Creato da no_body3 il 10/12/2008

ARMONIA NASCOSTA

dedicato agli incantatori.. ai demagoghi di professione.. con la speranza che si tratti di specie in via di estinzione

 

 

J A C K _ L E G * * *

Post n°386 pubblicato il 10 Aprile 2010 da no_body3

*

*

 

 

*

*

 

La gamba di Jack saltella sotto il tavolo.. sempre più impaziente. Fra loro cala un goffo silenzio. Lei ricomincia a mangiare il cornetto.. ormai chiaramente ansiosa di separarsi da lui.

   In tono più dolce Jack aggiunge: “E’ solo che devo tornare in ospedale…”

   “Prima del previsto”.. me lo hai detto.. gli rivolge un rapido sorriso che si spegne non appena torna a guardare nella tazza del cappuccino.

   Jack sente qualcosa contrarsi dentro di lui.. la guarda: un bel viso.. un corpo magnifico.. un tipo intelligente. Un raffinato tailleur pantaloni.. gambe lunghe e labbra carnose. Dita affusolate ed eleganti.. unghie lunghe ben curate.. ai piedi un paio di scarpe alla moda abbinate alla borsa. Professionale.. sicura di sé.. brillante. Non c’è proprio niente che non va in lei. Il problema era la distrazione di Jack.. la sensazione che una parte di lui si trovasse altrove.

   Jack ferma la propria gamba saltellante e si appoggia allo schienale; non è più  seduto  sul  bordo della sedia. “Rose”.. dice con un sospiro.. “mi spiace tanto”.

   Lei smette di cacciarsi il cibo in bocca e alza gli occhi su di lui.. si pulisce le labbra con il tovagliolo. La sua espressione è più morbida. “Non importa”.. poi.. aggiunge “io non sto cercando un marito.. Jack”.. “non importa”.. ripete.

   L’aria si fa più leggera.. la tensione si scioglie e.. Jack sorride e rilancia.. “Forse potremmo metterci d’accordo per….”

   “Gggrrrrr… Fermo !” lo interrompe mettendogli una mano davanti alla bocca per zittirlo.. “Basta così ! Ci vediamo stasera !”.

 

 

*

*

 

 

 

*

*

 

 
 
 

TOMMY's _ *** _ RE*BIRTH _ ***

Post n°385 pubblicato il 09 Aprile 2010 da no_body3

 

*

*

*

 

 

 

*

*

*

 

 

Le parole “vita” e “morte” sembrano  opporsi l’una all’altra.. ma in realtà.. è su queste due parole che poggia tutta la Creazione.

   La vita non può essere compresa senza la morte.. né la morte senza la vita: esse camminano insieme.. inestricabilmente legate l’una all’altra.

   Non appena la vita appare.. essa viene immediatamente minacciata dalla morte. Ma la morte stessa non ha mai l’ultima parola: appena ha terminato la sua opera.. la vita riprende il sopravvento.. ma sotto un’altra forma.

   Considerate singolarmente.. le parole ‘vita’ e ‘morte’ non hanno dunque molto senso. E’ la vita che dà senso alla morte.. ed è la morte a dare un senso alla vita. Ecco perché non comprenderemo veramente la vita.. se non quando passeremo un giorno attraverso le porte della morte.. e questo passaggio ci permetterà di accedere ad una nuova forma di vita.

 

 

 

*

*

*

 

*

*

*

 

 
 
 

alla _ V * I * T * A * _ * * *

Post n°383 pubblicato il 05 Aprile 2010 da no_body3

 

*

*

 

 

*

*

 

La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
come fa lo scoiattolo.. ad esempio..
senza aspettarti nulla
dal di fuori o nell'al di là.
Non avrai altro da fare che vivere.

La vita non é uno scherzo.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che messo contro un muro.. ad esempio.. le mani legate,
o dentro un laboratorio
col camice bianco e grandi occhiali..
tu muoia affinché vivano gli uomini
gli uomini di cui non conoscerai la faccia..
e morrai sapendo
che nulla é più bello.. più vero della vita.

Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che a settant'anni.. ad esempio.. pianterai degli ulivi
non perché restino ai tuoi figli
ma perché non crederai alla morte
pur temendola..
e la vita peserà di più sulla bilancia.

.

