PRESENZA

LA MADONNA CHE SCAPPA A SULMONA


Senza fuochi d'artificio ieri è riaccaduto l'evento della Madonna che scappa a Sulmona. Senza fuochi d'artificio. Il popolo era lì a guardare la Madonna. Il popolo ha invocato la vacchia e sempre giovane Signora coperta dal suo velo. Il mantello della Madonna è caduto a metà percorso. Quel mantello che serve per asciugare le lacrime del popolo. Quel mantello che serve a proteggere il popolo. E' caduto il mantello per la corsa verso il Cristo Risorto. Una corsa non disperata verso la vita. Una corsa che vince la disperazione e la morte. Una corsa piena di speranza. Una corsa carnale per raggiungere il figlio. Una corsa per ritrovare il Figlio. Come la corsa nostra  ogni giorno. Come la corsa nostra nel dolore di ogni giorno. Come la corsa dentro le scosse del terremoto. Come la corsa nelle scosse della vita. La Madonna è uscita dalla Chiesa di San Filippo Neri per avviarsi lentamente verso il centro di Piazza Garibaldi. E' uscita lentamente per ricordare a tutti il suo compito. E' uscita lentamente per ricordare ad ognuno il suo compito. Una corsa dolorosa ma piena di gioia. Una corsa di speranza verso Chi bacia le piaghe di ognuno. Vergine vestita di nera con la Speranza a portata di mano. Senza esitazione ha interrotto la corsa solitaria per abbracciare suo Figlio e per abbracciare il popolo. Vergine madre, figlia di suo figlio. Vergine madre del popolo, Vergine della speranza. Vergine di noi terremotati nella carne e nello spirito. Vergine del respiro quotidiano.