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« Integrazioni alla letter... ENCORE A PROPOS DE L’H... »

Integrazioni alla lettera aperta del 5 agosto 2003 al Cardinale Joseph Ratzinger (Seconda Parte)

Post n°15 pubblicato il 28 Marzo 2005 da STUDIOMAURINC

9. SOTTO IL PROFILO DELL'EDUCAZIONE DEI FIGLI - cui fa cenno il documento del Signor Cardinale Ratzinger - non si pongono problemi educativi, allorquando tali figli, magari per lungo tempo e per molti anni prima che il caso venga ad essere sottoposto a giudizio della Chiesa, siano vissuti in un ambiente familiare, dove uno dei genitori (od il padre o la madre) era od a scoperto di essere omosessuale o con tendenze omosessuali? E, sempre parlando con riferimento all'educazione dei figli o dei giovani, cosa dovrebbe concludersi - a seguire le conclusioni che il Signor Cardinale fa nel Suo documento -:
a. che anche questi giovani hanno subìto o subiscono violenza?
b. Oppure che può ben essere che questi giovani, una volta divenuti adulti e magari volendosi sposare, debbano stare attenti di non mettere al mondo dei figli omosessuali, che ricontinuino il ciclo riproduttivo di altri figli omosessuali, secondo le specifiche leggi dell'ereditarietà genetica ed anche dei dati della personalità?
10. Ad avviso del sottoscritto il Signor Cardinale Ratzinger, come Prefetto del Dicastero della Santa Sede denominato Dottrina della Fede od ex Sant'Uffizio, avrebbe fatto meglio non solo a non rendere pubblico tale documento ma a non partorirlo nemmeno, obliterando, fra l'altro, che cosituzionalmente parlando (intendo riferirmi alla legge costituzionale PASTOR BONUS de Romana Curia, che disciplina i rapporti fra gli stessi Dicasteri della Santa Sede),
a. l'unico Dicastero della Santa Sede, che è competente ad interloquire con gli Stati - e quindi anche con le loro legislazioni - è il Dicastero della Segreteria di Stato, che ha una Sezione Specifica, appunto la II Sezione, Diretta dal francese Arcivescovo JEAN-LOUIS TAURAN in una al Signor Cardinale Segretario di Stato ANELO SODANO, dedicata ai rapporti con gli Stati.
b. Atteso pertanto che tutti i Dicasteri della Santa Sede SONO FRA LORO GIURIDICAMENTE (così recita l'art. 2, § 2 della Costituzione Apostolica PASTOR BONUS DE ROMANA CURIA, entrata in vigore a disciplinare le competenze ed i rapporti fra i Dicasteri e tutti gli altri Enti ed Organismi della Santa Sede contemplati all'art. 1 di tale legge costituzionale della Curia Romana o Curia del Vescovo di Roma, e cioè del Papa) e che il Signor Cardinale Ratzinger - personalità di grandissima esperienza ed intelligenza delle cose della Santa Sede - non possa definirsi ignorante di queste norme costituzionali, sorge spontanea una serie di domande, quelle che seguono:
i. Perché il Signor Cardinale Ratzinger ha inteso invadere, quale Cardinale Prefetto del Dicastero della Dottrina della Fede, le competenze proprie e specifiche del Dicastero Segreteria di Stato, soprattutto con riferimento alla Sezione Seconda, quella appunto competente ai rapporti con gli Stati, nel dare addirittura indicazini allo e cioè agli Stati in genere dell'orbe terrarum, non necessariamente cattolico?
ii. Perché il Signor Cardinale Ratazinger ha inteso innovare i precedenti dicasteriali, dati in argomento nei secoli da parte della Santa Sede a proposito della omosessualità, da parte dell'ex Sant'Uffizio, qualificando come impedimento matrimoniale ciò che invece ha sempre costituito non un impedimento al matrimonio bensì un'incapacità al matrimonio?
iii. E perché il Signor Cardinale Ratzinger, riferendosi ad argomenti relativi ai , sia cattolici che non cattolici, ha invaso tutt'insieme le prerogative di competenza rispettivamente: del Pontificio Consiglio per i Laici, del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, del Pontificio Consiglio , del Pontificio Consiglio per la Promozio dell'Unità dei Cristinai, del Pontificio Consiglio per la Famiglia, del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, del Pontificio Consiglio per l'Interpretazione dei Testi Legislativi, del Pontificio Consiglio per il Dialogo Inte-religioso, del Pontificio Consiglio della Cultura, del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali?
