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SOLO QUALCHE ATTIMO DI TRASGRESSIONE

 

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XXX6 ALMENDRO

Post n°8 pubblicato il 28 Agosto 2012 da redblackdgl0

ACCORDO

Poteva essere in qualsiasi parte del mondo, o meglio, al di fuori, in un luogo sospeso nel tempo, fatto di profumi che la trasportavano in oriente, in una calda notte indiana dove grandi fiori rossi e carnosi regalavano la propria essenza di vita all’aria che le circondava, tenera e delicata, tutta la pelle. Un luogo formato dai tessuti che sentiva intorno, dai suoni di strumenti di cui non conosceva il nome ma che le risuonavano nell’anima come li conoscesse da sempre, sciogliendo inesorabilmente tutte le paure, i rimorsi, le colpe, le regole, lasciandola finalmente, meravigliosamente e inaspettatamente aperta a quel piacere che sentiva di meritare, come un fiore merita l’acqua. E tutto quel mondo di profumi, tatto e suoni esisteva e gravitava intorno a lei, intorno al centro della sua anima che si schiudeva dolcemente, rorida di rugiada, pulsante, viva, aperta. Aveva le braccia spalancate, i polsi tenuti fermi da corde di cui avvertiva la stretta come una rassicurazione, una sicurezza che le toglieva ogni peso, ogni responsabilità, non era lei a volerlo, quel piacere, non era colpa sua, non poteva fare niente se non accettare, avvertire le proprie gambe piegate, le caviglie a toccare l’inizio delle cosce che, tenute strette contro il corpo, la lasciavano completamente aperta. Finalmente libera e pulsante, l’entrata del suo essere si mostrava sfacciata, impudente, umida. Non avrebbe saputo dire da quanto tempo si trovava così. Lui l’aveva bendata, poi, dolcemente, lentamente, con pazienza e cortesia, aveva avvolto il suo essere in una lunga corda che ora la teneva immobile e aperta. Sapeva solo quello che provava. Inaspettata e quieta, una profonda calma era scesa su di lei, avvolgendola totalmente. Non aveva più pensieri, preoccupazioni, dolori, nulla. Quella corda, per una qualche sconosciuta alchimia, aveva sciolto i suoi legami col mondo, si era sostituita ai doveri, alle necessità quotidiane, a tutte le cose che la costringevano durante il giorno, con la differenza che quello che le stava donando era pace e piacere. [Interruzione automatica]Sentì una mano sfiorarle i capelli, lieve, dolce, una carezza che le sciolse il cuore come da bambina, sorrise a quella mano che scendeva sulle spalle senza mai arrivare a toccarla, scivolando accanto al seno, lungo il fianco, si apriva sulla coscia piena fino ad arrivare alla caviglia, a quel punto due mani iniziarono a risalire lungo il suo corpo nudo, legato, senza mai toccarla, ne poteva avvertire il calore e desiderare il contatto che non avveniva ancora, quando arrivarono a sfiorare insieme l’entrata del suo corpo sentì i fianchi muoversi per andar loro incontro ma erano già oltre, sul ventre, verso il punto in cui la pelle è più tenera e bianca, dove comincia ad innalzarsi per dar vita ai seni. Le scivolarono di lato, sfiorando appena le due colline di carne rosa che si alzavano, soffici e lisce, verso l’alto. Poi, più nulla. Il contatto era scomparso, rimanevano i profumi, i suoni che si adagiavano sulla sua pelle facendole sentire di più quell’assenza. Sentiva che stava per accadere qualcosa. Piano, indefinibile, caldo, un turgore pieno le scivolò per una frazione di secondo sulle labbra, le sentì dischiudersi, mosse la testa per cercarlo. Ancora, la carne piena di lui le si appoggiò sulla bocca, giocò con la morbidezza delle labbra, le scivolò sul viso, lei lo cercava, con la lingua e per un attimo s’incontrarono, in un lungo eterno momento la punta della sua lingua lo percorse completamente, dal basso fino alla vetta. Poi, più nulla. L’aria si riempì del vento degli archi, la musica era cambiata, i sogni di Handel vivevano per lei ora, in forma di archi e organo che s’inseguivano veloci. Sorrise, si sentiva trasportata in alto, quelle lenzuola sotto di lei prendevano la consistenza di una nuvola soffice e tiepida che la sosteneva in un viaggio verso il cielo. Sentì un profumo conosciuto, inaspettato, qualcosa di profondamente suo che la stupì e le diede una sensazione quasi d’imbarazzo. Poi quel profumo si appoggiò alle sue labbra e lei non poté trattenere la lingua che, con