PRESENZA

IL MISTERO DELLA NEVE


"Ch'io ti veda, ed è questo il mattino". Ch'io possa accarezzare questa neve e non restare impassibile. Ch'io mi accorga delle cose che sono coperte da questo tacito manto di neve. Ch'io possa intercettare i suoni ovattati di questo strano pomeriggio. Fiocchi di neve vagabondi spingono la mia mente altrove. Che strano il nervosismo di oggi rispetto alla festa di quando eravamo piccoli. Eravamo presi dal fascino della neve che riusciva ad isolare completamente il paese. Le voci e le facce di quel tempo sono lì a ricordare il Mistero dell'esistenza umana.  La neve timidamente arriva davanti ai nostri cuori per risvegliare la memoria e l'attesa. Siamo strutturalmente attesa di fronte ai larghi fiocchi che scendono dall'alto. Siamo attesa di fronte all'impossibilità di muoverci come sempre. Siamo attesa di fronte al mistero di questo bianco. Siamo attesa sotto il manto di  neve. Attesa di un compimento totale. Siamo attesa di compimento. Siamo attesa del Germoglio che ci rigenera. Deve venire. Verrà d'improvviso per ristorarci. Verrà d'improvviso per toglierci l'angustia. Verrà volteggiando come la neve per rifarci nuovi. Siamo attesa di una pienezza del vivere, di una felicità. Come quando eravamo piccoli, vicini alla finestra a guardare la neve silenziosa e lieve. Come quando eravamo piccoli desideriamo realizzare noi stessi .Desideriamo riconoscere il nostro cuore troppo spesso seppellito. Vogliamo obbedire al nostro cuore in un tempo di chiusura e di nichilismo strisciante. Vogliamo obbedire al bianco di oggi di fronte al grigio delle teorie.