Nazim Hikmet

 

*

*

 

 

 

*

*

 
 
 

30 * MARZO * 2010 *

Post n°382 pubblicato il 30 Marzo 2010 da no_body3

*

http://www.youtube.com/watch?v=BPgbhDEzrxY&feature=related

*

 

 

*

*

 

.

 

Ora..

la

Luna..

quella cosa bianca..

splende

nell’ultimo

cielo

d’ inverno..

muta

testimone

dei

nostri

s e g r e t i

 

 

 

 

*

*

 

 

*

*

 
 
 

M E N _ O N E ***°°°

Post n°381 pubblicato il 28 Marzo 2010 da no_body3

 

°

°

 

 

 

°

°

 

 

 

   Menone chiede a Socrate se secondo lui la virtù sia insegnabile. Socrate risponde ironicamente al suo interlocutore domandandogli che cosa sia la virtù.. poiché per poterla insegnare bisogna conoscerla.

   Menone.. non capendo fino in fondo la differenza tra le due domande.. cita tutta una serie di virtù.. senza tuttavia riuscire a darne una definizione adeguata.

   Il dialogo finisce.. come sempre.. senza la possibilità di trovare una risposta.. poiché scopo del dialogare è suscitare il dubbio nell’interlocutore.. spingendolo a cercare le risposta in se stesso.

 

 

 

°

°

 

 

 

 

°

°

 
 
 

O F F _ I C E _ ° * ° * ° *

Post n°380 pubblicato il 26 Marzo 2010 da no_body3

 

 

*

*

 

 

*

*

 

 

Mentre attraversa il corridoio in direzione dei bagni.. Luca legge il nome su ogni porta cercando l'ufficio di Carla. Non sa da dove cominciare ma.. vede il nome di lei su una porta e bussa delicatamente. Non sentendo risposta.. entra e la richiude piano alle sue spalle. Si guarda attorno in fretta e nota delle pile di raccoglitori appoggiate sugli scaffali. Corre verso la finestra dove ci sono delle piante fiorite e.. in quell'istante.. sente la maniglia ruotare.. si volta e raggela. Carla lo guarda.. scioccata.

    “ Luca ? ”

    “ Carla ? ”

      Che ci fai nel mio ufficio ? ”

    “ Ho sbagliato strada ”.

    Carla incrocia le braccia. “ Che ne diresti di raccontarmi la verità ? ”

    “ Stavo tornando indietro.. quando ho visto il tuo nome sulla porta.. così ho pensato di entrare e di dare un'occhiata in giro.. tanto per vedere com'era fatto. Vedi.. sono convinto che un ufficio dica tante cose di una persona e quindi se noi due avremo un futuro  ins...”

    “ Noi non avremo mai un futuro insieme ”

    “ Ah. Capisco. Ma se per caso... ”

    “ No ”

    Luca sposta gli occhi sulla scrivania e la sua attenzione viene attirata da una foto di Carla che abbraccia una bambina bionda e un uomo. Sono felicemente in posa su una spiaggia.

    Carla segue il suo sguardo.

  “ E' mia figlia.. Fedora ”. Dopo di che serra le labbra.. arrabbiata con se stessa per averglielo detto.

  “ Hai una figlia ? ” Luca allunga una mano verso il portafotografie.. ma si ferma prima di afferrarlo e la guarda come a domandarle il permesso.

   Lei annuisce.. le labbra le si ammorbidiscono e lui prende la foto.

   “ Com'è bella ”

   “ Sì ”

   “ Quanti anni ha ? ”

   “ Sei anni ”

   “ Non sapevo che avessi una figlia ”

  “ Non sai un sacco di cose di me. Durante i nostri appuntamenti non ti sei mai trattenuto abbastanza a lungo per parlare di qualcosa che non fossi  tu ”.

   Luca è in imbarazzo e sente il cuore sprofondargli.. “ Carla.. mi dispiace tanto ”

   “ E' quello che hai detto.. con tanta sincerità.. appena prima di entrare nel mio ufficio e metterti  a frugare in giro ”

   “ Non stavo frugando...”

   Lo sguardo di lei è sufficiente per impedirgli di raccontare un'altra bugia. Con delicatezza prende la fotografia dalle sue mani. Niente in lei è brusco o aggressivo. E' profondamente delusa. Non è la prima volta che viene piantata in asso da un uomo.

