Oltre La Notte

Quelli come noi

Ieri tappa dentista. Dolorosa per il fisico e per le tasche, ma necessaria. Mi sono fatta una chiacchierata con la dottoressa, giovane donna di 40 anni madre di una bimba di 18 mesi. Un tipo piacevole e comunicativo.
Si è parlato della difficoltà di comunicazione. Della difficoltà di farsi delle amicizie e di mantenerle. Della sostanziale solitudine che accompagna ognuno di noi, volenti o nolenti. Lei mi ha raccontato di una forte delusione amicale, un'amica carissima che  ha persino fatto da madrina a sua figlia e che ora non sente più. Malgrado abbia provato più volte a contattarla.
Un pò mi sono riconsolata, nel senso che pensavo di aver io qualche problema a socializzare. Per fortuna, come suol dirsi, mal comune mezzo gaudio. E poi ho constatato che noi "strani" siamo più numerosi di quanto si creda. Il fatto è che non facciamo tanto rumore. Ce ne stiamo buonini buonini nelle nostre vite, sulle nostre strade, rispettosi del prossimo, assolutamente poco invadenti, sempre preoccupati di essere fraintesi. I "caciaroni" sono gli altri, quelli che mollano senza un motivo, quelli che danno per scontate le cose, che non sanno ascoltare e non sanno nemmeno parlare. Ma fanno tanto casino, però.
Ho mollato alcune di queste persone, strada facendo. Anche ultimamente. Di solito comincio sempre con un pò di diffidenza le amicizie, proprio per il pregresso, ma poi proseguo con entusiasmo. Il mio timore, ora, è di perdere questo pò di entusiasmo che mi è rimasto. Noto la tendenza a starmene per conto mio, che mi piace e non mi piace. Esternamente sono sempre la stessa: sorridente, diretta, senza ombre. In realtà studio, guardo, valuto, metto alla prova.
La gente, quando ti avvicina, lo fa sempre con un entusiasmo travolgente. Ti riempie di carinerie, di complimenti.... Salvo, poi, mollarti quando è passata la novità, la curiosità e tu sei diventato oramai passato. La gente, sempre più spesso, si ferma alla superficie, non va oltre. Come se avesse paura o come se non gli interessasse granchè del resto. Che, poi, è la parte più importante, quella più vera.
Che bel mondo di isole!