Creato da no_body3 il 10/12/2008

ARMONIA NASCOSTA

dedicato agli incantatori.. ai demagoghi di professione.. con la speranza che si tratti di specie in via di estinzione

 

 

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Post n°351 pubblicato il 14 Gennaio 2010 da no_body3

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    Vi racconterò la storia del pescatore Araf.

   Ai tempi dell’antico impero ottomano.. viveva in una capanna un pescatore di nome Araf. Egli era così povero che le sue mani non avevano mai toccato denaro nemmeno nei sogni.. ma aveva un cuore d’oro. Viveva da solo senza immischiarsi di nessuna faccenda.. e senza far del male nemmeno a una formica. A quel tempo gli ottomani vivevano il periodo più infelice della loro storia. Erano gli anni del ‘governo delle donne’.. l’epoca in cui il paese aveva toccato il fondo. Le concubine al palazzo ogni giorno ne combinavano di tutti i colori. Tante furono le anime innocenti strangolate per causa loro. I corpi delle vittime erano gettati a mare dalle finestre del palazzo. I cadaveri galleggiavano sulle acque per giorni.. e talvolta restavano impigliati nelle reti dei pescatori.

   Una notte.. Araf uscì a pescare. Per sua grande fortuna.. un gran numero di pesci rimase impigliato nelle reti.. ma lui era un uomo dal cuore tanto tenero che non riuscì ad ucciderne nessuno.. e li rimise nell’acqua uno dopo l’altro.

   Araf si apprestava a tornare alla sua capanna a mani vuote quand’ecco che scorse una sagoma bianca che affiorava dall’acqua. Sebbene fosse buio.. la luna diffondeva una vaga luce. Egli remò in direzione della sagoma e quando fu abbastanza vicino.. vide un corpo che galleggiava sull’acqua. Se fosse stato come gli altri pescatori.. si sarebbe limitato a lasciarlo lì.. come cibo per i pesci.. ma da brav’uomo qual era Araf non ebbe il cuore per farlo. Con qualche sforzo.. tirò il cadavere in barca aiutandosi con il remo.. e lo scoprì. E con meraviglia i suoi occhi videro una giovane e bellissima donna!

Aveva un pugnale conficcato esattamente tra i seni.. ma ciononostante.. a guardarle il volto si sarebbbe detto che era ancora viva! Lei sorrideva dolcemente.. come se non fosse affatto in collera con i suoi assassini. Le sue labbra erano come ciliegie.. le sue ciglia dardi.. il suo naso un gioiello; i suoi capelli.. poi.. si allungavano in ricci fino ai piedi.

   Il nostro pescatore Araf non riusciva a distogliere gli occhi da tanta bellezza e.. non avrebbe mai potuto abbandonare il cadavere di questa misteriosa bellezza nell’acqua. La condusse  alla capanna e restò tutta la notte a guardarla.. colmo di dolore. All’alba scavò una fossa profonda nel giardino. Non voleva affatto separarsi da lei.. ma era inevitabile.

   Prima di seppellirla.. il pescatore Araf disse: “Voglio toglierle il pugnale dal petto” e.. nel momento in cui estrasse il pugnale.. la donna emise un lamento.Non era morta.. dopotutto. Il pugnale aveva raggiunto l’osso ma non il cuore.

   La nostra morte ci sta scritta in fronte. Anche se ti piantano un pugnale nel cuore.. tu non morirai se non ti sta scritto in fronte. Quando la povera donna fu tornata in vita.. chiese un biacchiere d’acqua al pescatore Araf. Poi iniziò a parlare. A quanto pare era una delle concubine di palazzo. Era la favorita del sultano. Le altre concubine erano tanto verdi dall’invidia.. e i loro cuori tanto guastati dalla malvagità.. che avevano deciso di uccidere quest’anima innocente. Corruppero tutti gli eunuchi dell’harem.. ordinando loro di pugnalare il bellissimo petto bianco della concubina. Raccontò la storia tra le lacrime.. poi disse: “Se mi riconduci al palazzo.. il sultano nostro padrone.. di sicuro ti ricompenserà coprendoti d’oro”.

   Udendo ciò.. il pescatore Araf si perse tra i suoi pensieri. Non voleva l’oro né le altre cose. Si era innamorato.

   Quella notte la bellissima concubina dormì nella capanna.. nel letto di lui.. mentre lui dormì fuori.. nella barca. A un certo punto.. nel cuore della notte.. gli si avvicinò il diavolo.

   “Non riportare indietro la donna” sibilò.. “come si fa a riportare indietro una donna tanto attraente? Tienila per te. Potrebbe stare qui..fare il bucato.. cucinare per te ed essere tua moglie”. Queste furono le precise parole che il diavolo gli sussurrò nell’orecchio.

   La accompagnò personalmente al palazzo. Il sultano era estasiato.. “Puoi chiedermi qualsiasi cosa” dichiarò.. ma il pescatore Araf non chiese nulla. Uscì dai cancelli del palazzo.. povero com’era entrato.

 

 

 

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