PRESENZA

IL DONO DELLA TRISTEZZA


E' facile la mattina scandire gli appuntamenti ed immaginare quelli più piacevoli. Nell'agendina la penna sottolinea quei momenti che rappresentano sempre una possibilità di arricchimento e di sorpresa. Quando l'abitudine non si insedia nella tua vita tutto quello che accade accende lo stupore. Eppure, riappare la signora tristezza. In punta di piedi riesce ad infilarsi ovunque per scardinare il nostro modo personalissimo di concepire la riuscita. La tristezza, la grande tristezza... "Qualunque cosa tu dica o faccia C'è un grido dentro: Non è per questo, non è per questo! E' così tutto rimanda A una segreta domanda: L'atto è un pretesto. (...) Nell'imminenza di Dio La vita fa man bassa Sulle riserve caduche, Mentre ciascuno si afferra A un suo bene che gli grida: addio!". (C. Rebora). Senza constatare questa esperienza rischiamo di censurare una parte importante della nostra esperienza. Non possiamo nascondere in un angolo ciò che viviamo e ci caratterizza. Quando avvertiamo una mancanza ci mettiamo in moto. Questa tristezza che ricompare testimonia che siamo fatti per essere riempiti da una Presenza.