   “ E l'uomo della foto ? ”

   Mentre riappoggia la cornice sulla scrivania.. l'espressione di Carla è triste.

   “ Mi sarebbe piaciuto parlarti di lui ”.. risponde in tono tranquillo. “ In effetti ricordo di averci provato almeno in due occasioni ”

   “ Mi dispiace ”.. ripete.. sentendosi tanto piccolo da non riuscire quasi a vedere sopra la scrivania.. “ Ora ti ascolto ”.

   “ Sono certa di  ricordare che mi avevi detto di avere un certo aereo da prendere ”.. replica lei.

   “ D'accordo ”.. dice Luca annuendo  e avviandosi  verso la porta. “ Sono sinceramente dispiaciuto. Sono imbarazzato e deluso da me stesso ”. E mentre pronuncia quelle parole.. sente che gli vengono dal profondo del cuore.. “ Sto attraversando uno strano momento ”.

   “ Trovami qualcuno per il quale non è così. Abbiamo tutti dei casini da affrontare.. Luca.  Solo.. ti prego.. non trascinarmi nei tuoi ”.

   “ Va bene ”. Annuisce di nuovo e le rivolge un altro imbarazzato sorriso di scuse prima di uscire dal suo ufficio.. correre giù dalle scale e rientrare in macchina.. sentendosi alto mezzo metro.

  

 

 

 

*

*

 

*

*

 

 
 
 

G R E T H E _ * _ * _ * _

Post n°379 pubblicato il 22 Marzo 2010 da no_body3

*

*

 

 

*

*

 

 

*

*

 

   “Jack caro.. sei tu ?”

   E’ invecchiata. Ho sempre pensato a lei come ad una donna adulta.. anche se forse la parola più appropriata sarebbe matura.. ma ha sempre portato i suoi anni con dignità sofisticata e giovanile. Quando l’ho conosciuta.. si pettinava i capelli biondo cenere all’indietro.. in modo sbarazzino.. e indossava gonne attillate e calze a rete nere. Ora vedo come gli anni si siano accaniti su di lei: sul volto affilato.. dove gli occhi ammiccano  vivi  verso di me.. le macchie epatiche e le rughe disegnano una sorta di carta della decadenza. Le mani sono esili.. tremanti.. le unghie sembrano quelle di un passerotto. Tra i capelli di un bianco lucente.. intravedo il cuoio capelluto. Piega la testa di lato.

   “Da quanto tempo…” dice con  tono interrogativo.. in attesa. La voce è fragile.. delicata. Un tempo ero innamorato di lei.

   Il sorriso è lo stesso.. lo sguardo è lo stesso.. ma non ha più il colorito di prima. Fa un passo di lato per permettermi di entrare.

   L’appartamento è come lo ricordo: enorme.. con troppi mobili.. buio e saturo di pesanti profumi. Stanza dopo stanza. Le porte incorniciate da ampi stipiti.. i soffitti ornati da stuccature. Sui comò e sulle sottili mensole delle statuine. In minuscole sedioline di vimini e nelle carrozzine di rafia intrecciata siedono orsacchiotti pelosi e bambole dagli inespressivi volti di porcellana. Forse è questo il modo in cui  Grethe Von Stuck  si stringe all’infanzia di cui non ha mai voluto parlare. Non penso abbia famiglia. Perlomeno nessuno che lei riconosca come tale. Non l’ho mai sentita parlare di nessuno che lei senta vicino. Grethe ha riempito questo vuoto con gli studi. E con gli uomini. Ci sono libri ovunque. Si è murata nel suo appartamento.. in un elegante quartiere.. per immolarsi alla solitudine.

   Mi fa strada  verso il soggiorno. Intravedo il letto disfatto: i letti degli altri mi mettono in imbarazzo. Turbato.. guardo in un’altra direzione.

   Non è più la stessa: è diventata una vecchia signora. Persino nei suoi passi c’è qualcosa di logoro.. che mi turba.

   Con un balzo un gatto salta giù da una sedia per scomparire sotto il pianoforte a coda. I gatti non mi sono mai piaciuti.. e io non piaccio a loro.

   Indica con il capo il divano di tessuto. “Avrei dovuto offrirti qualcosa da bere”.. dice accasciandosi su una poltrona.

   C’è qualcosa che non va.. lo sento. Comunque mi impongo di non fare domande.

