Pagine africane

Prepararsi a partire (di nuovo)


La sensazione è sempre la stessa...non so voi (ma forse voi non partite per l'Africa) ma a me prende come una sotterranea eccitazione; di fuori non si nota nulla ma nell'apogeo delle emozioni si muove un essere animale, fatto di paure e di speranze, di slanci e ritrosie...Di nuovo partirò, andrò in Africa a maggio...si sa, maggio è il mio mese, è il mese di mio figlio Teodoro, delle mianostra speranza e del nostro muto dolore. Direi che nulla è casuale se non sembrasse banale a me stesso questa affermazione.Volo Milano-Istanbul-Ouagadougou e ritorno...non sono preparato, lo so. Qui a casa il vento primaverile spazza le montagne e si spinge spavaldo fino a Milano, la scuote la percuote, la ...ote. Pennacchi di fumo gelato garriscono come bandiere dall'alto delle cime innevate. La cosa bella di Milano sono le montagne...già, le montagne che si specchiano nei nuovi grattacieli dell'Expo, tutti vetro e cemento, oblunghe forme verticali dove massicce sagome di brullo e di neve rifrangono prismatici fotoni (ma esisteranno davvero i prismi di fotoni?). Il mio lago è sempre la stessa lastra di liquido piombo, ora grigio ora glauco a seconda del colore del cielo, come un abbraccio avvoltoloso dove arie e acque si mescolano e si confondono...d'altronde anche il cielo è fatto di acque, così ho studiato alle elementari....ricordo!Nicole, mia moglie, dorme sul divano, gli occhi non sono completamente chiusi e traspare un poco della sua anima tenace...donna formidabile la mia, moglie dolce e madre orfana, ...luce sottile di feritoia (dal verbo ferire?) della mia vita umbratile, mio cuore, mio amore... Le dirò domani che parto per Saaba, dai miei bambini sordomuti (ché questi sono davvero muti oltre che sordi) della Scuola Pavoni...o dopodomani glielo dirò, non so!