ARMONIA NASCOSTA

V*I*V*A*M*U*S*


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 ** Il più famoso.. il più abusato epigramma di Catullo è un breve distico.. il Carme 85: Odi et amo: Quare id facias fortasse requiris..nescio.. sed fieri sentio et excrucior.Odio e amo: se per caso chiedi come mi sia possibile..non so dirlo.. ma sento che è così e me ne tormento.    Il paradosso di questo sentimento che racchiude in sé due emozioni opposte è molto probabilmente la ragione del successo di questi due versi.. terribilmente moderni sebbene scritti nel 59 o nel 58 avanti Cristo. Il dissidio interiore rende lucido Catullo.. gli fa vedere chiari i punti estremi della sua relazione con Clodia.. da lui chiamata Lesbia.. la donna che gli ha giurato di amarlo con fedeltà e forse anche di sposarlo.. ma che dopo la morte del marito Metello Celere si è abbandonata anche ad altre braccia. I giuramenti sono scritti "sul vento.. sull'acqua che scorre" (Carme 70) e il disincanto si è ormai fatto strada nell'animo del poeta.. l'ingenuità è svanita.. infrantasi contro gli scogli della realtà. Permane l'amore.. ma è ridotto a pura fisicità. Il voler bene oramai è scomparso.. si è mutato rapidamente in disprezzo e quindi addirittura in odio. Lo spiega lo stesso Catullo nella seconda parte del carme 72:    "Ora ti ho conosciuta: perciò..  anche se brucio più forte.. per me hai molto meno importanza e valore. Mi chiedi come sia possibile? Una simile ingiuria costringe.. un amante ad amare di più.. ma a voler bene meno".   Odia e ama.. Catullo. E porta la croce di questo amore infelice.   Per dimenticare Lesbia l'anno seguente affronterà un lungo viaggio verso la Bitinia - oggi regione della Turchia - al seguito del propretore Memmio: ritornerà ancora più afflitto e desolato. Due anni dopo morirà.. a soli trent'anni.. forse per una coltellata.. per la tisi.. forse per amore. .. … ….   ** 
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