PRESENZA

PIU' IN LA'


L'effimera apparenza urge un rapporto con l'infinito."Ho provato semplicemente una improvvisa sete di impossibile..." (Camus).Si respira una cultura che tende a cancellare questa sete. Si respira una educazione che non mette a tema questa sete. Sembra che ci si debba accontentare. Il cuore non può accontentarsi. Quella natura che ci spinge a desiderare cose grandi è il cuore. Ogni tanto ci accontentiamo e si ripresenta la sete. L'uomo che considera seriamente il suo cuore non è mai domo e soddisfatto. Siamo attesa. L'effimera apparenza grida un rapporto con l'infinito. "Infinito": non raggiungibile, la realtà in quanto non raggiungibile dal nostro metro, dalla capacità di misura in me. Più passano gli anni e più percepiamo una insoddisfazione che dice: "Più in là". Lo esprime bene Montale in una sua poesia:"Sotto l'azzurro fitto/del cielo qualche uccello di mare se ne va;/né sosta mai: perchè tutte le immagini portano scritto:/"più in là".L'attesa è la struttura stessa della natura umana. Non ci arrendiamo...