   Lei mi guarda.. con u sorriso sfuggente. Un enorme orologio da muro batte due pesanti rintocchi.

   “Ho bisogno di aiuto”.. esordisco.. sopprimendo uno starnuto. Il divano è pieno di peli di gatto che mi solleticano il naso.

   “Me lo immaginavo. Tu non sei il tipo da seccare la gente con visite inopportune e immotivate”.

   Non so se interpretare le sue parole come un cauto rimprovero.. un’accurata osservazione o come un’allusione alla sera di dodici anni fa quando.. prendendo il coraggio a due mani.. le confessai di amarla. Avevo venticinque anni. Lei più di cinquanta. Sono sempre stato un tipo sui generis.

   “ Mi trovi invecchiata? ” chiede.

   Non le ho mai mentito.. per questo rimango in silenzio. L’età è soltanto un fatto cronologico.

   In risposta al mio silenzio Grethe sospira tristemente. “Sono malata”.. dice schiettamente. “Cancro. Da due anni. Sono grata per ogni giorno di vita che mi viene concesso”.

   Le afferro la mano : è come tenere quella di un bambino che sta dormendo.

   “I medici dicono che sono una pellaccia”.. dice.

   “Hai dolori?”

   Alza le spalle con un gesto che può significare sia no che sì. Poi commenta: “ Più che altro nella mente ”.

   Le stringo la mano.

   “Allora! Qual è il problema? ”.. chiede in modo sbrigativo.. ritraendo la mano. Il tono d voce contiene una sfumatura di quell’autorità di cui si ammantava quando insegnava. E’ andata in pensione sette anni fa: continuiamo a parlare di lei.

   “Se stai male.. non voglio… ”

   “ Stupidaggini ! ”

   “ Pensavo soltanto… ”

   “ Piccolo Jack ! ”

   Mi fissa con il suo sguardo.

   Non riesco a dire nulla.

   L’abbraccio e.. silenti lacrime iniziano a scorrere sul mio viso.

 

 

*

*

 

*

*

 
 
 

S_ P _ R _ I _ N _ G _ ° ° °

Post n°378 pubblicato il 21 Marzo 2010 da no_body3

*

*

 

 

 

*

*

 

 

 

Tremano d’inquietudine pesanti.. stanno sospese
si aggrappano al piccolo ramo si gonfiano.. scivolano
il peso le trascina e provano ad aggrapparsi.
Difficile  essere incerti.. timorosi  e divisi.. difficile sentire il profondo che trae.. che chiama e lì restare ancora e.. tremare.. soltanto difficile voler stare e volere cadere.

Allora.. quando più niente aiuta si rompono esultando i boccioli dell’albero.. allora.. quando il timore non più trattiene..
cadono scintillando le gocce dal piccolo ramo.. dimenticano la vecchia paura del nuovo.. dimenticano l’apprensione del viaggio -
conoscono in un attimo la più grande serenità.. riposano in quella fiducia che crea il mondo.

 

 

 

 

 

*

*

 

 

 

*

*

 
 
 

S A R A - -- --- ----

Post n°377 pubblicato il 14 Marzo 2010 da no_body3

°

°

 

 

 

°

°

 

   C’è ancora Sara alla segreteria. La gatta. Sara.. il leopardo dalle gambe lunghe.

   “Bella serata?” chiede con aria professionale.

   Annuisco in silenzio.

   “Ho un altro messaggio per lei. E una lettera”.. mi porge l’appunto scritto a mano e una busta.

   Leggo che Cinzia ha telefonato pregandomi di mettermi in contatto con lei.

   Mentre mi dirigo verso lo studio.. strappo la busta. Il contenuto è un foglio bianco con un breve messaggio:

  

   Riceverà 250000 euro per il suo silenzio.

   Per favore rimanga in attesa di istruzioni.

 

   Mi chiedo quanto costi comprarmi. Il mio orgoglio. L’immagine e il rispetto di me. A dire il vero ho delle esitazioni.. ma neanche 250000 euro riescono a tentarmi.

   Forse sarei dovuto andare da uno psicologo.

 

°

°

 

 

°

°

 

 
 
 

V*I*V*A*M*U*S*

Post n°373 pubblicato il 06 Marzo 2010 da no_body3

 

*

*

 

 

*

*

 

Il più famoso.. il più abusato epigramma di Catullo è un breve distico.. il Carme 85:

 

Odi et amo: Quare id facias fortasse requiris..
nescio.. sed fieri sentio et excrucior.


