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il riso e il pianto,
il bene e il male,
la vita e la morte,
l'uomo e la donna.
Due di tutto,
forme opposte
di uno stesso destino,
simmetrici essenziali,
complementari dissonanti
che corrono inseguendosi, 
l'uno davanti all'altro,
per ritrovarsi in terre di nessuno.
Asintotici respiri
di un due di tutto.

Paenelopees

 

 La Corde Sensible, Renè Magritte, 1960

 

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Post N° 6

Post n°6 pubblicato il 22 Giugno 2006 da Paenelopees

 

L'ISOLA

DI 

"AGAPE"

---------------

Il rumore sordo delle rive d'una terra ignota
mi ha sorpresa alle prime luci dell'alba.
Forse dormivo o forse ero nell'estasi
d'una stanchezza
 accasciata ma ancora lucida.
Il corpo disteso a prua, quasi esanime,
nell'attesa di affrontare un altro giorno sospeso tra cielo e terra.
Il viso bronzeo scolpito dal sole
eppure tenero ancora di regalità,
segnato dal rude guanciale di legno,
è solcato dalle rughe della notte
che si tendono con le prime abluzioni mattutine.
Non c'è acqua di mare o di cielo che non possa tergere la mia pelle.
Se oggi dovrò morire,
voglio farlo odorosa d'alghe o di cieli arrabbiati.


D'un tratto la barca ondeggia,
frena come trattenuta da un corno eburneo.
Uno scoglio? Una barriera?
Schizzo rapida,quasi colpita da una saetta,
e corro a controllare la chiglia della barca:
quale diavoleria interrompe superba il mio riposo?
Temo una barca arenata e danneggiata peggio dei vortici di Cariddi,
so che mi troverei in grave difficolta, da sola, senza l'aiuto di un dio.
Il fondale è basso e, di tanto in tanto,
emergono rocce aspre di forma tondeggiante.
Sistemo le vele e procedo guardinga
come il nemico sul campo di battaglia.


Adopero il timone con leggerezza e decisione,
piegandolo al mio volere con maestria tutta femminile,
ora a destra, ora a sinistra,
con l'arte del fuso che tende un filo d'oro.
Scanso ad una ad una quelle forme dure che preannunciano la terra,
avverto lo spirito del grande Genovese che mi guida
verso la meta solida fatta di sassi, alberi e acqua sorgiva, forse.
Lo spero con tutte le mie forze,
desidero più d'ogni altra cosa l'acqua madre dolce
che laverà il mio corpo, i miei capelli e i miei ricordi.


Dopo due ore di navigazione dentro il labirinto del Minotauro,
la vedo finalmente!
E' un'isola piccolissima ma straordinariamente bella,
sicuro dono del dio Apollo,
memore dei canti in suo onore con la mia cythara
quando, al sorgere del sole,
mi recavo sulle sponde d'Itaca per implorare notizie felici d'Ulisse.
Lascio cadere l'àncora in mare che affonda
dentro una melma sabbiosa,
mi tuffo in acqua e procedo a nuoto incurante della mia incredulità.
Ma volo nonostante il mare freni la mia corsa,
il cuore è in gola,
Le vene scoppiano, è terra!
Terra! Capisci, Ulisse? T-E-R-R-A!!
La mia prima terra dopo giorni d'una dimensione quasi eterea.

Cado sulla rena chiara e luminosa,
piccoli diamanti luccicano dentro alle pupille sgranate,
quasi m'accecano per bellezza e purezza.
E grigio, e verde, e azzurro cielo, e azzurro mare,
e ancora verde d'arbusti, e di alberi, e verde di palme piegate al vento
che scompiglia le mie previsioni,
che soffia sulla speranza,
che mi sfinisce in un sonno ristoratore
su quel suolo provvidenziale e salvatore.
Ho conosciuto lì, su quell'isola, Crusoe, compagno di sogni infiniti.


