PRESENZA

IMBATTERSI NEL REALE


Tutta l'educazione è un imbattersi nel reale. Tutto il nostro lavoro educativo è per aprirci al reale reale. Senza fronzoli. Senza scorciatoie. L'educazione è introduzione alla realtà totale. Ogni mattina si rende evidente questa tensione. Ogni mattina le facce degli studenti ci richiamano a questa verità elementare. La tragedia della nostra epoca è la distrazione. La tragedia del nostro tempo è l'annichilimento dell'io. Oggi ho fatto esperienza di questa tragedia incontrando uno studente per strada. Si è parlato del più e del meno fino a mettere a tema per una serie di circostanze lo spinello. Ho registrato su un foglietto le sue osservazioni: "Lo spinello mi aiuta a pensare. Calma il brusio dei miei pensieri. I pensieri sono tanti. E come se calasse una nebbiolina su un disegno caotico. Pensiamo sempre. Devo calmare il brusio dei miei pensieri perchè non si riescono a capire". Questa è una posizione che fa fuori la realtà. E' in scena il dramma dell'umano. E' in scena l'io ridotto. Questa è una posizione che censura l'umano. Questa posizione tradisce la nostra esperienza elementare. Siamo un complesso di esigenze e di evidenze con cui siamo proiettati dentro il confronto con tutto ciò che esiste. Non possiamo permetterci di scappare. Per essere aiutati a pensare si tratta di stare di fronte al reale. La realtà non è un disegno caotico. C'è bisogno di testimoni che rendano evidente il fascino della realtà. C'è bisogno di testimoni che sostengano il nostro sguardo fino ad arrivare ad abbracciare la bellezza.