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Arrivato a saaba
Post n°18 pubblicato il 30 Aprile 2014 da pietro.celo
Vedi, ci sono posti dove tornando non ti sembra d’essere mai andato via! Qui a Saaba è così, almeno per me. L’aeromobile ha fatto una sosta a Niamey, nel deserto del Niger; l’aeroporto sembra un capannone industriale, quelli color mattone che si trovano ai lati della A4 andando verso Venezia. La torre di controllo incombe come un antico arabo maniero merlato. La brousse si perde nella polvere levata dal vento, 42 gradi; ondeggiano i cespugli e il terreno sembra un lago luccicante. Ombre inquiete e lunghe di nuvole correnti nell’azzurro cielo. Giunto alla scuola i piccoli hanno fatto festa, bocche di bambini meravigliati intorno alla toyota: “E’ tornato, davvero è tornato il bianco…” .Ho abbracciato tutti, ho accarezzato ispide teste di riccioli neri, ho baciato guance impolverate, stretto mani rossicce di deserto…Non mi sono voltato indietro, con me ho portato solo il pensiero di mia moglie, dei miei 4 figli, della mia mamma…non mi sono voltato a guardare il mio dolore. Solo ho voluto guardare oltre: oltre la ferita lucente che non si rimargina, oltre alle lacrime di Nicole, oltre al sorriso dolente di mia madre. Andare avanti è una scelta e io l’ho fatta. Nella sera afosa di Saaba un tempesta di polvere mi ha sorpreso! Turbinava la sabbia e si piegavano i poveri arbusti della brousse…ho riparato gli occhi e la bocca eppure la sabbia mi ha graffiato i denti…. attraversando il cortile della scuola ho visto una tortorella acquattata tra il tetto e il muro del presbiterio. Ciao tortorella, ti ricordi di me? Ti ricordi di tuo padre? Ti ho pensata tutto l’inverno. Ti voglio bene! |
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il 01/01/2014 alle 22:32
Inviato da: sandraafrika
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