Sabato sono andato a vedere il sole ta i vicoli del rione Sanità. Il cuore di Napoli batte a Vico Castrucci numero 4, in un palazzo di cinque piani dei padri vincenziani. La casa è un luogo dove la speranza è visibile nei volti di tanti protagonisti di una rivoluzione silenziosa. Ho incontrato una storia straordinaria che si concentra nell'avventura del centro di solidarietà. Non c'è crisi che tenga di fronte a delle persone che hanno ricominciato a vivere da protagonisti. Persone che affrontano la vita senza censurare niente di quel bisogno che li costituisce, di quello che nella vita non è a posto ancora, di quel bisogno di senso, di significato, di pienezza, di compagnia, di gusto. Sembra quasi niente, ma è tutto. Al centro di solidarietà ho incontrato una vita che pulsa. Dall'accoglienza dei minori per l'aiuto allo studio al banco di solidarietà che segue diverse centinaia di famiglie attraverso la distribuzione del cibo. Un pullulare di iniziative, di storie, di volti che hanno ricominciato a riscostruire un tessuto di popolo attraverso l'incontro con l'avventura cristiana. L'incontro con qualcuno che ha ridestato il cuore è tutto. Tra questi vicoli si gioca una scommessa che ci riguarda tutti. Si parla ovunque di crisi, di delinquenza, di soldi che mancano e di certezze rimesse in discussione. Si vede ovunque il nichilismo strisciante. Sembra che sia impossibile l'educazione, il rimettersi insieme, il costruire, l'affrontare il lavoro insieme. Sembra che sia impossibile che l'educazione generi un popolo. Sembra che l'educazione non possa ridestare una speranza. Eppure la speranza attecchisce e rimette in gioco tutti. Al rione Sanità ho incontrato esperienze umane che si ridestano attraverso un incontro. Ho incontrato la vita che rifiorisce. E' successo qualcosa che sta cambiando alla radice un quartiere. Ho incontrato facce contente di ricominciare l'avventura di un popolo che sa dove andare. La coscienza di sapere che il cuore non ti fotte ed è fatto per la bellezza.
IL SOLE TRA I VICOLI NEL QUARTIERE SANITA'
Sabato sono andato a vedere il sole ta i vicoli del rione Sanità. Il cuore di Napoli batte a Vico Castrucci numero 4, in un palazzo di cinque piani dei padri vincenziani. La casa è un luogo dove la speranza è visibile nei volti di tanti protagonisti di una rivoluzione silenziosa. Ho incontrato una storia straordinaria che si concentra nell'avventura del centro di solidarietà. Non c'è crisi che tenga di fronte a delle persone che hanno ricominciato a vivere da protagonisti. Persone che affrontano la vita senza censurare niente di quel bisogno che li costituisce, di quello che nella vita non è a posto ancora, di quel bisogno di senso, di significato, di pienezza, di compagnia, di gusto. Sembra quasi niente, ma è tutto. Al centro di solidarietà ho incontrato una vita che pulsa. Dall'accoglienza dei minori per l'aiuto allo studio al banco di solidarietà che segue diverse centinaia di famiglie attraverso la distribuzione del cibo. Un pullulare di iniziative, di storie, di volti che hanno ricominciato a riscostruire un tessuto di popolo attraverso l'incontro con l'avventura cristiana. L'incontro con qualcuno che ha ridestato il cuore è tutto. Tra questi vicoli si gioca una scommessa che ci riguarda tutti. Si parla ovunque di crisi, di delinquenza, di soldi che mancano e di certezze rimesse in discussione. Si vede ovunque il nichilismo strisciante. Sembra che sia impossibile l'educazione, il rimettersi insieme, il costruire, l'affrontare il lavoro insieme. Sembra che sia impossibile che l'educazione generi un popolo. Sembra che l'educazione non possa ridestare una speranza. Eppure la speranza attecchisce e rimette in gioco tutti. Al rione Sanità ho incontrato esperienze umane che si ridestano attraverso un incontro. Ho incontrato la vita che rifiorisce. E' successo qualcosa che sta cambiando alla radice un quartiere. Ho incontrato facce contente di ricominciare l'avventura di un popolo che sa dove andare. La coscienza di sapere che il cuore non ti fotte ed è fatto per la bellezza.