PRESENZA

ALL'AQUILA PER CONDIVIDERE


Questa mattina vado all'Aquila. E' inutile nascondere il contraccolpo del cuore. In questi giorni ho scritto e raccontato molto del dramma del terremoto. Ho incontrato molte persone lungo la costa. Il terremoto mi ha cambiato. L'esperienza dei terremotati mi ha cambiato. Il terremoto ha scosso il mio io e quello dei miei amici. Non si può far finta che non sia successo nulla. Questa mattina lavoreremo sul percorso dei gemellaggi tra scuole. Scuola adotta scuola. Ogni scuola italiana potrà adottare un microprogetto di una scuola aquilana e della provincia. Un percorso di condivisione. Un percorso che inizia oggi ed è teso a durare nel tempo. Un percorso educativo. Un'amicizia operativa. Una volta tanto l'educazione diventa strada e storia di condivisione. Sorgeranno molti problemi di coordinamento. Non importa. Ci saremo per testimoniare che non siamo soli di fronte al dramma della vita. Ci sono delle esigenze profonde che si riscoprono durante delle prove difficili. Ci sono delle esigenze profonde per le quali viviamo e ci muoviamo. Ci sono delle esigenze profonde che danno scopo al vivere, al ragionare, al muoversi, al ricostruire. Questa mattina andrò all'Aquila per spostarmi durante il pomeriggio a Paganica. C'è da pensare all'aiuto allo studio dei ragazzi che prepareranno gli esami. E poi l'estate. Non possiamo lasciarli soli. Andiamo per imparare la condivisione. L'educazione è un avvenimento di popolo. L'educazione ci fa ricominciare.