PRESENZA

LA SPERANZA IN AZIONE


Ieri è iniziato il percorso della "città dei ragazzi" a l'Aquila. Una grande tensostruttura accoglie i bambini della scuola dell'infanzia, i bambini delle elementari e i ragazzi delle medie inferiori e superiori. Oltre alla tensostruttura si utilizzano diversi spazi dell'Istituto Industriale. Sono arrivati una ventina di giovani insegnanti che hanno messo a disposizione un pezzo del loro tempo, un pezzo delle loro vacanze. Sono andato per imparare le radici della gratuità. Sono andato per sorprendere le loro facce all'opera. Li ho guardati per capire, per comprendere, per imitarli. Siamo spessi invecchiati dal pettegolezzo borghese. Siamo spesso fermi alle analisi. Questi insegnanti sono venuti per l'accoglienza e la condivisione. Senza analisi, senza discorsi. Con le loro facce, con la loro umanità, con il loro cuore, con la loro anima. L'accoglienza e la condivisione spaccano le nostre corazze. L'accoglienza e la condivisione dentro le ferite del terremoto. Non c'è altro da chiedere alla vita. L'accoglienza per quello che si è e per come si è: impauriti, tristi, vigliacchi, deboli. L'accolgienza e la condivisione per sperare nel buio. Non conosco altro approccio per vivere un rapporto umano. L'accoglienza e la condivisione sono l'unica modalità di un rapporto umanamente degno, perchè solo in esse la persona è esattamente persona, vale a dire rapporto con l'infinito.