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Post N° 4


Preghiera personaleLa cosa più importante è saper sviluppare un rapporto personale con Dio e questo rapportasi si esprime nella preghiera. Dio, in virtù della propria natura tripersonale, parla, ascolta e risponde. San Paolo, infatti, ci ricorda che possiamo e dobbiamo “pregare incessantemente” (1 Ts 5,17). Lungi dal piegarci su noi stessi o dal sottrarci dagli alti e bassi della vita, per mezzo della preghiera ci rivolgiamo a Dio e, attraverso di Lui, ci volgiamo gli uni agli altri, includendo gli emarginati e quanti seguono vie diverse da quelle di Dio (Spe salvi, 33). Come i Santi ci documentano in modo così vivace, la preghiera diventa speranza in atto. Cristo era il loro compagno costante, col quale conversavano ad ogni passo del loro cammino a servizio degli altri. C’è un altro aspetto della preghiera che dobbiamo ricordare: la contemplazione nel silenzio. San Giovanni, ad esempio, ci dice che per cogliere la rivelazione di Dio bisogna prima ascoltare e poi rispondere annunciando ciò che abbiamo udito e visto (1 Gv 1, 2-3; Dei Verbum 1).” Abbiamo - si chiede il Papa - forse perso qualcosa dell’arte dell’ascoltare? Lasciate qualche spazio per sentire il sussurrio di Dio che vi chiama a procedere verso la bontà? Amici, non abbiate paura del silenzio e della quiete, ascoltate Dio, adoratelo nell’Eucaristia! Lasciate che la sua parola plasmi il vostro cammino come sviluppo della santità”