iv. Pur considerando che il Signor Cardinale Joseph Ratzinger è Prefetto dell'ex Sant'Uffizio o Congregazione della Dottrina della Fede, presiede inoltre la Commissione Teologica Internazionale olre ad essere variamente presente in molti dei precitati Pontifici Consigli, è sufficinete questa Sua posizione preminente all'interno di vari Organismi Dicasteriali della Santa Sede a giustificare la Sua presa di posizione nell'argomento in oggetto, con il documento pubblico indicato in oggetto, oppure può e pertanto deve definirsi, a stretto rigore giuridico costituzionale ecclesiastico della Santa Sede, questa presa di posizione Sua e che nel contempo ha fatto prendere anche al Dicastero di cui Egli è il Prefetto, come un'imposizione od un colpo di mano di carattere costituzionale in Santa Sede?
v. Etc…
11. Ma veniamo ancora ad un altro aspetto e cioè al rapporto fra omosessualità e tendenza all'omosessualità e , atteso e considerato che gli nella Chiesa (can. 1009, C.J.C. 1983) sono quelli rispettivamente:
a. dell'Episcopato,
b. del Presbiterato,
c. del Diaconato,
d. e che per diritto ecclesiale cattolico possono ricevere validamente la sacra ordinazione esclusivamente coloro che sono battezzati e di sesso maschile (can. 1024), sia che tali ordinandi appartengano come aluni di un Seminario Diocesano oppure di un Seminario di un Istituto di Vita Consacrata o di una Società di Vita Apostolia o dell'Opus Dei, ovvero, nel caso trattisi di ordinazione episcopale, siano chierici ovverosia preti, appartenenti tanto al clero diocesano secolare quanto al clero religioso (= chierici frati).
12. Ora per diritto della Chiesa possono essere promossi a tali ordini - soltanto quelle persone di sesso maschile "… che per prudente giudizio del Vescovo proprio o del Superiore maggiore competente, tenuto conto di tutte le circostanze, hanno fede integra, sono mossi da retta intenzione, posseggono la scienza debita, godono buona stima, sono di integri costumi e di provate virtù e sono dotati di tutte quelle altre qualità fisiche e psichiche congruenti con l'ordine che deve essere ricevuto." (can. 1029, C.J.C. 1983).
13. E' pur vero che - con riferimento al secondo dei tre ordini stabiliti dal diritto della Chiesa, e cioè con riferimento all'ordine del presbiterato - viene altresì stabilito che "… per una causa canonica, anche occulta, il Vescovo proprio o il Superiore maggiore competente possono interdire l'accesso al presbiterato ai diaconi loro sudditi ad esso destinati, salvo il ricorso a norma del diritto." (can. 1030),
a. ma, a parte l'inciso del canone, è cioè il "Soltanto per una causa canonica , anche occulta…." - sin troppo generico e che da solo fa prova di una codificazione fatta ad uso e consumo di quella parte del popolo di Dio che appartiene al clero e cioè di una codificazione sì ecclesiale ma eminentemente clericale, mentre la stragrande maggioranza del popolo di Dio è costituita da laici (cfr. canoni 204 e 207, C.J.C.) -,
b. una serie di domande:
i. ma se la causa è occulta come può qualcun altro venirne a conoscenza se non lo stesso interessato che ne è portatore di tale causa?
ii. Se il Vescovo o il Superiore vengono a conoscenza (come?: perché Loro la riferisce il candidato? Perché a Loro gliela riferisce qualcun altro, che ha relazione con il candidato?) questa causa al certo non è più occulta! E quindi: quale è il senso logico e giuridico di questa norma?
iii. Fra le cause occulte ben potrebbe esserci proprio quella dell'omosessualità od anche quella della tendenza all'omosessualità? Può seriamente escludersi, dato che è occulta e quindi celata e cioà nascosta, che questa tale non sia più una volta che non solo l'ordine sia stato da poco conferito ma che anzi sia stato conferito da vari anni ?
