Creato da ulisse.voll il 13/05/2008
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Sconfitta

Pontesa, maggio 2003. 

E’ sera e Marcello è andato a cena a casa di Carlo e Maura, dove c’è anche Donato con Luana, madre di Carlo ma dove manca Marisa che è rimasta con le amiche a casa di Clara.

L’atmosfera non è quella sperata, anche su Carlo in definitiva pesa la sconfitta, da un altro lato però, vista come questa è maturata, lui si è convinto adesso pienamente della forza della squadra sulla quale aveva sempre avanzato più di un dubbio critico.

Marcello cerca di sollevare un po’ gli animi :“Ottimi questi spaghetti alle vongole Maura, ci vuole proprio un buon piatto per dimenticare le brutte esperienze di quest’oggi”.

Carlo:“Hai esteso il concetto salvifico del buon vino alla pasta Marcello?!” 

Marcello:” dimmi un po’ se non è vero che, mentre stai mangiando un buon piatto di spaghetti, non ti dimentichi tutto?”

“ Beh! Forse hai ragione, ma dimmi un po’, qualche tua impressione su questo pomeriggio, tanto per non distrarsi troppo, per capire di più…………. ma come abbiamo fatto a perdere questa partita?”

“ Ma ?!  Domanda difficile analizzare le sconfitte, troppe variabili, posso tentare di avvicinarmi alle cause……………innanzitutto la prima osservazione, che appare, è che il Pontesa tecnicamente era superiore  alla squadra Emiliana, si ha qualche punto debole, come una banda decisamente al di sotto delle altre giocatrici, da quella parte punti non ne sono arrivati, ma complessivamente era più forte e la differenza è quella espressa nei due set vinti con largo margine. La rappresentativa Emiliana non poteva vincere la partita da sola, aveva bisogno di qualche aiuto………….il primo aiuto fondamentale glielo ha dato il Pontesa, poi alla fine, ma solo allora, qualcosa ci ha messo anche l’arbitro”.

Donato interviene :“ Aver perso la partita da soli, con l’aiuto dell’arbitro non è il massimo della consolazione”.

Marcello:” Non deve esserlo, si tratta di capire gli errori che sono stati commessi per non commetterli di nuovo.”

Carlo “Giusto! ……… E’ quello che volevo fare.”

Marcello riprende la parola e finendo i suoi spaghetti:”Ottimi Maura! Veramente ottimi”, sembra abbia molte cose da dire. “ Quella di oggi è stata una partita per certi versi speciale, dove più che in altre si sono mischiati fattori esterni a quelli tecnico agonistici ……. Mi è parso che la squadra fosse in preda ad ansie trasversali, che abbracciavano un po’ tutti: allenatore, dirigenti, genitori e ragazze?!”

Carlo: “In effetti questo campionato nazionale era diventato un ossessione, sono due anni che se parla , in tono ultimativo, come occasione da cogliere oggi o mai più.”

Donato: “ ma non vedi Marcello come la cosa ha preso anche Carlo, da uno come lui non c’era da aspettarselo.”

Marcello: “ Se è così, questa è stata la causa prima della sconfitta, il pensare di avere l’ultima possibilità è sempre sbagliato, direi come filosofia di vita, ma lo è soprattutto quando si parla di ragazze di quindici anni, evidentemente ne possono avere tante altre di occasioni.”

Carlo:“Attanagliati dalla paura di dover vincere?!”

Marcello: “Si e a questo si sono sommate altre cose, il tipo di gioco dell’avversario improntato ad una difesa estrema, palla su palla, giocando più sugli errori degli avversari che sui propri punti. Il Pontesa ha sofferto la mancanza di una strategia di gioco, di gestione della gara. Ha giocato invece con veemenza battendo contro un muro, in attacchi convulsi ed ha finito per scomporsi, per prestare il fianco all’avversario.”

Donato: “Eh! Carlo, quando Marcello parte è treno, difficile fermarlo”. 

Marcello: “ Carlo mi ha chiesto un‘impressione sulla partita di oggi mentre gusto quest’ottima Orata al sale”.

