PRESENZA

IL "COMITATO DELLA GRATUITA'" ALL'AQUILA


Questa mattina ho letto con apprensione del "comitato d'affari" che è già all'Aquila. Quelli che ridevano, la notte del terremoto, in Abruzzo ci sono stati e ci hanno lavorato. Dopo questa lettura ho deciso di partire per la mia Aquila per ritrovare quelli del "Comitato della gratuità". Alle 14 sono arrivato a S.Elia sulla statale 17. Dritto al container che nei mesi precedenti era la mensa degli operai. Ho trovato una cinquantina di ragazzi con alcuni adulti presi dagli "affari del canto". Come sempre per ridestare il cuore che è un grande affare c'è bisogno del canto. Li ho trovati a cantare. Nella mattinata hanno studiato, mangiato insieme e poi con chitarre e violini a suonare e cantare. Mentre le orecchie erano tese al canto gli occhi sgranati hanno puntato i cartelloni preparati quest'estate alla "città dei ragazzi" ospitata sotto i tendoni a Collesapone. Ho fissato lo sguardo sul grande Icaro. Ho trattenuto la commozione nel rileggere mesi di storia. La "città dei ragazzi" è un "comitato della gratuità". Come si fa a far aderire ragionevolmente ad un "comitato della gratuità"? Facendo vedere: cioè portanto la gente, portando i ragazzi, coinvolgendo le persone, producendo insieme un atteggiamento di vita, gesti di vita, strutture che siano risposte ai bisogni della vita, in cui l'umanità si trovi meglio, in cui uno dica: "Non ho mai respirato come questa volta...". Questa è l'educazione possibile.