Palomar.

' Fu un qualcosa che non seppi controllare; come una macchina cui improvvisamente si rompono i freni. Tutto andava secondo i piani, fin quando l'inevitabile accadde. Per la prima volta non ero io a scegliere il mio destino; per la prima volta qualcosa sfuggiva dal mio controllo. E non potevo farci nulla. Ebbi paura. Fu molto strano. Capii finalmente cosa si intendesse per 'cupido'. Quasi credetti alla sua esistenza. Lui, sempre lì fra tanti...fin quando un giorno, un banalissimo giorno, guardandolo, salutandolo sentii una freccia che mi colpiva. 

Non ero stata io; non era colpa mia. Fui colpita.'

28/10/2014 .

Ultimamente, seguendo programmi televisivi, talk show o semplicemente leggendo, possiamo cogliere facilmente una sorta di intolleranza per il diverso. Specie con Cortei e agitazioni popolari si cerca di far trasparire la propria volontà contraria a queste realtà, auspicando forse un mondo o almeno una Nazione libera da questi soggetti. Sinceramente mi fa strano, specie nel 2014, sentire e leggere slogan del tipo 'tutti fuori, bruciateli ' e cose simili. Non voglio fare la perbenista, sono la prima che non tollera i comportamenti scorretti e illegali di alcuni di essi e quelle forme di 'privilegi' (chiamiamoli così) che ad alcune fascie sono attribuite. Ma non credo sia colpa loro. È colpa di chi glielo ha permesso; è colpa di chi ,avendo i poteri per farlo, non li fa desistere dal loro atteggiamento; è colpa di chi non fa rispettare le leggi; di chi si fa sottomettere e di chi li rende potenti grazie a favori resi in cambio di voti; è colpa di chi li ghettizza, di chi li isola e li rende padroni del loro mondo. Perché non si prova una reale integrazione? Sarà non certamente facile ma ci si potrebbe provare, piuttosto che lasciarli allo sbaraglio con un mondo che non chiede altro di essere guidato per diventare peggiore.

Per quanto riguarda gli immigrati, mi sento stupida già solo a nominarli come possibile 'causa' della criticità del momento che stiamo passando. Attraversano un mare. E non solo in senso fisico, ma attraversano un mare di avversità, di scoraggiamento, di indifferenza da parte di chi li utilizza per trarre vantaggi economici. Siamo arrivati a questo. Partono con bambini piccolissimi, donne incinte, anziani, giovani pieni di aspettative per la vita che li attenderà in questo bel paese,oppure ci arrivano solo per farci una breve tappa e ripartire. Nuovamente. 

E devo sentire esponenti politici che per accalappiare una fetta di cittadini, notevolmente amareggiati dalla piega che sta prendendo la situazione specie economica del nostro paese, fanno i sornioni su quanto ci costino gli immigrati, che prendono 30 euro al giorno o chissà quale altra sciocchezza. 

Dobbiamo ringraziare Dio di quello che abbiamo, invece di lamentarci e fare critiche gratuite e che servono soltanto ad alimentare il conflitto sociale, che è sempre tra i più deboli.

Mai che se la prendessero con quelli che, il mondo, lo hanno in pugno.