PRESENZA

L'ANESTESIA DELL'IO


Per risvegliare l'io è necessaria una presenza. Oggi sono rimasto colpito dal silenzio di tanti ragazzi durante la fase conclusiva del laboratorio di poesia promosso dal Liceo Marconi. Hanno recitato le loro poesie con commozione.  La poesia è sempre un avvenimento. La conoscenza è sempre un avvenimento che irrompe e cambia. La conoscenza è sempre un avvenimento, l'avvenimento di un incontro in cui chi parla e chi ascolta diventano una cosa sola e in cui la conoscenza è riconosciuta non come un'attività fra le altre del soggetto umano, ma come la forma stessa del suo rapporto con la realtà. Per risvegliare l'io dall'anestesia totale è necessario che accada qualcosa. Il tipo di società in cui viviamo non ci aiuta. Ecco il compito dell'educazione. Non fermiamoci alle analisi. Si tratta di moltiplicare i tentativi per risvegliare l'io addormentato. Noi come i ragazzi siamo addormentati nel nostro torpore, nella nostra distrazione, nella fuga da noi stessi. Il silenzio di questa mattina ci ha fatto gustare una bellezza. Eravamo lì accanto alle nostre domande. Eravamo lì accanto alle domande dei ragazzi. Ho concluso la manifestazione con la poesia di Giancarlo Giuliani: "Tendiamo silenziosamente la mano perchè fruttifichi un seme di conoscenza, un germe di umanità..."