PRESENZA

L'AVVENTURA DELLA VALUTAZIONE


Cara Francesca,alla fine degli scrutini e della distribuzione del pagellino è necessario dare un giudizio per imparare a valutare. Non ti nascondo le luci e nemmeno le ombre, le tante difficoltà. Desidero approfondire una certa modalità nel valutare. Il mio amico Rosario Mazzeo sostiene che la valutazione scolastica esprime (può,deve esprimere) l'autorità e non il potere beffardo. Infatti è (può,deve essere) esercizio coerente ed amorevole di chi intende far crescere (autorità,deriva da augeo che vuol dire faccio crescere) l'alunno nell'avventura della conoscenza. Per questo gli scrutini possono e devono diventare luogo e strumento perchè accada l'educare istruendo. Accade questo? Accade una valutazione educativa?  C'è un lavoro di squadra che mira a raccogliere tutti i dati che diventano preziosi per un giudizio articolato e omogeneo?Oppure accade l'imporsi di un insegnante che condanna e schiaccia l'alunno? Quando una valutazione provoca l'alunno ad un cambiamento? Quando la valutazione è collegata all'azione progettuale?  Valutiamo le competenze? C'è un collegamento tra progettazione e valutazione?Quando la valutazione promuove tutta la persona? Non ti nascondo tanta amarezza e soprattutto spesso la non sufficiente energia nel proporre un criterio più corrispondente alla personalità dell'alunno. Spesso siamo lontani dal successo formativo. Spesso siamo distanti da una valutazione adeguata alla faccia di ogni alunno. Spesso siamo lontani da un valutazione che coinvolge tutto il consiglio di classe. Dobbiamo rafforzare il lavoro di équipe. Occorre un lavoro per sfatare anche la valutazione oggettiva. Occorre cambiare rotta tutti insieme. La scuola deve rilanciare la sua avventura educativa attraverso la valutazione. C'è tanto lavoro da fare per ridare autorevolezza alla nostra scuola. Ti scrivo queste note per aiutarci a riflettere sul lavoro più bello del mondo:l'insegnamento. A presto angelo