PRESENZA

L'AVVENIMENTO DEL NATALE


L'avvenimento del Natale irrompe anche quest'anno nella vita di ognuno. Come ogni anno. Come quando eravamo piccoli. Da anni è sempre stato così. Il tempo non ha cancellato la memoria. Il potere anche quello più scaltro non ha scalfito questo avvenimento. Nemmeno le teorie più evolute hanno cancellato questo fatto. Eppure la dimenticanza, la grande distrazione ha rimpicciolito la memoria. Quando eravamo piccoli era naturale "riconoscere" quell'avvenimento. Cantavamo Tu scendi dalle stelle con naturalezza. Era normale concepire la portata rivoluzionaria di quel fatto. Intorno all'organo del paese con Amedeo si raccoglieva il popolo. Per il popolo era naturale riconoscere un avvenimento storico. Poi è successo qualcosa. Abbiamo studiato. Non ci siamo dimenticati di quel fatto. Abbiamo accettato la logica del Dio se c'è non c'entra. Abbiamo rincorso altro. Ci siamo fidati di paradisi terreni. Abbiamo perfino rincorso idee immaginando mondi perfetti tali da rendere inutile l'essere buoni. Abbiamo sperato la felicità futura da un certo possesso presente. Sciagurati e presuntuosi. Oggi leggo su tutti i giornali l'appello del Papa: "Oggi, come ai tempi di Gesù, Il Natale non è una favola per bambini, ma la risposta di Dio al dramma dell'umanità in cerca della vera pace". L'avvenimento del Natale irrompe di nuovo. Noi, i moderni. Noi, quellli che hanno studiato di nuovo di fronte ad un fatto sconvolgente.