PRESENZA

DESIDERARE


"Ho provato semplicemente una improvvisa sete di impossibile...ho bisogno della luna, o della felicità, o dell'immortalità". Da giorni mi ripeto le parole che Camus fa pronunciare all'imperatore Caligola nel suo celebre dramma. Senza questa sete è possibile educare? Senza questa sete è possibile entrare in un'aula scolastica? Senza questa sete è possibile insegnare? Senza questa sete è possibile una febbre di vita? L'emergenza educatica arriva fino a questa sete. Noi adulti abbiamo questa sete? Noi istituzione abbiamo questa sete? Quella natura che ci spinge a desiderare cose grandi è quel cuore che ogni giorno rilanciamo nel paragone con tutta la realtà. Questo cuore riapre alla vita dissolta dal potere. Questo cuore ci permette di rilanciare l'umano. Questo cuore ci permette di puntare tutto sulla libertà di ognuno. Questo cuore ci permette di entrare nel reale. Verrebbe voglia di recitare Pascoli:"C'è una voce nella mia vita,che avverto nel punto che muore;voce stanca, voce smarrita,col tremito del batticuore:voce d'una accorsa anelante,che al povero petto s'afferra,per dir tante cose e poi tante,ma piena ha la bocca di terra".La "voce" di Pascoli, che è la voce della madre, realmente è una descrizione di come noi trattiamo questa Voce dell'io, questa voce del Cuore.