Mi risveglio nel primo meriggio bagnata dalla marea che sale,
fresca marea che mi ricordi d'esser viva sopra una nuova terra!
Sono padre e madre di me stessa,
è ora che prepari il mio giaciglio per la notte
e sfami il mio ventre digiuno da tanto.
Non c'è ombra d'uomo su quest'isola
ma sento il canto d'uccelli indigeni,
e guizza pesce a volontà nelle acque cristalline.
Li catturo con la mia tunica,
accendo un fuoco e mangio a sazietà quei sapori freschi di vita.


Più in là, dove sorgono le alture rocciose,
dal muro verdeggiante d'una macchia,
scopro una sorgente d'acqua freschissima
che si raccoglie in una vasca scavata nella pietra da mani divine.
L'hai scavata per me, Apollo,vero?
Tu che m'hai amata sempre d'un amore speciale, ne sono certa.
M'immergo quasi fossi la venere formosa di Botticelli,
e danzo sinuosa come Anita Ekberg ne" La dolce vita".
Godo a lungo del bagno soprannaturale,
annusando e raccogliendo i miei capelli
che sanno finalmente di frescura boscosa.
Sopra una palma nana, 
ondeggia al vento il mio peplos lavato da poco,
é la bandiera della mia sopravvivenza,
un inno sfacciato alla libertà sofferta
e per questo ancora più inebriante.


Ho portato con me una piccola ampolla
colma d'olio persiano profumato,
ne ho sparso un po' sul mio corpo
come in un rito d'iniziazione,
voglio essere profumata solo per me,
voglio amarmi come non fece né Ulisse,
né uomo d'altro nome.

Dentro la piccola capanna d'arbusti e foglie fresche
ho disposto tutto quello che di più caro ho rapito dalla mia casa:
una foto di Telemaco,
una vecchia tunica ricamata di mia madre,
un anello d'oro con un grosso rubino che mio padre mi donò appena giovinetta.
"Un giorno sarai regina, figlia, porta quest'anello,
ti darà forza e ti propizierà l'aiuto degli dei."
Stesa sul pagliericcio naturale,
ascolto la mia canzone preferita
e le note  di Battiato diffondono energia nel mio piccolo universo
dove c'è calma nell'animo e nelle membra ristorate.



" Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,
dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore,
dalle ossessioni delle tue manie.
E guarirai da tutte le malattie,
perchè sei un essere speciale
ed io avrò cura di te."
( "La cura" di F. Battiato)

Sai, Ulisse,ho capito una cosa nel mio viaggio.
Non c'è mago o sciamano che possa guarire le nostre ferite interiori,
e nessun intruglio d'erbe di nutrice,
e nessuna amante giovane e bella;
nessuna notte amorosa con l'odalisca di turno,
nessuna guerra vinta
e nessuna corona regale.
C'è solo una grande medicina:
il perdono e l'amore per sé.
"Perchè siamo esseri speciali
e noi avremo cura di noi."

"Voglio trovare un nome a quest'isola.
Non è Ogigia e non è Scheria,
non vi sono stregoni ammaliatori
e principi illusionisti,
e il suo nome sarà dolce come il miele.
Da questo momento, sarà chiamata "Agape".
Agape significa "amore".
Questa è l'isola dell'amore per me, solo per me,
perchè sono un essere speciale
ed io avrò cura di me.
Così dissi e così sarà."

Paenelopees



Commenti al Post:
metrlor
metrlor il 24/06/06 alle 13:50 via WEB
ma dovè questo paradiso?????
 
 
Paenelopees
Paenelopees il 28/06/06 alle 16:39 via WEB
Non so dove sia ma ha tutta l'aria di essere stata forgiata da mani molto fantasiose..
 
Haashim
Haashim il 28/06/06 alle 17:06 via WEB
Agape non è l'amore inteso come scoperta dell'altro... secondo me, devi riprendere il mare... spero che non mi lanci qualche anatema Paenelopees :-)
 
 
Paenelopees
Paenelopees il 28/06/06 alle 19:10 via WEB
Agape ha molti significati e un'etimologia complicata. Nel nuovo testamento viene usato per indicare l'amore e il dono di Cristo come salvatore. Io l'ho usato in un senso molto più semplice, comprensione e perdono verso se stessi. Mi rimetterò in navigazione, tranquillo, ma aspetta, lasciami prendere un po' di fiato. Devo fare le cure termali. :-))
 
   
Haashim
Haashim il 29/06/06 alle 12:23 via WEB
Le cure termali? E' un'idea, la prendero in considerazione anche per me ...:-)
 
Laconvalescente
Laconvalescente il 28/06/06 alle 17:09 via WEB
Karistò.
 
