Creato da PapaveriSparsi il 26/04/2010

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Da me

Post n°4 pubblicato il 03 Maggio 2010 da PapaveriSparsi




Sento il profumo della tua pelle che si allontana .
Nel palmo delle mani è rimasto il crepuscolo della carezza e in questa notte che avanza, il silenzio raccoglie il buio che ho intorno.
Ascolto il tuo sorriso come un racconto antico, una fiaba sbiadita.
E le parole, quelle che scrivevi per me, hanno perduto dimora e colore, dimenticate nei troppi pensieri, nella troppa fretta, nella resa alla distrazione, nel troppo poco Tempo che ci assomiglia.
Incontro nella memoria la timidezza del tuo primo sguardo.
La raccolgo adesso come allora, sorridendo.
Resto così, assorta, ad indossare ricordi come fermagli tra i capelli, ed osservare briciole di esistenza che ti rincorrono.
Tu così lontano.
Io così assente da tutto, distaccata da un vita che è sale su troppe ferite.
Ho raccolto i sassolini che il destino mi aveva lasciato per via, ma ho comunque perduto il cammino.
Non serve gridarlo a me o ad altri, non serve scriverlo.
Non serve.
Sono una fessura in cui la luce passa a fatica e come lama divide il nero in due metà perfette: ciò che sono e ciò che non sono.
Da me si arriva attraverso il buio, con ali di ombra e sorgenti di puro silenzio, e in questo tramonto l'aurora sarà ciò che io vorrei donarti.

Ma devo ancora riprendere il respiro, sognare di nuovo di domani, quando tessevamo il progetto di una architettura di vita, come sarti di un sogno.
Intanto ti guardo, osservo il tuo abbraccio staccarsi dalle mie lacrime e raccogliere tramonti sotto un cielo di glicine.
Un cielo non mio.

 
 
 
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