Odio e amo: se per caso chiedi come mi sia possibile..
non so dirlo.. ma sento che è così e me ne tormento.

 

   Il paradosso di questo sentimento che racchiude in sé due emozioni opposte è molto probabilmente la ragione del successo di questi due versi.. terribilmente moderni sebbene scritti nel 59 o nel 58 avanti Cristo. Il dissidio interiore rende lucido Catullo.. gli fa vedere chiari i punti estremi della sua relazione con Clodia.. da lui chiamata Lesbia.. la donna che gli ha giurato di amarlo con fedeltà e forse anche di sposarlo.. ma che dopo la morte del marito Metello Celere si è abbandonata anche ad altre braccia. I giuramenti sono scritti "sul vento.. sull'acqua che scorre" (Carme 70) e il disincanto si è ormai fatto strada nell'animo del poeta.. l'ingenuità è svanita.. infrantasi contro gli scogli della realtà.

 

Permane l'amore.. ma è ridotto a pura fisicità. Il voler bene oramai è scomparso.. si è mutato rapidamente in disprezzo e quindi addirittura in odio. Lo spiega lo stesso Catullo nella seconda parte del carme 72:

   "Ora ti ho conosciuta: perciò..  anche se brucio più forte.. per me hai molto meno importanza e valore. Mi chiedi come sia possibile? Una simile ingiuria costringe.. un amante ad amare di più.. ma a voler bene meno".

   Odia e ama.. Catullo. E porta la croce di questo amore infelice.   Per dimenticare Lesbia l'anno seguente affronterà un lungo viaggio verso la Bitinia - oggi regione della Turchia - al seguito del propretore Memmio: ritornerà ancora più afflitto e desolato. Due anni dopo morirà.. a soli trent'anni.. forse per una coltellata.. per la tisi.. forse per amore. .. … ….

 

 

*

*

 

 

*

*

 
 
 

Mrs. Senator . . . *

Post n°372 pubblicato il 05 Marzo 2010 da no_body3

*

*

 

 

*

*

 

Non ho mai incontrato la moglie del Senatore.. ma le ho spesso parlato al telefono: sembra sempre sull’orlo di un attacco isterico. Anche se si tratta solo di una cena. Ora è in piedi sul tappeto dell’ingresso.. al centro della stanza.. con le mani congiunte sul petto. Ha  venticinque  anni meno di lui ed è ancora una bella donna. Non smetto mai di stupirmi di come studentesse dotate e attraenti si innamorino dei loro brizzolati  maestri.

   Come trascorre le giornate in quella casa bianca dall’enorme giardino? I nostri sguardi si incollano per un secondo o due: il tempo necessario per penetrare nel suo mondo di ansie.. noia e amarezza. Le sorrido gentilmente mentre il professore mi conduce via. Ricambia il gesto: un sorriso che può farmi facilmente pensare che mi apprezzi.

 

 

*

*

 

 

*

*

 

 
 
 

a l K _ s e l t z e r * _ * _ *

Post n°371 pubblicato il 28 Febbraio 2010 da no_body3

*

*

 

*

*

 

Rabbrividire di notte accanto al notebook.. seduto alla scrivania con lacrime non piante.. odo la musica del suonatore di blues che segue la trama di una crepa nel muro che disegna una storia senza direzione.. si incontra e si separa.. un fermo immagine..

   Ripensavo a quando ero gaio e avevo nei capelli la luce delle onde al mattino.. ai piedi le ali di un angelo scacciato dall’Eden.. danzavo con l’Ignoto la Musica che tu suonavi..

   Ero folle di te.. così tanto da sognare con te l’Infinito.. inventavo senza soste il desiderio.. ascoltavo il tuo silenzio.. corpi nudi amano.. sanguinano.. si sbriciolano..

   Luce arancio  e oro  inonda  lo  studio.. oltre i vetri il gelo.. sto al riparo.. scorro dentro e intanto scrivo strampalato.. mal di gola.. febbre di te. .. … ….

 

 

 

 

*

*

 

 

*

*

 

 
 
 

B O B O L A R ------->

Post n°369 pubblicato il 23 Febbraio 2010 da no_body3

 

*

*

 

 

*

*

 

Un po’ di polvere si alzava da ogni parte.. intorno al bobolar ciondolavano i bambini sudati e panciuti.. attirati dai suoni – nessuno.. in fondo.. resiste alla musica - .. non hai niente da fare con il tuo cuore.. lo regali volentieri.