smania e lussuria, iniziò a leccare e succhiare avidamente un piccola barra di squisito cioccolato fondente nero e amaro che lui le avvicinava e toglieva con gusto, godendo della sua voglia, fino a quando non restò con le labbra intrise di cacao e la lingua che ne andava cercando ogni piccola parte, per assaporarlo ancora e ancora. Stava ancora esplorando con la punta della lingua ogni piccola parte delle labbra quando quel cacao si appoggiò, lieve e deciso, al centro del suo essere. Salendo dal basso scivolava sulle labbra rosa, tornava indietro, si toglieva, si tuffava in lei dividendole i petali fino a quando, dopo un attimo di nulla, finalmente le sfiorò la perla rossa, facendola sussultare come avesse ricevuto una scossa elettrica. Rimase immobile e senza fiato, con la bocca sempre più aperta, mentre lui faceva roteare abilmente il piccolo pezzo di cacao intorno alla perla fino a sentire ogni cellula del suo corpo sciogliersi in rugiada calda e solo a quel punto, un attimo prima che il suo essere esplodesse in un uragano, si allontanò da lei, lasciandola in una tensione impossibile, remota, inafferrabile, indescrivibile. Ancora in tensione, con la schiena inarcata verso l’alto, sentì la punta della lingua di lui appoggiarsi alla punta di uno dei suoi capezzoli irrimediabilmente turgidi e dritti come antenne. Una scossa le attraversò il corpo mentre anche l’altro capezzolo riceveva la stessa visita. Sentì un calore al petto e contemporaneamente le sue antenne furono collegate dalla sua mano che le sfiorava piano, con un lieve movimento circolare che cominciava a farla ondeggiare, mentre la bocca riceveva la visita dell’altra mano, le sue dita le s’infilavano fra la lingua e il palato, ancora cariche di cacao, iniziando una spudorata ricerca, afferrandole la lingua, tirandola, maneggiandole le labbra come fossero cosa sua e poi lasciandole, doloranti, gonfie e umide. Ora aveva iniziato a passare le dita intorno ai capezzoli, evitandoli accuratamente e ad ogni passaggio, turgidi verso l’alto, fingevano di ignorarlo tenendosi la propria voglia di essere morsi che non faceva che aumentare la loro tensione, sembrava dovessero ricevere onde dall’infinito, come volessero staccarsi da lei e partire verso l’alto. Lui si tolse. Buio. L’attimo successivo le sembrò di vedere una luce abbagliante quando, contemporaneamente, sentì la punta della sua lingua scorrerle sulle labbra, i suoi denti afferrarle dolcemente un capezzolo e una mano scivolarle dal ventre al bosco segreto, aprirlo e iniziare una danza circolare e ritmata con la perla rossa. La musica era cambiata. Tamburi. La danza seguiva i colpi dei tamburi, le sue labbra si gonfiavano, i seni si tendevano verso l’alto, cercandogli la bocca, i denti, la perla rossa stava per scivolare in un volo senza ritorno, come un largo fiume che sta per affrontare le cascate. E ancora una volta lui si tolse mantenendo la tensione in sospeso sulla punta della lingua che le passava silenziosa sulla bocca, stava esplorandole le labbra. Il corpo di lei era un vulcano acceso, adesso, bastava un leggero movimento di troppo per farlo esplodere e lui giocava sull’orlo dell’abisso, lasciando sola la perla rossa, i seni, stava richiamando tutta l’energia di lei per concentrarla sulla bocca che, finalmente, si dischiuse. Le passò lascivamente tutta la lingua sulle labbra, più volte, come stesse leccando un gelato squisito, si staccò e piano, dolcemente, cominciò a baciarla. Come non avessero mai fatto altro nella vita. Si baciarono per un tempo infinito, lei dimenticando di essere legata, lui dimenticando di averla legata.

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Commenti al Post:
passionenell_anima
passionenell_anima il 28/08/12 alle 09:55 via WEB
E la lingua gioca con malizia nel suo mare di parole e di umori.
 
il.mio.rosso.passion
il.mio.rosso.passion il 30/08/12 alle 10:22 via WEB
la mia rossa passione...complimenti
 
biagiovideoteca
biagiovideoteca il 30/08/12 alle 10:45 via WEB
ti auguro una buona giornata ..un abbraccio Biagio.
 
sonoappenatornato2
sonoappenatornato2 il 30/08/12 alle 10:48 via WEB
FANTASTICO LEGGERTI BACIO CIOCCOLATOSO MARIO
 
Glaudio43
Glaudio43 il 30/08/12 alle 11:51 via WEB
una bella e serena giornata ..un abbraccio Claudio.
 
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