PRESENZA

L'IDEOLOGIA DEL "PRESERVATIVO"


Quale speranza per l'Africa? Quali politiche? Quali interventi? Quale prevenzione? Soprattutto quale educazione?C'è un'irresponsabile leggerezza dei governanti europei appoggiati da alcuni intellettuali che pensano di poter puntare sul "preservativo" anziché sulle politiche e sull'educazione.  Sicuramente il nemico è l'Aids. Si tratta di guardare i dati insieme alla comunità scientifica per favorire l'educazione e lo sviluppo attraverso cure gratuite per tutti. Troppo comodo distribuire preservativi gratis per mettersi la coscienza a posto. Si sceglie la strada che non tocca i profitti delle grandi multinazionali del farmaco.Si trascura la strada maestra della prevenzione e dell'educazione. E' facile banalizzare le questioni limitandoci alla diffusione del preservativo. Chi è in prima linea in Africa contro la malattia si sente circondato da molta approssimazione che arriva a penalizzare chi risponde al bisogno di quelle popolazioni. Ci rimettono i malati di Aids. Il modo più efficace per contenere il contagio da Aids è permettere l'accesso ai farmaci. Lo dice anche l'Oms. Esiste un diritto umano fondamentale, quello alle cure per l'Aids, cure gratuite, da garantire a tutti. Si tratta della via più efficace per sconfiggere davvero la pandemia, e rendere efficace la prevenzione. Il resto è chiacchiera da salotto. Questo ragionamento lineare si scontra con "pensiero unico", anche delle grandi agenzie internazionali: "condom per tutti"! Questo determina la chiusura di questo pensiero all'esperienza della comunità scientifica e alla stessa realtà. C'è una evidenza elementare: l'accesso ai farmaci da parte delle persone è la prima strategia per combattere il contagio. Il resto è pregiudizio, superficialità e soprattutto "ideologia". E' strano che con la scomparsa delle ideologie rimanga quella del "preservativo".