   Bisogna sentire in fondo ad ogni musica l’aria senza note.. fatta per noi.. avvolgente.. in un abbraccio senza fine. .. … ….

 

 

 

 

*

*

 

 

*

*

 

 
 
 

Rakshasa------->

Post n°368 pubblicato il 22 Febbraio 2010 da no_body3

*

*

 

*

*

 

A causa della vostra infelicità

cercate l’altro..

 la relazione è destinata a essere

qualcosa di sbagliato.

 

   Cerca l’altro

perché sei felice.. e

la relazione non sarà mai dannosa..

non sarà mai sbagliata.

  

   Cerca perché sei felice

. .. … ….

 

 

*

*

 

*

*

 
 
 

T o p * Q u a l i t y * *

Post n°362 pubblicato il 17 Febbraio 2010 da no_body3

 

*

*

 

 

*

*

 

Come mai cerchi Dio ?

 

   Sei spinto dalla paura ?

  

   Sì..  in te c’è paura..

 

    perché è presente la morte.

   Se cerchi Dio spinto dalla paura..

 

    non lo troverai mai.

   E’ possibile trovarlo solo

 

attraverso l’amore

 

 

 

 

*

*

 

*

*

 
 
 

B A R R I E R S * * *

Post n°361 pubblicato il 14 Febbraio 2010 da no_body3

*

*

 

 

 

*

*

 

"So che l'amore è come le dighe: se lasci una breccia dove possa infiltrarsi un filo d'acqua.. a poco a poco questo fa saltare le barriere. E arriva un momento in cui nessuno riesce più a controllare la forza delle barriere. Se le barriere crollano.. l'amore si impossessa di tutto. E non importa più ciò che è possibile o impossibile.. non importa se possiamo continuare ad avere la persona amata accanto a noi: amare significa perdere il controllo"  

 

 

*

*

 

 

*

*

 

 

 
 
 

* * P * E * T * * *

Post n°359 pubblicato il 11 Febbraio 2010 da no_body3

*

*

 

*

*

 

 

  Brontolando saltò.. per schivare i goccioloni di fango.. svoltò l’angolo.. e lì si arrestò turbato. Proprio di fronte a lui.. lungo il marciapiede.. giaceva.. un cucciolo. Quelle specie di urla erano venute dal gracile cucciolo dagli occhi neri che gli stava davanti. L’animale non aveva macchie di sangue sul pelo.. né tagli visibili o ferite. Le tracce delle ruote della smart che gli era passata sopra non si vedevano. Luca impallidì rendendosi conto che tutte le visioni di cui si era lasciato trasportare e tutte le aspirazioni che aveva nutrito erano vane. Le uniche cose che gli apparissero reali in quel momento erano il fango rimasto sui pantaloni e il dolore che tormentava quel cucciolo. Tutto il resto non aveva alcun senso. Luca aveva una famiglia.. ma si sentiva solo; veniva sempre sminuito da tutti.. e a sua volta sminuiva gli altri; non sapeva come si fa a essere felici.. e non pensava che avrebbe potuto impararlo; aveva compiuto dieci anni ma agli occhi di tutti era ancora un bambino; nessuno chiedeva mai la sua opinione su niente.. e anche se lo avessero fatto.. lui non avrebbe avuto alcuna opinione.

   Di certo sarebbe dovuto tornare indietro per chiedre aiuto a qualcuno.. si sarebbe dovuto fare avanti per aiutare lui stesso il cucciolo.. ma non riuscì a fare niente di tutto ciò. Strinse nervosamente le mani nelle tasche.. limitandosi ad attendere.

   Questa era la vita. Di fronte a lui.. un cucciolo stava passando rapidamente dal dolore all’oblio: questa era la morte. Luca.. da parte sua.. non sarebbe andato né dall’una né  dall’altra; sarebbe rimasto il più lontano possibile sia  da quella morte che lo escludeva.. sia dalla vita dalla quale si era escluso da solo. Se soltanto avesse potuto chiudere le palpebre e isolarsi da tutto.. così come si era nascosto sotto il cappotto.. i guanti.. il berretto e la sciarpa. Preso com’era dai pensieri.. ci mise un po’ ad accorgersi cosa fosse l’oggetto friabile che aveva in tasca. Era un biscotto di pastafrolla.

