PRESENZA

IL PAPA TRA LE MACERIE DI ONNA


Il papa tra le macerie di Onna dà appuntamento alla speranza. Senza clamori, con un dolore discreto, colmo di sofferenza, di pazienza, di speranza. Non dovrà convincere nessuno. Il Papa porta un avvenimento che attraverserà tutto il popolo. La sua speranza, la speranza del popolo, la speranza di un avvenimento. Quella speranza che ci permette di attraversare tutte le avversità della vita. Quella speranza che stende  un velo sul dolore per asciugare le lacrime che sono rimaste. La speranza bambina che ti fa rialzare sempre. La speranza certa del destino buonoDi fronte all'avvenimento della fede niente ci schiaccia. Di fronte alla bellezza c'è la liberazione di chi patisce disgrazie. Il Papa abbraccia Onna. Il Papa abbraccia L'Aquila. Non gli si può chiedere delle ricette. Le circostanze che attraversano la nostra vita sono fattore essenziale della nostra vocazione. Le circostanze dolorose non sono neutre. Non sono soltanto da sopportare. Sono parte della nostra vita. Sono parte del nostro popolo. Il Papa verrà a ricordarci che la vita non è una tragedia. La tragedia fa finire tutto in un niente. C'è la drammaticità del rapporto con la realtà. Il Mistero ci interpella dentro un rapporto carnale, dentro le circostanze della storia. Il Mistero ci prende per mano attraverso dei fatti, dei testimoni. Il Mistero si rende carnale nella storia. Il Papa ce lo ricorda abbracciando l'Abruzzo.