PRESENZA

LEGGERE


Le letture che facciamo crescono nel tempo. Un testo cambia nel nostro tempo. Un testo accende o spegne il nostro io. Ogni giorno lo riscriviamo nel leale paragone tra la nostra esperienza e quel che l'autore dice. Che un testo arrivi ad illuminare il presente è una cosa straordinaria. E' l'esperienza che accade con Dante. Si tratta di un viaggio che ha una meta: "L'Amor che move il sole e l'altre stelle". Chi non ha il desiderio di veder le stelle? Chi non desidera un rapporto con il destino? Chi non desidera "vedere" dentro lo smarrimento che ci sballotta? Chi non desidera alzare lo sguardo quando si accorge che tutta la la libertà si gioca in questo atto di vedere? E' una lotta quotidiana. Tutto congiura a frammentarci, a dividerci e a mandarci in pezzi. Il potere ci vuole divisi e addormentati per governare meglio i nostri desideri. C'è da lottare. C'è da rialzarsi. C'è da ricominciare. C'è da lottare dentro la selva oscura. Senza aver paura nemmeno del nostro male, della nostra fragilità, della nostra inconsistenza, della nostra incoerenza. C'è bisogno di una presenza. C'è bisogno di un lavoro. C'è bisogno di una presenza. L'io rinasce così."Mentre ch'i' rovinava in basso loco,dinanzi a li occhi mi si fu offertochi per lungo silenzio parea fioco".Mentre si sprofonda, mentre si ripiomba nella selva oscura, mentre tutto congiura al sonno deve accadere una presenza. "Mi si fu offerto" è qualcosa di impensato e immeritato. Un incontro, una presenza, un luogo che ridesti la vita in un tempo buio.