   Non appena intercettò il biscotto che Luca aveva tirato fuori dalla tasca.. il cucciolo smise di guaire. Rimasero occhi negli occhi per un attimo imbarazzante. Luca si sentì cescere dentro l’odio.. non riusciva a trattenersi dal provare disgusto per l’animale. Stava lì.. sull’orlo della morte.. e malgrado ciò il desiderio di divorare un maledetto biscotto di pastafrolla gli brillava come una fiammella negli occhi neri.. che ormai si stavano spegnendo.

   Passarono un paio di minuti e il padre e la madre svoltarono l’angolo. Avvicinandosi videro il figlio che con indifferenza stava masticando un dolcetto davanti ad un cucciolo morente. In presenza di tanta crudele insensibilità.. i nervi dei due adulti.. già tesi come non mai.. saltarono del tutto… Mentre sua  madre gli strillava contro.. suo padre gli mollò un ceffone.

    Alla fine.. la sensazione subdola che tagliava Luca fuori dal mondo non si era attenuata affatto.. quando era scoppiato a piangere.. non erano stati né il ceffone né la sgridata a fargli tanto male.. ma la sua convinzione che la vita a cui si era abituato sarebbe continuata così per sempre era morta una volta per tutte.           

 

 

 

*

*

 

*

*

 
 
 

* * B I A N C A * B R I G H T * *

Post n°357 pubblicato il 04 Febbraio 2010 da no_body3

*

*

*

*

 

 

   Il disgusto non è una sensazione comune.. condivisa da tutte le creature viventi sulla terra. Innanzitutto.. si ritrova esclusivamente negli esseri umani. Le donne provano disgusto molto più spesso degli uomini.. e tra queste.. alcune più delle altre.

   Ogni volta che Bianca Bright provava disgusto.. gli angoli della bocca  le si piegavano all’ingiù.. le gambe le si inceppavano.. si sentiva percorrere tutto il corpo da una sensazione di solletico.. e infine la coglieva un prurito diffuso ed implacabile.

   Si raccolse in posizione fetale.. grattandosi ovunque.. mentre la sensazione di ribrezzo le pungolava le dita dei piedi.. propagandosi ad ondate verso le parti superiori del corpo.

   Predicendo con largo anticipo le possibili conseguenze perniciose dell’improvviso disgusto di Bianca Bright per il marito.. il suo cervello aveva messo in atto alcune contromisure.. aveva deciso da sola di assumere il controllo sulla piega che stavano prendendo le cose.. perché aveva valutato che il disgusto di questa volta era diverso da quello degli attacchi precedenti.. e che il fatto che lei provasse ribrezzo per l’uomo che aveva sposato andando contro il volere dei suoi genitori rischiava di mettere in discussione le scelte di tutta una vita.

   Nei due minuti che seguirono.. Bianca Bright provò un tremendo e peculiare crampo allo stomaco. Infatti era a quell’altezza che si scontravano i ribelli in lotta in nome del °Disgusto da Marito° e le forze della *Devozione al Marito*. Furono queste ultime ad uscire trionfanti dalla battaglia. Il cervello era riuscito anche questa volta a sopprimere un altro ammutinamento. Ora che il dolore allo stomaco si era placato.. Bianca Bright emise un sospiro di sollievo e si diresse verso il bagno a passi strascicati. Accese la luce. L’ambiente tutt’intorno era bianco come la neve. Versò qualche goccia di candeggina su una salvietta di carta e diede una strofinata decisa al sedile del water. Mentre faceva pipì frugò ogni angolo con lo sguardo. Non c’era niente in vista che alterasse il dominio assoluto del bianco.. il suo colore preferito.

   Esisteva un’aura di un certo colore intorno ad ogni persona.. stando a quanto diceva un opuscolo che eveva letto una volta – l’opuscolo era di un’organizzazione con sede in California.. i cui membri non si chiamavano con i loro nomi ma con i colori.. e si tenevano per mano per formare scale di colori di impressionanti arcobaleni… ma che di recente si era sciolta poiché i membri avevano iniziato a dividersi in fazioni a seconda delle tonalità. Forse valeva anche il contrario. Forse “esiste l’aura di una certa persona intorno ad ogni colore”.. e se davvero così fosse.. allora l’aura delle persone intorno al colore bianco includerebbe di certo le casalinghe. Il bianco dà alle casalinghe orgoglio e dignità. A Bianca Bright più che altro dava consolazione.