 
Paenelopees
Paenelopees il 28/06/06 alle 19:12 via WEB
Ma kalispera! Come sta la mia convalescente? Devo venire a trovarti un po' per fare quattro chiacchiere. Buona serata. :-)
 
metrlor
metrlor il 28/06/06 alle 18:14 via WEB
e semplicemente un paradiso......
 
 
Paenelopees
Paenelopees il 28/06/06 alle 19:13 via WEB
e già e già.. adesso sai dove si trova.. solo che raggiungerla è un po' difficile..ma non si può mai dire nella vita.Ti auguro di vederla dal vivo, un giorno.
 
n.d.r
n.d.r il 28/06/06 alle 18:29 via WEB
... "Perchè siamo esseri normali, e ben sappiamo che: solo noi possiamo aver cura di noi." Una felice sarata, (( ;
 
 
Paenelopees
Paenelopees il 28/06/06 alle 19:15 via WEB
Non fare il disfattista, te! Siamo esseri speciali anche nella nostra normalità, eh! Bacione sussultorio-ondulatorio che ti dia uno scossone di otimismo! :-)
 
   
n.d.r
n.d.r il 28/06/06 alle 19:24 via WEB
io disfo soltanto i guai altrui (che più son loschi... e più fatico); ricambio il "baciazzo", l'ottimismo non lo perdo, un posto decoroso all'inferno lo guadagnero, no? Ciao (( ;
 
     
Paenelopees
Paenelopees il 28/06/06 alle 21:03 via WEB
ma va là, va là! Tu andrai in paradiso col Tram!:-))
 
patatabollenteroma
patatabollenteroma il 28/06/06 alle 20:07 via WEB
Madonna che noia!!!!!
 
 
Paenelopees
Paenelopees il 28/06/06 alle 21:04 via WEB
Toh! Ha parlato la patata che non riuscì a farsi friggere e da allora saltella di qua e di là come un pop corn!!!!!
 
pantarei_2005
pantarei_2005 il 28/06/06 alle 22:44 via WEB
il perdono e l'amore per sè...possono davvero concilarsi le due cose?ciaoooo :)
 
 
Paenelopees
Paenelopees il 29/06/06 alle 14:51 via WEB
Se il perdono è verso se stessi si conciliano benissimo le due cose:perdonarsi è il primo atto di grande amore e tolleranza verso di noi. Se poi intendi il perdono verso chi ti ha fatto del male e l'amore di sè inteso come amor proprio, le due cose sono inconciliabili. Non si può perdonare se non si vince il proprio orgoglio.Vincere il proprio orgoglio è considerato un atto di grande debolezza, mentre, se ci pensi bene è un atto di forza e coraggio incredibile che alla fine dà una soddisfazione soprannaturale. Non è facile ma neanche impossibile. Mi è successo di perdonare e non me ne sono mai pentita. E' stata una grande lotta ma ne sono uscita vincitrice contro il mio orgoglio e questa è stata un'esplosione di gioia mai sentita prima. Non so se ho inteso in modo corretto la tua domanda e se sono riuscita a spiegarmi ma se ne può discutere ancora anche in separata sede. Buona serata. :-)
 
   
GattiECani
GattiECani il 01/07/06 alle 22:33 via WEB
Davvero sei riuscita a vincere il tuo orgoglio? Quanti nanosecondi ci hai impiegato? Ma sei sicura di averlo mai avuto un orgoglio? O l'avevi preso a prestito? Scusami x tutte queste domande, gli è che non ho mai saputo che proprio tu avessi orgoglio!
 
     
Paenelopees
Paenelopees il 03/07/06 alle 17:01 via WEB
Gatti e cani è un nick molto emblematico..ma non credo di conoscerla come non credo che lei conosca me. Non è un problema che mi riguarda farle sapere se io ho un mio orgoglio, perciò lo terrò per me. Credo che lei abbia già seri problemi ad occuparsi del suo.Buon pomeriggio,torni pure alle faccende domestiche.
 
