PRESENZA

IL MIRACOLO TRA LE MACERIE


La visita del Papa all'Aquila ha risvegliato la memoria e la pietà del popolo abruzzese. Era la visita che apettavamo. Era l'avvenimento che si desiderava. Non bastava il dolore. Non bastava la paura. Non bastava la croce sopportata con dignità. Non bastavano i morti innocenti. C'era bisogno di uno sguardo, di un sorriso. C'era bisogno di una presenza. "Cari abruzzesi, Il Signore non è sordo al vostro grido". C'era bisogno di uno che ci ricordasse che il nostro grido ha un senso. C'era bisogno di una conferma. Il Signore non è sordo al grido dei poveri. Il Signore non è sordo al dolore di un popolo. C'era bisogno della preghiera del Papa che ci ha ricordato che "Tu non togli la vita ma la trasformi". C'era bisogno di uno che trasformasse il grido di dolre in speranza. C'era bisogno di un punto di vista risolutivo e chiarificatore dell'esperienza umana. C'è sempre bisogno di andare a fondo dell'umano. C'era bisogno di ritrovare una dimora.  Cerchiamo una dimora per l'io. C'era bisogno di ricominciare a costruire una dimora. La dimora serve all'io per prendere coscienza di sé e del mondo. La dimora serve per abbracciare il dolore e la fatica. La dimora serve per continuare a vivere. La dimora serve per sperare. Ieri è riaccaduto il miracolo di una dimora ridata al popolo. Si può vivere così.