   Dopo aver tirato lo scarico.. spruzzò poche gocce di candeggina su una salvietta di carta e strofinò il sedile. Avendo di fatto intrapreso la missione.. pulì anche la parte superiore del sedile su entrambi i lati… quindi il porta carta igienica e il porta asciugamani.. il lavandino.. la vasca.. e poi.. incapace di fermarsi.. spostò la lavatrice per passare lo strofinaccio dietro.

   Un attimo prima di uscire.. si voltò.. a metà tra lo sfinimento e la soddisfazione.. per rivolgere un ultimo sguardo a tutta la stanza da bagno. Si chiuse la porta alle spalle.. ma restò lì immobile.. perché il cervello non sempre viaggia in avanguardia.. a volte arriva anche da dietro.. come in questo caso. Anche il cervello di Bianca Bright aveva stabilito.. con un ritardo di pochi secondi.. di aver visto qualcosa di nero.. nero come la pece.. aggirarsi da qualche parte in mezzo al bianco che regnava nell’intera stanza da bagno. Bianca Bright riaprì la porta: non si era sbagliata. Una disgustosa antenna nera si stava facendo strada sulle piastrelle bianche. Con il cuore in gola.. Bianca Bright si avvicinò a passi obliqui.. e solo quando fu molto vicina poté distinguere che la cosa di cui aveva osservato i dettagli.. ma che non era riuscita a vedere nel suo insieme.. non era una disgustosa antenna nera.. ma un disgustoso scarafaggio nero.

   Prima che lei lanciasse un urlo.. il nero e repellente proprietario della repellentissima antenna nera era già sparito dentro un buco nella parete del bagno.

 

 

*

*

 

 

*

*

 
 
 

° E ° C ° S ° T ° A ° S ° Y °

Post n°356 pubblicato il 03 Febbraio 2010 da no_body3

 

°

°

 

 

 

°

°

 

 

       Ritengo sia un vocabolo bellissimo dal greco "ξ στάσις" significa letteralmente stare fuori... cioè elevarsi a tal punto da uscire da una dimensione reale per proiettarsi attraverso la psiche in una mistica.

    

     

 

 

°

°

 

 

°

°

 
 
 

_ * _ L I G H T * F I R E _ * _

Post n°355 pubblicato il 31 Gennaio 2010 da no_body3

 

*

*

*

*

* 

   In un lontano passato della Terra.. questa Energia del Fuoco era diffusa in abbondanza nell’Aria.

   L’Aria era satura della sua presenza benefica.. del suo potente magnetismo.

   Le Creature di quel tempo respiravano l’Energia Divina a pieni polmoni.

   Dio era onnipresente nell’Aria.

   La stessa Bibbia parla di questo tempo  lontano in cui Dio entrava nel corpo degli uomini attraverso il respiro.. conferendo loro un’anima vivente.

   Con il solo respiro generava un Risveglio della Coscienza e trasmetteva l’Anima di Vita che apre le porte del Cielo.

 

 

*

*

 

 

*

*

 
 
 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 7
 

ULTIME VISITE AL BLOG

dolce_pesoetoiledgl2Cassandra.7roxanne_roxannesusannamangiapannadonnadaipassiperdutiAAIZEargano13sabinatamagnomilu56Alessandra_mplucia1958riccardo.fasolagilberto.fanfaniMarcusTullio
 

ULTIMI COMMENTI

Buon Compleanno! Auguri sinceri! virgola
Inviato da: virgola_df
il 13/12/2011 alle 08:27
 
Buongiorno e buona domenica! Ti abbraccio. virgola
Inviato da: virgola_df
il 21/08/2011 alle 11:17
 
Buon ferragosto! Abbraccione! virgola
Inviato da: virgola_df
il 15/08/2011 alle 11:12
 
Notte notte e per domani … … [click]! virgola
Inviato da: virgola_df
il 01/06/2011 alle 23:15
 
Tanti auguri per una serena e dolce Pasqua ... Luli
Inviato da: luli.11
il 23/04/2011 alle 16:44
 
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963