     
Paenelopees
Paenelopees il 06/07/06 alle 08:33 via WEB
Qui giace il commento provocatorio di una personalità confusa e disturbata di sesso incerto che non ha niente di meglio da fare che arrecare disturbo, insinuando falsità e offendendo la gente senza alcun rispetto umano. Una prece.( P.S. avverto l'interessato/ta che se prosegue nella sua sterile provocazione,avvertirò lo staff affinchè vengano presi seri provvedimenti.)
 
Medusa_dgl
Medusa_dgl il 29/06/06 alle 15:41 via WEB
Questo blog mi ha travolta come un'ondata. Posso restare a nuotare attorno all'isola di Agape, regina?
 
 
Paenelopees
Paenelopees il 29/06/06 alle 15:53 via WEB
Sei La benvenuta, Medusa. Ho un debole per le creature eteree come te!:-)
 
orpheus62
orpheus62 il 29/06/06 alle 17:22 via WEB
"il perdono e l'amore per sé". Dici niente, Paenelopees. Perdonare sé stessi e gli altri; amare sé stessi e gli altri: ecco le cose più difficili ma che ci potrebbero salvare. E non parlo di cose "evangeliche": ci potrebbero salvare proprio "laicamente".
 
 
Paenelopees
Paenelopees il 03/07/06 alle 17:03 via WEB
Sì perchè, caro, che tu ci creda o no, laicamente,il perdono aziona una valanga di endorfine..Bacio.:-)
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 29/06/06 alle 21:28 via WEB
Penso che imparare ad amarsi sia il primo passo per cominciare ad essere amate sul serio anche dagli altri. Sembra banale... ma è così.
 
 
Paenelopees
Paenelopees il 03/07/06 alle 17:05 via WEB
Vero, verissimo e non è banale per niente!Brava bambola!:-)
 
eccomiqui4
eccomiqui4 il 30/06/06 alle 22:25 via WEB
Saper seguire le stelle, saper amare e sentirsi amati. L'isola di agape non si trova facilmente ma si trova, spesso per caso, dopo aver superato mari mossi e tempeste. L'isola di agape offre un riva .. almeno per qualche tempo ...
 
 
Paenelopees
Paenelopees il 03/07/06 alle 17:06 via WEB
Questo pensiero è molto bello e profondo..l'idea di andare avanti nella ricerca dell'amore per sé step by step. Grazie, eccomi.:-)
 
particella
particella il 02/07/06 alle 15:19 via WEB
Cos’è l’amore, se non l’intimo capolavoro che soverchia invalicabili confini dell’inaccettabile potenza del male con la forza incommensurabile del bene? ;-)
 
 
Paenelopees
Paenelopees il 03/07/06 alle 17:14 via WEB
A volte è' un capolavoro che si raggiunge solo dopo aver attraversato il confine del male,averne sperimentato i sordidi effetti ed esserne rimasti disgustati a tal punto da non voler più valicare quel limite..grazie per le tue belle parole.:-)
 
n.d.r
n.d.r il 03/07/06 alle 17:38 via WEB
... ricambiato (con energia!). Ciao (,
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

INFO


Un blog di: Paenelopees
Data di creazione: 09/05/2006
 
 

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" Gli umani si dividono in due categorie:

quelli che non sanno ma credono di sapere

e quelli che credono di sapere ma non sanno.

Distinguerli è impossibile,

entrambi portano sempre un paio di scarpe."

Paenelopees

 

  

Barbara Boretti, L'anima e lo spirito, olio1994 

 

"Ducunt fata volentem,

nolentem trahunt."

Seneca

[...L'antropologa Margaret Mead chiese scherzando quale fosse la differenza tra un russo e un americano. L'americano, disse, ha la tendenza a fingere un mal di testa quando vuol sottrarsi discretamente a uno sgradito impegno in società; il russo, invece, deve avere davvero il mal di testa.]

Tratto da " Istruzioni per rendersi infelici" di Paul Watzlawick, Feltrinelli

 

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