iv. E nel caso che una persona, che abbia ricevuto uno degli ordini ecclesiastici contemplati dalla precitata norma canonica, sia anche preposto ad una comunità di giovani (ad es. una scuola, un befrotrofio, una cattedra di insegnamento qualunque ordine e grado), questi giovani hanno subito o subiscono violenza e può invocarsi anche in questo caso la Convenzione di New York sui diritti del fanciullo, invocata dal Signor Cardinale Ratzinger nel documento pubblico, indicato in oggetto alla presente mia lettera?
v. Ci sono mai stati od esistono ancora e tutt'ora, nel vasto orbe terrarum ecclesiastico cattolico, casi di omosessualità femminile nei Conventi di Suore, ad esempio di Clausura, o di omosessualità maschile nei Seminari, sia prima che dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II?
vi. E soprattutto ci sono casi di omosessualità fra i presbiteri e cioè i sacerdoti o preti, sia sposati che non sposati, appartenenti alle Chiese cattoliche orientali?
vii. Come si porranno di qui in avanti i rapporti fra il Dicastero della Dottrina della Fede e le tematiche portate avanti, nella stessa materia dell'omosessualità, dalla Chiesa cattolica francese, da quella degli U.S.A., etc…?
viii. Come si porranno di qui in avanti i rapporti fra la Chiesa di Roma e la Chiesa Anglicana, dopo la recentissima elezione a Vescovo di un omosessuale (Gay Rev. Gene Robinson)?
ix. Ci sono mai stati o ci sono nella Chiesa cattolica universale Presbiteri, Vescovi, Cardinali omosessuali o con tendenze omosessuali?
x. Ma soprattutto: è questo il modo in cui un Capo Dicastero e di un Dicasstero così importante quale è quello della Dottrina della Fede, da Lei Presieduto, tratta siffatta materia ed in un documento pubblico?
xi. Ha mia preso posizione il Dicastero della Dottrina della Fede o la Commissione Teologica Internazionale sull'omosessualità e sulla stessa tendenza all'omosessualità tanto di Preti quanti di Suore quanto di Laici e Laiche, non Preti e non Suore, ma tuttavia appartenenti ad Istituti di Vita Consacrata ed a Società di Vita Apostolica, machili e/o femminili? Ed in tal caso tale Dicastero e tale Commissione Teologica Internazionale si sono rivolti agli Stati affinché provvedessero convenientemente a disciplinare e sanzionare, anche penalmente, nel Loro e nel Loro territorio di giurisdizione situazioni clericali o suorali come quelle or ora indicate?
xii. Ha mai preso posizione il Dicastero della Dottrina della Fede o la Commissione Teologica Internazionale, presieduto dal Signor Cardinale Prefetto Joseph Ratzinger contro la palese violazione di specifiche e precise norme teologiche e filosofiche e giuridiche cattoliche, relative all'obbligo della non venalità clericale soprattutto per i preti secolari e diocesani, e cioè non appartenenti ad Istituti di Vita Consacrata od a Società di Vita Apostolica ed alla stessa Prelatura Personale dell'Opus Dei, che è sul punto un vero esempio per tutti della serietà e dell'integrità morale di quello che deve essere nella Chiesa cattolica l'esempio di vita di un Chierico? Ed in tal caso tale Dicastero e tale Commissione Teologica Internazionale si sono rivolti agli Stati affinché provvedessero convenientemente a disciplinare e sanzionare, anche penalmente, nel Loro e nel Loro territorio di giurisdizione situazioni clericali quelle or ora indicate?
xiii. Etc…
* * *
Restando a disposizione, si porgono distinti saluti.

Maurizio Incerpi

PER CONOSCENZA:
- A Sua Eminenza
Il Signor Cardinale Joseph Ratzinger
Prefetto della Congregazione della Santa Sede per la dottrina della Fede
Santa Sede - Città del Vaticano fax 06 69884532

- Alla Sala Stampa della Santa Sede 06 69885178
- A 06 69883675
- Al quotidiano della C.E.I.: 02 6780509
- Al quotidiano: Il Sole 24 ore 02 30222486
- Corriere della Sera 02 29009705
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