanità. Il quartiere diventa la Sanità: luogo dove riaccade l'avvenimento del cristianesimo. Luogo di guarigioni, di pellegrinaggi, luogio di conversioni. Il popolo si aggrega intorno ad un avvenimento riconosciuto vero. Questo fatto sostiene il popolo attraverso una rete di opere di carità che alimentano la fede, la cultura e l'economia. La crisi si palesa con la costruzione del ponte napoleonico che isola il quartiere e lo impoverisce. Nel 1837 il colera contribuisce a piegare la città. La statua di San Vincenzo Ferrer arresta il contagio e fa continuare il cammino di accoglienza e di carità nel quartiere. Oggi è un'altra storia. Al degrado, alla crisi, alle difficoltà che il quartiere incontra accade un altro fatto rivoluzionario per tutto il popolo: il centro di solidarietà nella casa dei Padri Vincenziani. Il centro nato nel 1992 è il sole tra i vicoli. Uomini e donne che volevano scappare dal quartiere hanno ricominciato un cammino di speranza. Una rivoluzione dal basso che ha ridestato la passione di ricostruire. Il cuore di Napoli batte lì dentro. Ieri l'ho ascoltato. Ho incontrato i protagonisti. La speranza per Napoli non è più una chimera. Un popolo che ha ricominciato a camminare ed è per tutti un esempio da guardare.