PRESENZA

VIVERE DOMANDANDO LA VITA


Possiamo vivere distratti e si può vivere domandando la vita. Si può vivere rintracciando continuamente la strada che il nostro cuore vuole percorrere. Ne abbiamo bisogno più del pane. Non possiamo permetterci la distrazione e la censura del nostro io. E' come se dovessimo ridirci continuamente l'affetto che principalmente ci sostiene. E' come se dovessimo ricentrare in ogni istante da che cosa partiamo. Che cosa sentiamo nel nostro cuore come più definitivo di tutti i cambiamenti, di tutti gli stati d'animo. Che cosa avvertiamo essere la perla della nostra vita. Allora la vita diventa un'avventura, una ricerca, un respiro grande. Non c'è stato d'animo che possa condizionarci e bloccarci. Non c'è malattia che possa ostacolare il vivere intensamente tutto il reale. Nel nostro cuore avvertiamo che la vita è un'avventura che vale la pena vivere non censurando il nostro bisogno di consistenza. Non censurando il più grande bisogno che abbiamo. Si tratta di una decisione per l'esistenza per non vivere da adolescenti che si rifiutano di crescere. Preferiamo non restare passivi e ritrovare il coraggio di rimetterci insieme per non essere vinti da un misterioso torpore che invade tutte le coscienze. Il torpore ci impedisce di desiderare la nostra realizzazione e ci fa vivere di desideri inculcati dal potere . La sfida del presente è vincere questo misterioso torpore per imbatterci con una Presenza, con un  fenomeno di umanità diversa, per imbatterci con il nostro io, per imbatterci con qualcosa che aumenta la possibilità di gusto, di certezza, di speranza, di utilità del vivere.