PRESENZA

CAMBIARE LA SCUOLA


Mentre un candidato alla maturità rileggeva il suo saggio riflettendo sulle quattro competenze (testuale,grammaticale, lessicale-semantica e ideativa) ho puntato lo sguardo sulle ultime rilevazioni Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione) sui livelli di apprendimento degli studenti italiani a conclusione del ciclo di istruzione secondario superiore 2008-2009. Conclusioni: la correzione degli elaborati "mette in luce la scarsa padronanza nell'uso della lingua italiania dei ragazzi al termine della scuola superiore. Si registra un voto inferiore alla sufficienza. E' inutile far finta di niente. Dopo 13 anni di scuola, la gran parte degli allievi non raggiunge un livello adeguato di padronanza della lingua italiana. Questa è l'emergenza educativa. Quando scatta l'allarme? Nelle nostre scuole accade un fenomeno strano: la dispersione. I ragazzi disimparano anche permanendo a scuola. Il possesso della lingua non è fine a se stesso, ma veicolo di comunicazione di sé, cioè di costruzione dell'io. Occorre cambiare. Per usare le parole di Pennac, affinchè i miei alunni "esistano grammaticalmente" occorre che "ogni ora sia un avvenimento che si possa ricordare in quanto tale" (Diario di scuola,p.212). Occorre cambiare la scuola. Occorre cambiare noi stessi. Occorre che la scuola torni a ridestare nell'io il desiderio di qualcosa di bello, di vero e di grande.