PRESENZA

L'ANNIVERSARIO DI FLAIANO


Ieri l'anniversario di Ennio Flaiano. Un grande pescarese. I detti che improvvisava godevano di un pass-parole generale, venivano ripetuti e commentati e trovavano un immediato consenso. Uno scrittore controcorrente e non conformista. Un irregolare. Ennio ha usato le parole per descrivere l'esperienza del nostro popolo. Qual'è il valore delle parole? E' la loro corrispondenza all'essere delle cose, alla realtà. Un incastro di aforismi, appunti diaristici, piccole illuminanti annotazioni o visioni che sono estratti della vita dell'anima. Alla natura di "irregolare" aggiungeva una forte carica ironico-satirica. Ci ha introdotti a conoscere "i cretini pieni di idee" e gli intellettuali che producono a scapito del vivere favorendo "una globale ora del dilettante". Intenso il suo rapporto con Cardarelli, Brancati, Alvaro,Landolfi, Soldati, Barilli e Maccari. Ennio affronta con grande realismo il motivo del destino, che con parola più discreta e dimessa chiama caso; il motivo del tempo collegato a quello degli errori e il motivo della noia. Questo pomeriggio sono andato a trovarlo a casa con  l'intervista concessa a Giulio Villa Santa del 1972:"Sentiamo che qualcosa si va lacerando nel tessuto divino dell'umanità. Qualcosa si va perdendo, qualcosa si va sciupando irrimediabilmente per l'adorazione del vitello d'oro, per l'adorazione del successo, per l'adorazione di quello che crediamo di essere...".