Donato: “ E tu finisci per scrivere un articolo!? Comunque interessante, va detto.”

Carlo : “Giusto! Interessante, vai avanti Marcello, il tuo amico Donato lo fa per stuzzicarti. “

Marcello : dove ero rimasto……Ah si, al fatto che il Pontesa si è disunito come un pugile sul ring e l’avversario lo ha inesorabilmente colpito. Tutto questo spiega la crisi improvvisa di tua figlia Marisa, che dopo aver giocato benissimo tre set senza una sbavatura, ha finito ad un certo punto del quarto per non saper più cosa fare con la palla, sentendosi addosso tutto il peso della squadra, del campionato, del mondo intero. Così quelle palle erano zavorra e le sono rimaste attaccate alle dita in una serie di doppie inspiegabili …………nello stesso modo si spiega anche il drammatico finale, con il cartellino rosso, e dove i punti finali, forse erroneamente assegnati dall’arbitro agli avversari, sono stati nati dall’apprensione mentale di un’altra giocatrice. “

Donato: “ Quando si è scrittori c’è poco da fare, il mio amico parla per immagini.”

Carlo:” E dai Papà ! Si sta tentando di fare un discorso serio……………. pensa Marcello che Marisa e Sonia sono due ragazze che nella squadra, a differenza di altre, non avevano  mai perso la testa in nessuna occasione.”

Marcello:” questo conferma la tesi”.

Carlo: “Tutto ciò porta inevitabilmente al Bellini, l’allenatore?”

Donato: Ah! Quello non l’ho mai avuto simpatico.”

Marcello:” Eh si ! Ah!  Maura il dolce lo accetto volentieri, penso che sarà buono come tutto il resto, ed è meglio addolcirci la bocca, quando si parla di amaro……insomma........ dicevo si, che certamente l’allenatore ha la maggiore responsabilità, ma anche i dirigenti ne hanno, non sarà certo da oggi che la squadra ha questi problemi, dovevano accorgersene ed agire di conseguenza.”

Carlo:” Tu non conosci il professor Bellini, come faceva un dirigente ad andare a criticare i sui metodi.”

Marcello:”Non si tratta di criticare, si tratta di impostare sin dall’inizio un lavoro comune, la società deve avere degli obiettivi da raggiungere, ma anche un modo per raggiungerli, se ce sintonia bene, altrimenti è meglio che ognuno vada per la propria strada.”

Carlo:” tu non conosci il livello degli altri allenatori a Pontesa, in provincia, ed in regione, visto che il Belllini viene da Firenze. Lui non è esente da difetti ma ha preparato bene le ragazze, le ha fatte crescere“.

Marcello: “ io non discuto la sua preparazione tecnica di formatore di giovani pallavoliste, le ragazze hanno, come tu dici, raggiunto un ottima tecnica che le fa sicuramente una delle squadre più forti d’Italia, questo è già un traguardo notevole. Il gestire però un gruppo, una partita, un campionato, puntare ad un obiettivo è un ‘altra cosa, ci vogliono altre doti che oggi sono mancate.”

Carlo: “non voglio fare il difensore del Bellini, io che ne l’ho sempre criticato per molti versi, però, credo che, per esprimere pienamente il giudizio su di lui, bisogna aspettare di vedere quello che farà adesso: se continuerà ancora a lavorare su questa squadra, un altro Campionato Regionale l’abbiamo pur vinto, e si concentrerà per centrare quella giusta rivincita, che da quello visto in questo interregionale è alla nostra portata, ed ciò che ci spetta, allora avrà tutta la mia stima.

Donato:” Questo poi, è bella, ne hai sempre parlato male, ed ora che ha perso la partita più importante ne parli bene?

Carlo: No, ho solo riconosciuto che un buon lavoro lo ha fatto, ma non può disperderlo proprio adesso, se lo farà, allora vuol dire che non ha la sensibilità per capire i valori e gli errori commessi e che non ha la capacità di raggiungere i grandi traguardi.

Donato: “ Va beh! In attesa di questi responsi, fin troppo seri, prendiamoci, Marcello, sto’ caffé!” 

 
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